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TIAGO PINTO: “Dzeko-Fonseca? Caso risolto per il bene della Roma ma Edin non è più il capitano. Fonseca? Leader tecnico di presente e futuro”

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CONFERENZA STAMPA – Le parole del General Manager giallorosso, Tiago Pinto, in merito alla chiusura della finestra di mercato invernale e per chiarire la posizione della società sul caso ‘Dzeko-Fonseca’:

Qual è la situazione tra Dzeko e Fonseca? Qual è la posizione della società? Chi sarà il capitano della Roma fino al termine della stagione?
“Mi scuso per il ritardo, non voglio sfuggire a queste domande, è importante esporre la situazione e chiarire la nostra posizione, sono state scritte tante cose su Dzeko e Fonseca. Come in qualsiasi situazione, come in tutte le famiglie, anche nel mondo del calcio quando ci sono dei problemi, si risolvono e di solito quando questo accade le squadre ne escono più forti. Edin è un grandissimo calciatore, è un grande professionista, ha un carattere molto forte, è un leader e ha una grande storia con la Roma. Fonseca è il nostro tecnico, è il leader del nostro progetto sportivo ed è la persona a cui abbiamo affidato il nostro futuro immediato e a medio termine. Negli ultimi giorni abbiamo avuto delle riunioni io, il mister e Edin, volte a rafforzare questo sentimento di reciproca fiducia, dei momenti importanti di grande condivisione d’intenti, che ci permettono di guardare con fiducia al futuro, per far prevalere il bene collettivo della Roma, più importante degli interessi dei singoli. Un club deve reggersi su disciplina, regole e norme di condotta da rispettare. Edin Dzeko non è in questo momento il capitano della Roma e per quanto riguardo il futuro lavoreremo sull’interesse della Roma ed Edin sarà il primo a lavorare in questo senso”

Il rinnovo di Pellegrini? Un bilancio sul mercato?
“Ho parlato solo di lui – tra i calciatori – nella prima conferenza stampa. Tutte le persone che lavorano qui, dal presidente in giù, considerano Lorenzo il calciatore perfetto per identificare i valori della Roma, giovane, di talento, per il suo valore in campo e fuori, è un grande lavoratore, che rappresenta le tradizioni di questo club. Incarna perfettamente il nostro progetto. A breve ci vedremo con il suo agente e contiamo di risolvere il tutto, siamo ottimisti sul rinnovo. Sul piano del mercato, sono una persona ambiziosa ed esigente con me stesso, per quanto riguarda le entrate abbiamo fatto due ottime operazioni in entrata con El Shaarawy e Reynolds, che si inseriscono perfettamente nel nostro progetto tecnico e ci aiuteranno nella seconda parte di stagione e in futuro. Sulle uscite abbiamo lavorato molto per trovare delle soluzioni a quei calciatori che hanno giocato meno, purtroppo per varie ragioni certe situazioni non si sono concretizzate e questo non mi lascia soddisfatto”

Se la Roma non arrivasse in Champions, potreste esser costretti a cedere dei big?
“Rispetto la domanda ma oggi siamo al 3 febbraio, questo tema ci proietta invece a fine stagione, non sono in grado di fare previsioni. Siamo tutti impegnati, io, la squadra, l’allenatore, la proprietà, la società nel cercare di costruire una mentalità basata sulla quotidianità, sul lavoro, sulla voglia di vincere, ogni giorno e in ogni partita, la nostra priorità va alla gara di sabato per vincerla”

Qual è la situazione di Pastore? Fazio e Santon? Arriveranno a scadenza di contratto?
“La nostra esperienza nel calcio dice che è normale che un calciatore non sia contento quando non gioca, è chiaro. A maggior ragione nel caso di Pastore che non poteva giocare per infortunio. Abbiamo lavorato con gli agenti dei giocatori per trovare delle soluzioni che conciliassero gli interessi della Roma e dei ragazzi, che non si sono concretizzate. Adesso il mercato è chiuso, siamo una famiglia, tutti lavoreremo al meglio per i successi della Roma”

Può garantire già oggi che Fonseca sarà l’allenatore della Roma nella prossima stagione?
“In primis voglio smentire categoricamente qualsiasi contatto o incontro con altri tecnici, come è stato scritto nei giorni scorsi. Sono vere e proprie bugie. Poi dico che sia io, sia Dan e Ryan sono soddisfatti del lavoro di Fonseca, con il quale lavoriamo per il presente e per il futuro della Roma. Ho una buonissima relazione con Paulo, il mister non si interessa di queste voci, è totalmente concentrato sul suo lavoro e sul bene del club”

Fazio e Jesus sono rimasti nonostante siano stati esclusi dalle scelte tecniche. E’ dispiaciuto che non abbiano accettato altre soluzioni?
“Sono questioni diverse: la lista UEFA come sapete può includere alla luce dei nostri tesserati solo 22 nomi, sono stati inseriti due nuovi acquisti e due sono usciti, ma è una scelta dello staff tecnico. La pandemia ha determinato seri problemi per i club a livello economico e quindi bisognerà gestire tutto al meglio per evitare un aggravio della situazione. Ho lavorato intensamente con gli agenti di alcuni calciatori, alcune soluzioni erano state trovate ma non si sono concretizzate”

