TIAGO PINTO: “L’ambizione mia e dei Friedkin è di costruire una Roma...

TIAGO PINTO: “L’ambizione mia e dei Friedkin è di costruire una Roma vincente a medio-lungo termine. Non arriverà nessun ds: la mia filosofia è il lavoro di squadra. Fonseca? Il suo calcio ideale per noi. Presto il rinnovo di Pellegrini”

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CONFERENZA STAMPA – La presentazione di Tiago Pinto, nuovo General Manager della Roma:

“Sono molto felice di essere qui a Roma. Molto motivato, con questo progetto. I primi giorni non sono stati facili perchè sono stato costretto a lavorare da casa, un conto è lavorare in presenza un conto a distanza. Da ieri sono qui a Trigoria, ho preso contatto con tutti e le prime sensazioni sono positive”

Cosa l’ha convinta a lasciare il Benfica e a scegliere la Roma?
“Voi giornalisti italiani siete molto bravi, avete già indacato bene. Ho lavorato per tanti anni lì, una storia molto grande col Benfica, non è stato facile lasciarli. Quello che mi ha convinto sono stati i colloqui con Ryan e Dan Friedkin, mi hanno spiegato il progetto di costruzione della nuova Roma, mi hanno fatto capire che potevo esser un elemento in grado di trasformare in realtà il loro progetto, per rendere sempre più grande la Roma”

C’è grande voglia di conoscere i progetti reali della nuova proprietà. Qui a Roma non si vince un trofeo dal 2008. Cosa devono aspettarsi i tifosi? Investimenti per provare a vincere subito oppure un progetto futuribile con un gruppo di giovani che possano vincere qualcosa?
“Credo che in Italia già tutti si sono resi conto dello sforzo enorme della nuova proprietà di mantenere la sostenibilità della Roma. E’ un progetto a medio-lungo termine, la sostenibilità è fondamentale se si vuole vincere. Nessuno può stilare un calendario preciso, ma la nostra ambizione è grandissima: è un’ambizione a lungo termine ma soprattutto quotidiana, vale per me, la società, per lo staff tecnico, per i calciatori che devono fare prestazioni migliori di partita in partita. Se faremo questo i titoli arriveranno, ma la sostenibilità è fondamentale per vincere in futuro e con regolarità”

Fonseca ha detto che le ha chiesto dei giocatori? Come vanno queste trattative?
Con Fonseca non ho problemi di lingua (ride ndr). Stiamo lavorando ogni giorno di concerto tutti insieme per cogliere le migliori opportunità per la Roma, sapendo che il nostro progetto è a medio-lungo termine. Insieme a Dan e Ryan stiamo lavorando per rendere questa squadra più competitiva”

Il rinnovo di Pellegrini?
“Sono una persona trasparente e onesta. Pellegrini è uno dei giocatori più importanti del nostro progetto, è uno di quelli che lo incarna totalmente: è giovane, talentuoso, è identificato con Roma e la Roma, può giocare in tante posizioni, è molto importanti per il presente e il futuro del club. Presto faremo tutto il possibile per sistemare il rinnovo”

La Roma non vince da tanto tempo, pensa che la vittoria di un titolo possa arrivare in tempi ragionevolmente brevi?
“Ribadisco come detto prima, che nel calcio e nello sport in generale è impossibile stabilire una data entro la quale si vincerà. Pensate ai casi che ci sono stati in Europa e in Italia di squadre che hanno investito fortemente per vincere la stagione successiva e così non è stato. Non funziona così. Noi lavoriamo quotidianamente per rendere la Roma sempre più competitiva, servirà impegno, voglia di migliorarci, riguarda tutti i tesserati della Roma e se lo faremo ci avvicineremo a questo obiettivo”

Quale sarà la vostra politica sul mercato? Come si fa a raggiungere il doppio obiettivo di sostenibilità e grande qualità della squadra se non hai fatturati straordinari?
“I paragoni sono difficili: i club sono diversi, così come i contesti. La Roma vuole trattenere i propri migliori calciatori il più a lungo possibile, questo perchè renderà più facile raggiungere i nostri obiettivi e provare a vincere. Sappiamo qual è la situazione nel mondo, col covid, tutti i club stanno cercando di reinventarsi, ma noi vogliamo far crescere i nostri calciatori, farli migliorare, trattenerli il più a lungo possibile ed esser competitivi”

Serviranno importanti plusvalenze per rientrare nei paletti del Fair Play Finanziario?
“Non vorrei ripetermi: il mondo è cambiato, ne abbiamo piena consapevolezza e sappiamo che esistono delle regole che vanno rispettati. Siamo qui per lavorare tutti insieme per trovare le migliori soluzioni con l’obiettivo chiaro di vincere sul medio e lungo termine. Vale per le ambizioni sportive e per le operazioni di mercato. Sapete benissimo qual è la grave crisi attuale di tutto il mondo e nemmeno il calcio sfugge a questi discorsi”.

