AMARCORD – “Ci sono i tifosi di calcio e poi ci sono i tifosi della Roma”. Una frase rimasta scolpita nel cuore e nella mente dei tifosi giallorossi, tramandata di generazione in generazione come la storia di Agostino Di Bartolomei. Capitano, Uomo, Leader silenzioso, architrave del Rinascimento Romanista, campione. Ago da calciatore, pluridecorato, è divenuto simbolo del ‘romanismo’, effige sui muri della città, stendardo e bandiera in Curva Sud. Oggi avrebbe compiuto 65 anni, se nel lontano maggio del 94′ non si fosse tolto la vita, al culmine di una dura lotta con la depressione. I motivi del suicidio divennero abbastanza chiari quando fu rinvenuto un biglietto in cui il calciatore spiegava il suo gesto, da ricollegarsi probabilmente alle porte chiuse che il mondo del calcio gli serrava: «mi sento chiuso in un buco».
Ago si è sentito abbandonato da una dimensione che gli era appartenuta fino ad un certo punto, quando le logiche dello ‘star system’ e del business, stavano prendendo il sopravvento su un gioco più a misura d’uomo, dove a prevalere non erano più solo il merito, la fatica sul campo, il rapporto diretto. I suoi ex compagni lo ricordano con affetto e nostalgia, dipingendolo costantemente come quel leader pronto “a portare in porto il vessillo” a poche giornate dal termine del campionato 82-83′.
Avrebbe potuto vincere di più, avrebbe potuto alzare la Coppa dei Campioni, se in quella maledetta notte del 1984′, la lotteria dei rigori avesse sorriso alla Roma. In quell’estate, con l’arrivo di Sven-Göran Eriksson sulla panchina giallorossa, venne inserito nella lista dei partenti poichè non ritenuto adatto alle veloci dinamiche di gioco del tecnico svedese. Disputò la sua ultima partita in giallorosso in occasione della finale di Coppa Italia del 1983-1984 vinta contro il Verona, coi tifosi che gli dedicarono lo striscione: «Ti hanno tolto la Roma ma non la tua curva». 311 partite ufficiali con la maglia giallorossa e 69 reti. Ma soprattutto una storia sportiva, divenuta epica e che per sempre sarà tramandata da romanista a romanista. Ciao Ago, tanti auguri ovunque tu sia…
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— AS Roma (@OfficialASRoma) April 8, 2020