Il 20 febbraio del 1964 a Nemours, un paesino vicino Parigi, veniva al mondo l’attuale allenatore della Roma, Rudi Garcia. Nemours è un paese che ospita poco più di 12 mila abitanti, praticamente un villaggio dove la chiesa non può che essere al centro. Lo sa bene Garcia che a distanza di 50 anni lo ha ribadito dopo la vittoria nel derby, probabilmente la partita che ha svoltato definitivamente la stagione giallorossa.
Il tecnico francese quest’oggi spegnerà 50 candeline. Si dice che 50 sia la metà del percorso di un essere umano ed arriva a metà di un altro percorso, a metà di una stagione che fino a questo momento ha regalato tante gioie ai tifosi romanisti. Già, il regalo! Ogni festeggiato ne riceve uno. Questo pomeriggio Garcia verrà celebrato a Trigoria da giocatori e dirigenti: torta, brindisi, video di auguri, ma niente regalo. Per quello ci sarà tempo, bisognerà pazientare qualche altro mese ed è un regalo che Rudi vuole ricevere dai suoi giocatori per poi condividerlo con i suoi nuovi tifosi. La qualificazione in Champions sarebbe senz’altro un bel presente, degno di un traguardo importante come i 50 anni, ma capita che alle persone a cui si vuole davvero bene a volte si faccia uno sforzo in più per vederle felici, quello sforzo che stanno provando a fare Totti e compagni nel cercare di riprendere la Juventus in testa alla classifica.
Presto per pensarci. 50 anni significano anche tanta esperienza, quella che porterà Garcia a spiegare ai suoi ragazzi che l’unico modo per fargli/farsi questo bel regalo è vivere partita per partita. E allora testa a Bologna, ma magari con una carica in più, quell’affetto che i tifosi giallorossi possono far sentire ancora una volta al proprio mister tramite i social network. Su Twitter con l’hashtag #garcia50 sarà possibile inondare il profilo ufficiale della Roma di messaggi di auguri per il tecnico francese. Un semplice pensiero. Per il regalo, come detto, ci sarà tempo.