Che ruolo avrà nelle scelte di calciomercato Ryan Friedkin?
“Chiariamo subito: nessuno di noi si sente una super star. Noi lavoriamo d’equipe, questa è la mia forma di lavorare e vale anche per la società certamente. Il lavoro quotidiano mio riguarderà anche il mercato, che farò sempre in stretto contatto con la proprietà a cui spetterà sempre la decisione finale. Noi siamo qui per lavorare, per far crescere la Roma, in sinergia con tutti i suoi dipendenti, e non per far dire a qualcuno che questo è stato un acquisto di mercato di Pinto, oppure un’idea di Tiago Pinto. Lavoro sempre di squadra”

Che tipo di struttura vuole creare? Nominerà il nuovo direttore sportivo?
“Non contatteremo nessuno e non arriverà nessuno per la direzione sportiva. La nostra struttura prevede che io sia il direttore generale dell’area sportiva a stretto contatto con la proprietà ma con l’indicazione di lavorare con tutte le figure che si trovano già nella Roma. La mia prima missione è chiara: conoscere questi collaboratori, capire i processi che hanno implementato e dare il mio contributo. Lavorare con persone che sono già qui presenti e mi occuperò di tutta la gestione dell’area sportiva di concerto con la proprietà. Sullo scouting credo che un buon dipartimento di scouting faccia la differenza nel calcio di oggi. Sono cambiate molte cose anche a livello di analisi dei giocatori, credo che sia importante che la Roma lo abbia ma ciò non significa che già non ci sia. E’ importante che sia uno scouting della Roma e non di Tiago Pinto o di altri. Sarà importante gettare delle basi per avere un database più ampio possibile per prendere le migliori decisioni possibili”

Quante operazioni pensate di fare a gennaio?
“Siamo attenti, stiamo lavorando ogni giorno, c’è tanto lavoro invisibile che non si vede immediatamente ma che permetterà di fare operazioni a medio-lungo termine, non so quante operazioni ora faremo, ma stiamo lavorando intensamente per poter realizzare le operazioni migliori. Sono disponibile a spiegare al termine del mercato cosa avremo fatto e cosa non avremo fatto, per chiarire le nostre idee”

Cosa pensa di Fonseca? Quanto è importante nel suo ruolo condividere le idee del tecnico?
“E’ una parte del mio lavoro che faccio con grande attenzione e grande voglia, ho lavorato con diversi allenatori e vado orgoglioso di aver collaborato con persone che avevano mentalità e filosofie diverse. Fonseca sarà il quinto allenatore con il quale lavorerò, conosco benissimo la sua carriera, mi identifico nelle sue idee di calcio: un calcio offensivo, dinamico, fatto di possesso palla, le sue idee sono quelle che vogliamo per il nostro club”

Vuole strutturare il reparto scouting affidando zone del mondo a diversi osservatori? Qual è il rapporto tra dati e occhio umano nella scelta dei calciatori?
“L’equilibrio come in tutte le cose della vita è fondamentale: ci sono club come il Brandford che si sono basati esclusivamente sulle statistiche, succede anche nel mondo della pallacanestro. Ritengo che sia necessario avere un equilibrio. Date le circostanze attuali, le difficoltà di viaggiare, è importante dare il giusto peso anche ai numeri. Ideologicamente e filosoficamente apprezzo entrambi i fattori: da una parte l’occhio della persona esperta, che ha giocato a calcio e che sa cogliere certe sfumature, ma anche l’importanza di dati e statistiche, che oggi nascono da strumenti molto raffinati”

Si è parlato molto del tema commissioni legate alle trattative? E’ vero che la volontà di non pagare 1 milione di euro di commissione all’agente di Reynolds ha influito?
“Non voglio parlare del passato, ho grande rispetto per chi ha lavorato qui, sul tema delle commissioni è giusto dire che dipende da situazione a situazione. Gli agenti fanno parte del mercato, li rispettiamo come grande club, onereremo i nostri impegni sempre”

Ha firmato da general manager, senza portarsi collaboratori. L’ultimo mercato della Roma lo ha fatto il CEO. E l’attuale proprietà si è seduta in queste settimane ai tavoli delle trattative. Il ruolo del direttore sportivo classico alla Roma è un concetto superato?
Ottima domanda. In Portogallo diciamo che è più importante discutere delle cose piuttosto che del nome delle cose. Come spiegato in precedenza vogliamo costruire un modello di gestione che prevede la mia figura come quella che guida le operazioni di mercato ma sempre di concerto con gli altri collaboratori e la supervisione della proprietà al momento di prendere le decisioni più importanti. Vogliamo avviare una gestione diversa, che io guiderò. Molto spesso si discute troppo dei titoli e dei nomi e non della sostanza. Sono il GM e sovraintenderò l’area sportiva all’interno del modello illustrato”

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