TIAGO PINTO: “Realizzato un lavoro enorme: grazie ai Friedkin per gli investimenti....

TIAGO PINTO: “Realizzato un lavoro enorme: grazie ai Friedkin per gli investimenti. Xhaka è un rimpianto. Esuberi? Sono state rifiutate proposte degne, è inaccettabile. Obiettivo principale la Champions”

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CONFERENZA STAMPA – Il Gm della Roma Tiago Pinto ha spiegato in sala stampa le logiche della campagna acquisti giallorossa. Queste le dichiarazioni del dirigente portoghese:

“È importante per me oggi spiegare la strategia e quello che è successo durante il mercato. Ma prima di tutto volevo ringraziare la proprietà per il lavoro fatto durante questi mesi. Per gli investimenti fatti, per la loro presenza qui, per il loro sostegno costante. Si è realizzato ciò che si diceva all’inizio dal mio arrivo: un lavoro di squadra, un lavoro svolto ogni giorno per migliorare la Roma. Ho invitato qui con me delle persone che mi hanno aiutato nel realizzare le trattative, l’ufficio legale, De Sanctis, Maurizio e altre persone. Oggi il calcio così complesso necessita di figure e professionalità, non basta una sola persona e serve un team di grande competenza. Sono molto esigente con me stesso, sono il primo a rimanere arrabbiato quando le cose non vanno bene, penso sia stato però il più difficile mercato della storia del calcio e penso che siamo riusciti a fare un buon mercato. Non sono quello che vi chiama per dirvi che sono un bravo direttore, ma alla fine in questo contesto siamo riusciti a prendere il miglior allenatore al mondo, abbiamo rinforzato la rosa, abbiamo sistemato più di 30 giocatori. Sicuramente voi parlerete di ciò che non è riuscito, ma credo che alla fine abbiamo fatto un buon lavoro”

Ha migliorato la panchina, la difesa, l’attacco. A centrocampo cosa è successo? Date un’occhiata al mondo degli svincolati?
“Quando sono arrivato mi hanno detto tutti che Roma era una piazza difficile, in questi 8 mesi ho imparato a vivere in questa città, in questo club e questa piazza. Oggi mi diverto perchè il mercato è chiuso ieri, ma tutte le domande sono arrivate sul centrocampista, anche lo chef della Roma me lo ha chiesto (ride ndr). Non è stato un tema di budget, perchè quello che abbiamo investito sul mercato è stato superiore a ciò che Dan e Ryan avevano ipotizzato, ma il mercato è dinamico, è emersa la voglia di accelerare il processo di ricostruzione della Roma. Avevamo un grande interesse su Xhaka, ma ad un certo punto non siamo riusciti a chiudere e abbiamo abbandonato la pista. Poi sono sorte delle urgenze e dovevamo rispondere a queste esigenze. Non voglio mai trovare giustificazioni per il mio lavoro, ma non dimentichiamo mai l’eredità che avevamo: all’inizio di questa stagione avevamo più di 60 calciatori sotto contratto. E’ chiaro che i tifosi e voi guardiate ciò che manca, ma serve equilibrio”

Pellegrini rinnoverà?
“Non penso sarà una trattativa complicata, Lorenzo vuole rinnovare con noi e vogliamo tenerlo, non è un problema”

Il bravo ds è quello che vende e non compra, è soddisfatto del lavoro fatto sul piano delle cessioni? Gli esuberi Nzonzi, Fazio, Riccardi e Santon saranno reintegrati?
“Penso sia vero, ma fammi una lista di quanti direttori sportivi hanno ceduto giocatori in questa estate complicata. Trovare soluzioni per più di 30 calciatori, anche se tutti non sono stati venduti a titolo definitivo penso sia un buon lavoro, così come trovare soluzioni per chi ha ingaggi elevati. Sicuramente ci sono direttori più bravi di me, ma mi sembra che questa domanda – giusta – ma in altri mercati. Sarebbe stato meglio cedere tutti quelli che pensavamo di cedere, non siamo riusciti a chiudere per chi ha deciso di non accettare diverse soluzioni. Ci sono ancora finestre di mercato aperte, lavoriamo per trovare delle soluzioni. Noi abbiamo fatto il nostro lavoro, portando offerte buone per tutti i calciatori, offerte per cui nessun calciatore perdeva un euro. Dopo non posso entrare nella testa delle persone. Cercheremo di trovare una soluzione con questi ragazzi. Quando sarà finito il mercato vediamo”