Come è nata la trattativa dello scambio Dzeko-Sanchez? L’umore della piazza ha inciso sulla decisione finale?
“Vorrei far mie le parole di un dirigente molto esperto come Marotta, tutto ciò che ha detto sulla questione corrisponde al vero. Nei vostri confronti il mio atteggiamento sarà sempre di massima trasparenza: è vero che ho incontrato Ausilio, professionista che stimo e apprezzo, abbiamo parlato di questa ipotesi ma non siamo mai entrati nel vivo della trattativa. Certamente posso aggiungere che la grandezza di un club dipenda direttamente dalla grandezza della propria tifoseria, la Roma è un club riconosciuto in tutto il mondo proprio in virtù della grandezza dei suoi tifosi, è una cosa che rispetto molto ma detto questo le decisioni che prendiamo devono rispecchiare le esigenze del club, le strategie della proprietà. In questa ipotetica trattativa non siamo entrati nel merito a prescindere”

Chi sarà il capitano? E’ una scelta del tecnico o vostra? Sulla decisione di schierare Dzeko a Torino c’entra anche la società eventualmente?
“Sono due questioni ben diverse, la prima attiene alla strategia futura del club, che coinvolge il mister e tutta la società, bisognerà addivenire ad una decisione condivisa. Per quanto riguarda le scelte tecniche il mister gode della totale autonomia decisionale, nessuna influenza della società”

E’ ancora dell’idea che non serva nessun elemento da inserire a livello dirigenziale?
“Sì confermo quanto detto un mese fa. Sul piano della direzione sportiva,  io
Poi ci sono delle aree come la segreteria sportiva o altre aree che fanno da puntello al club che andranno rinforzate, per poter migliorare la struttura complessiva della società.

Il rinnovo di Mkhitaryan?
“E’ molto importante per noi, per il suo rendimento in campo e non solo, è il secondo giocatore in Europa per gol e assist forniti alle spalle di Bruno Fernandes, sta disputando una stagione spettacolare. E’ un professionista eccellente, è un esempio per tutti i compagni, è un calciatore che dentro questo progetto può esser fondamentale per aiutare i giovani. Detto questo sul contratto c’è una clausola che permette al ragazzo di esprimersi sul rinnovo, ma ha dichiarato di esser felice qui a Roma, non mi aspetto problemi. Sono d’accordo con il suo agente per vederci a breve e risolvere la questione, sono sicuro che tutti abbiano voglia di continuare insieme ed esser felici”

Quale sarà la vostra strategia tra mercato e costi del club? La precedente gestione teneva alti i costi e si finanziava attraverso il player trading…
“Non ho intenzione di parlare di quello che accadeva in passato, non ero qui e non posso commentare. Posso sicuramente affermare che sono stati fatti degli investimenti e ottenuti dei risultati, le valutazioni sul passato le lascio a voi. Dal primo giorno che ho parlato con la proprietà ci siamo trovati d’accordo sul fatto che il denaro non è tutto, non è un campionato in cui c’è una corsa a chi spende di più, ci siamo sempre detti che serviva rigore e disciplina nell’effettuare delle spese, ovviamente c’è voglia di investire, non mancheranno mai investimenti, ma non conta la quantità, conta la qualità del denaro che si spende, servono scelte giuste nel momento in cui si acquistano i calciatori, per rendere la Roma più competitiva per vincere. Questo mercato di gennaio ha lanciato un segnale chiaro e un buon esempio di quello che intendiamo fare, sappiamo tutti le difficoltà per aggredire il mercato di gennaio e la Roma ha comunque preso due calciatori che rispecchiano il nostro progetto: un talento giovane e un nazionale italiano, ecco come avete visto nonostante i criteri di base siamo riusciti a fare due acquisti”

Reynolds? Quanto ha inciso la sua voglia di essere subito a disposizione della Roma rispetto ad altre soluzioni di mercato?
“Lo abbiamo preso per i prossimi 5 anni e non per giocare con la Juve sabato, da due mesi non gioca perchè il campionato lì è finito prima poi ha avuto il covid. Crediamo molto in questo ragazzo, non mi preoccupa se non sarà a disposizione sabato, mi fa felice questo acquisto, so bene quanti club e quali club lo volevano e sono felice che abbia scelto la Roma. Ha grandi potenzialità, sul piano offensivo è molto interessante, sicuramente può migliorare a livello difensivo, ma ha scelto il campionato migliore per farlo, ha grandissime qualità fisiche.”

Quanto è importante nel vostro progetto il parametro di “felicità” per puntare su un giocatore?

E’ una buona domanda perché una delle sfide che abbiamo nello scouting è quella di individuare le caratteristiche psicologiche ed emozionali di un giocatore. Certamente la motivazione nell’arrivare in un posto è determinante. Stephan e Bryan hanno deciso di abbracciare questo progetto con tanto entusiasmo. Stephan è voluto fortemente tornare e questa voglia è stata determinante. Per me è motivo di grande soddisfazione.

Un mese dal suo arrivo, il bilancio di queste prime settimane?

Ci sono stati dei momenti in cui mi sono sentito come quel personaggio di Voltaire dove appena metteva piede lui succedeva qualcosa. Più seriamente, sono stati mesi difficili, esigenti. Un nuovo Paese, club, lingua nel mezzo del mercato invernale. Ho potuto godere del sostegno di chi lavora alla Roma, della fiducia dei proprietari che mi sono stati vicini. E’ un club con grande potenziale per poter costruire una struttura ancor più vincente. Da oggi potrà dedicarmi a questo, ma soprattutto a sviluppare tutti i dipartimenti per rendere il club più forte.

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