Testaccio: che guaio. E Marino interviene

Testaccio: che guaio. E Marino interviene

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rassegnastampaGAZZETTA DELLO SPORT – M. CALABRESI – Domenica sera, il raduno a Via degli Uffici del Vicario; lunedì, il corteo per le vie di Testaccio, con oltre 500 tifosi presenti. La festa per l’86° anniversario della fondazione della Roma, però, ha avuto una spiacevole appendice. Gran parte dei muri del quartiere, infatti, sono stati imbrattati dalle scritte dei tifosi giallorossi. Da quelle che rivendicano la superiorità cittadina («Roma è nostra»), a quelle offensive e antisemite rivolte ai laziali. E a Vincenzo Paparelli, morto nel ‘79 dopo essere stato colpito da un razzo prima di un derby. «Non ho più parole per commentare questo scempio», spiega il figlio Gabriele al sito romatoday.it. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, tramite twitter ha detto di aver contattato l’Ama per intervenire. Il Tar del Lazio, infine, ha revocato il Daspo per 13 tifosi giallorossi, sorpresi senza biglietto sul treno che li stava portando a Torino per la gara del 14 aprile scorso.

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