La Roma può lottare per lo Scudetto? Se la Roma non arrivasse in Champions League sarebbe un fallimento alla luce di tutti gli investimenti fatti?
“La mia visione non è lo Scudetto, ma lavorare ogni giorno per ridurre la distanza tra la Roma e il successo. Abbiamo parlato spesso di tempo, ma non è una scusa per non vincere a cominciare da Roma-Sassuolo. Abbiamo l’allenatore migliore al mondo, una squadra più forte dello scorso anno, abbiamo fatto tanti cambiamenti nella struttura vicina alla squadra, penso che tutto questo avvicinerà la Roma al successo. Ma oggi non posso pensare a maggio, dobbiamo costruire una mentalità per provare a vincere ogni singola partita. La Champions è il principale obiettivo, non mi nascondo”

Qual è il rimpianto a fine mercato al di là degli esuberi?
“Il mercato come detto è molto dinamico, in quel momento in cui non siamo riusciti a prendere Xhaka, lui voleva venire ma l’Arsenal non lo ha voluto cedere. Quello è stato un rimpianto, dopo quando abbiamo avuto altre esigenze la situazione è cambiata. Sicuramente il mio rimpianto è stata la situazione degli esuberi, perchè io, Morgan e altre persone abbiamo lavorato tantissimo per portare offerte degne per questi calciatori, offerte che rispettavano i calciatori e quello che è successo non mi è piaciuto”

Il rapporto con Mourinho?
Un orgoglio per me aver ingaggiato Mourinho, per me che sono portoghese e ho 36 anni, da ragazzo per me lui rappresenta un totem, ha una dimensione stratosferica per noi portoghesi. Oggi sono professionista, molte volte possiamo non essere d’accordo, ma approfitto ogni giorno per imparare da lui, ha vinto tutto, ha 25 titoli nella sua bacheca, ha lavorato per i migliori club al mondo, ma non sento la pressione che tu mi dici. Ogni giorno lavoriamo insieme, abbiamo analizzato la squadra, sappiamo quello che possiamo fare e quello che non possiamo fare. Se guardo la panchina della Roma, con Darboe, Bove, Calafiori, è chiaro che manchi un po’ d’esperienza, non lo vede solo Mourinho, ma vogliamo che si sviluppi in questo progetto anche il profilo di diversi giovani”

A livello strategico come si è passati dalla priorità Xhaka a prendere zero centrocampisti? Avete già deciso di tornare sul mercato a gennaio?
“Su Xhaka ho risposto, sono successe delle cose che ci hanno spinto in un’altra direzione, alla fine c’era un legame tra uscite e entrate. Abbiamo 6 centrocampisti e dopo l’andamento del mercato ci ha spinto a non prendere nessuno. Il centrocampo della Roma ha un campione d’Europa come Cristante, un centrocampista tra i migliori realizzatori in Europa come Veretout, Villar è un titolare dell’Under 21 spagnola, poi Diawara, Darboe e Bove, non possiamo parlare come se non avessimo centrocampisti, è importante rispettarli. Capisco le vostre domande sui centrocampisti e su Xhaka, ma adesso dobbiamo bilanciare le cose. Voi pensate che tutto il successo sportivo o grande parte di questo sia il mercato, per questo oggi parliamo di ieri per arrivare già a pensare a gennaio. Io penso che il lavoro vero sia quotidiano, poi c’è anche il mercato. A gennaio valuteremo, se c’è stato sviluppo, come sarà la classifica, se ci saranno infortuni, ma non posso pensare oggi a gennaio. Noi siamo qui per aiutare l’allenatore e la squadra. Se fosse solo mercato il Lille non avrebbe vinto il titolo francese lo scorso anno”

Senza alcune situazioni avreste speso di più?
“Non lo so il mercato è dinamico, quando è successo l’infortunio di Spinazzola abbiamo pensato subito a Vina e abbiamo risolto un problema e ora ci ritroviamo con tre terzini forti, quando Leo recupererà. Quando c’è stato l’addio di Dzeko, per tutti era un problema, per me è un’opportunità per accelerare il percorso sportivo e abbiamo preso Abraham. Abbiamo fatto un mercato di reazione, ma vale per tutti”

