Tavecchio: “Il sistema calcio rischia di saltare se non riparte. Drammatica la...

Tavecchio: “Il sistema calcio rischia di saltare se non riparte. Drammatica la situazione nei dilettanti: serve un intervento immediato”

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Carlo Tavecchio, ex presidente federale, è intervenuto ai microfoni di CentroSuonoSport (101.5 Fm). Queste le sue dichiarazioni:

Recentemente ha detto che la Serie A è costretta a giocare. Perchè a suo giudizio?
“Perchè i diritti televisivi sono una parte determinante del progetto sportivo della Serie A, con l’eventuale conclusione dei tornei, non so se le ultime rate verrebbero versate. Scatterebbero dei contenziosi e si verificherebbero delle tensioni economiche notevoli. Il problema vero è che il calcio italiano non è patrimonializzato e i costi aziendali sono elevatissimi. La prospettiva di ottenere risorse dallo Stato, che in questo momento ha problemi ben più gravi e i fatti lo confermano, non credo che sia fattibile. Se non si finisce il campionato temo possa esserci un futuro poco roseo per il nostro calcio”

Il problema del protocollo sanitario e il memorandum dei medici di Serie A su alcune criticità. Qual è il suo pensiero?
“Condivido il fatto che la salute sia prioritaria su tutto, ma dobbiamo capire che il documento federale a mio giudizio è quasi maniacale sulle garanzie e sulle protezioni dei calciatori. Solo un sistema professionistico d’alto livello possa ottemperare a tali prescrizioni. Credo che non tutte le società di Serie A possano far fronte a quelle prescrizioni, immaginate quelle di B e C. A questo punto è necessario prendere atto di ciò che dice la sanità nazionale e la FIGC farà di tutto, ma l’indirizzo sembra essere un altro”

Il calcio dei dilettanti rischia di sparire?
“Da tanti anni con altri amici gestisco una società che si trova in eccellenza, viviamo con contribuzioni volontarie e con la cartellonistica sul campo attraverso pochi sponsor e gli enti locali. Credo che dei 25 cartelloni pubblicitari che ci danno quasi 100 mila euro se ne salviamo almeno 5 è grasso che cola. Questo da’ la misura drammatica di cosa sarà del calcio di base. In Lombardia è stata letteralmente falcidiata la classe degli over 60-70, cioè i volontari sui campi, chi tagliava l’erba, chi organizzava le società, i segretari etc. Sono scomparse purtroppo tantissime persone che si occupavano di calcio dei dilettanti. Il problema ora riguarda anche la mutualità, che verrà a mancare senza la fine del campionato. Diventerà drammatica la fase di iscrizione ai prossimi campionati e il sistema dovrebbe preoccuparsi di raccogliere fondi per il calcio di base, non per i professionisti, serve un intervento consistente di mutualità”.

Si tornerà a giocare?
“La volontà c’è, poi bisognerà verificare i reali protocolli sanitari. L’atteggiamento del Governo di ieri non mi sembra propenso alla ripresa dei tornei, a questo punto sia FIFA che UEFA siano alla finestra e non credo potranno prorogare oltre il termine ultimo della stagione sportiva”

Play off e play out?
“Ero contrario fino a ieri a questo discorso, ma se il governo non consentirà la ripartenza del campionato regolare, serviranno soluzioni alternative per concludere il campionato e dare risposta all’UEFA per quanto riguarda le posizioni nelle prossime coppe europee”

 

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