Tiago Pinto, fanatico ‘GM’ lusitano: dai giovani, alla maniacale gestione sportiva

Tiago Pinto, fanatico ‘GM’ lusitano: dai giovani, alla maniacale gestione sportiva

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FOCUS CGR – “Un fanatico che si dedica al 100% al club e non trascura nessun dettaglio”. Ne parlano così a Lisbona, i suoi colleghi, nei lunghi corridoi della polisportiva del Benfica. Tiago Pinto è l’uomo scelto dalla Roma per il ruolo di ‘Direttore Generale’ dell’area sportiva o meglio General Manager Football, in pieno stile NBA. Una mossa a sorpresa, che i Friedkin hanno definito negli ultimi giorni, dopo un lungo pellegrinaggio in giro per l’Europa. Chiariamo subito: Pinto non viene dal calcio, non è un direttore sportivo nel senso stretto del termine. E’ un manager abituato a lavorare nel mondo dello sport e negli ultimi tre anni a stretto contatto con l’area calcistica del Benfica, ma non ha esperienze da allenatore o talent scout.

Nato nel 1984 nel piccolo villaggio di Moura, a Régua – distretto di Vila Real -, Tiago Pinto è cresciuto in una famiglia del tutto “incarnata” nel mito del Benfica, tanto che si racconta che la seconda pelle, sin da bambino, per Pinto fosse proprio la maglia biancorossa delle aquile lusitane. Miglior studente e laureato in Scienze dell’educazione, ha conseguito un Master in Economia e Gestione delle risorse umane presso l’Università di Porto e ha lasciato poi il nord del paese per entrare a lavorare nel Benfica, in una contingenza molto curiosa.

Nel 2012, in occasione di un’Assemblea Generale del club, durante la quale, in qualità di socio, ha presentato le sue idee sul potenziamento delle attività del club al Consiglio di Amministrazione, Tiago Pinto è arrivato allo scontro con il presidente Luís Filipe Vieira, criticato per alcuni aspetti della sua gestione. Vieira è intervenuto e lo ha invitato a essere il capo di quel settore del club per ottenere migliori successi. Pinto non se l’è fatto ripetere due volte e ha assunto il ruolo di coordinatore e supervisore di cinque aree della polisportiva del Benfica: attività che ha prodotto la vittoria di ben 50 titoli complessivi, tra pallavolo (11 titoli e una finale europea), pallamano (2 titoli e una finale europea), basket (16 titoli), hockey su pista (9 titoli, di cui cinque internazionali) e futsal (6 titoli e una finale europea). Una delle chiavi del suo successo è il rapporto che Tiago Pinto costruisce con le squadre, risultando sempre vicino ai gruppi e attento a tutti i dettagli. Un approccio maniacale a livello manageriale che deve aver colpito Dan e Ryan Friedkin.

All’inizio della stagione 2017-18 è stato chiamato ad assumere la carica di Director of Professional Football del Benfica, sfruttando le qualità che avevano portato a tale successo nel suo precedente ruolo: organizzazione, visione strategica, mentalità vincente e cultura del risultato ad alte prestazioni. All’epoca Josè Boto (altro nome sondato dai Friedkin) era il Responsabile dello Scouting, Rui Costa il direttore sportivo con compiti operativi sul mercato e poi appunto Tiago Pinto come General Manager, stessa carica che il portoghese assumerà nella Roma da gennaio 2021. Particolare da non trascurare: Pinto ha curato personalmente lo sviluppo del settore giovanile del Benfica, dal quale negli ultimi anni sono emersi nomi altisonanti, che hanno prodotto successi per il club e straordinarie plusvalenze: Ederson, Joao Felix, Semedo, Raul Jimenez o Ruben Dias, solo per citarne alcuni.

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