E’ difficile lavorare con il campionato appena iniziato a mercato aperto?
“A me non piace, sono arrivato dal Portogallo dove dentro al club avevamo sempre l’idea che erano due stagioni diverse. Quando il mercato è aperto e quando è chiuso. E’ impossibile che non ci sia un condizionamento per tutti, giocatori, procuratori, allenatori e direttori. Non mi piace questa sensazione. Noi abbiamo vinto 4 partite su 4 fortunatamente, ma non è facile gestire una squadra col mercato aperto e tutto l’ambiente interno. Sono le regole, andiamo avanti”

Mantenere il punto fermo nei confronti degli esuberi è una nuova filosofia societaria?
“Prima di essere il direttore sportivo, sono un tifoso del calcio. Io andavo allo stadio per andare a vedere giocatori e allenatori, non Tiago Pinto. Il mio lavoro è anche rispettare le decisioni altrui. Ma devo essere onesto: non è facile per me trovare 4-5-6 offerte che considero importanti, che non danneggiano i contratti e l’onorabilità dei calciatori e ricevere dei rifiuti. Prima di Salernitana-Roma, ho detto che è stata una scelta difficile iniziare la stagione con 60 calciatori tesserati, sapere che per Mou era difficile gestire tutti questi calciatori, ne ha parlato anche Koeman. Per questo abbiamo creato due liste, per dare la possibilità a Mou di lavorare bene e creare un ambiente sano, combattivo e concentrato. Questo ambiente, questo spogliatoio è inattaccabile. Dopo me la vedrò io, con gli avvocati, sono qui per prendermi le mie responsabilità, ringrazio i calciatori e i procuratori che hanno trovato una soluzione con noi. Non faccio nomi, ma due-tre hanno fatto uno sforzo importante. Alla fine siamo tutti esseri umani liberi e poi valuteremo le conseguenze”

Villar?
“E’ un ottimo calciatore, è giovane, l’anno scorso ha fatto grandi partite, deve approfittare dell’opportunità di lavorare con Mourinho per migliorarsi e diventare più forte”

Si è avvertito il peso di Mourinho su questo mercato? Il suo fascino?
“Completamente. E’ evidente che sia una carta in più, quando vai a Londra 4-5 giorni, avere Mourinho ovviamente ti aiuta rispetto ad avere un altro allenatore. Siamo stati bravi a sfruttare questo valore che lui ha portato qui”

Quando pensate che Smalling tornerà? Spinazzola?
“Spina non posso dirlo perchè è difficile ipotizzarlo oggi. Lui ha una voglia incredibile di tornare a giocare ma dobbiamo frenarlo. Smalling col Sassuolo credo sarà disponibile, ha fatto un precampionato buono, poi si è fermato, ma nulla di grave”

Pensa ci sia un margine di rischio nell’aver dato Dzeko, Pedro e Florenzi quasi gratis a delle competitor della Roma?
“In questa vita qualsiasi decisione è un rischio. Laporta quando lascia andare via Messi si prende un rischio incredibile. Hai citato tre situazioni diverse, ma quando un calciatore non vuole giocare nella Roma e vuole andare via, per me questo è importante. Noi stiamo costruendo un progetto nuovo e diverso: i giocatori devono morire per la Roma. Abbiamo trovato un accordo con chi voleva andare via, penso che guardando il mercato, ciò che è accaduto con Ronaldo, Messi o Griezmann, vediamo che alla fine la Roma non ha fatto niente di diverso rispetto alle altre. Forse ha comunicato peggio, sbaglio io perchè voglio sempre comunicare la verità, ma tutti sanno che si parla di ingaggi importanti e per fare questo progetto sostenibile dovevamo prendere delle scelte. Dzeko è un grande campione, ma adesso abbiamo tre grandi attaccanti”

Che voto dà al suo primo mercato?
“Se consideriamo che tante persone pensavano che io non facessi mercato, direi che mi darei un 8. Se considerate questo mercato come il più difficile di sempre, potrei darmi di più. Ma c’è sempre margine per migliorare, quindi mi darei 7,5”

 

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