Tommasi: “Portare ex campioni come Totti in FIGC sarebbe una risorsa. Obiettivo...

Tommasi: “Portare ex campioni come Totti in FIGC sarebbe una risorsa. Obiettivo seconde squadre”

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Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori e candidato alle elezioni per la presidenza alla FIGC, ha rilasciato un’intervista all’emittente radiofonica ReteSport, trattando varie tematiche tra le quali anche un possibile ruolo di Francesco Totti all’interno della Federazione. Queste alcune delle sue parole:

Sei uno dei tre candidati alla poltrona della Federcalcio, stai portando avanti una campagna vicina alla gente. Cosa ti hanno chiesto di più?
“Più che campagna elettorale credo sia un modo di essere federazione che andrebbe spinto. La federazione è privata ma ha un ruolo estremamente pubblico. I social hanno risposto in maniera seria, nonostante spesso siano casa di battute poco carine e interattive. Ci hanno mandato molte idee. Bisogna essere attenti al tema sportivo. Nel mio programma ci sono già le seconde squadre, anche se è un tema che difficilmente troverà soluzione visto che a scegliere saranno i club”.

Hai detto che essere un ex calciatore è un handicap in questa corsa. Ma questa tua “inadeguatezza” può essere un elemento di rottura?
“L’handicap di esser stato calciatore non sta nell’inadeguatezza politica, ma nell’aver lavorato con l’Associazione Calciatori, portando avanti le loro battaglie. Accogliere altri ex calciatori nella Federazione, se supportati, sarebbe una scelta lungimirante. Valorizzare la candidatura di grandissimi campioni, alla lunga, diventa un valore aggiunto. Ricordo Yuri Cechi o Antonio Rossi”.

Totti?
“Vorrei creare le premesse affinché ci sia attenzione da parte di questi campioni nei confronti della Federazione. Per ora non c’è, complice una situazione poco chiara. Totti, come tutti i grandi azzurri del passato, sarà un obiettivo da perseguire. Consci del fatto che non bastano i campioni. Servono anche altre competenze”.

Lotito?
“È uno dei potenziali candidati, ha fatto di tutto per proporsi. Dicono che io sia di parte, ma dubito che un presidente di due società professionistiche possa essere super partes. Sapete quanto ha contato in Lega negli ultimi anni, ingessandone i movimenti. Se si mettesse a disposizione delle istituzioni, e non dei numeri, sarebbe una risorsa”.

L’esodo in Cina?
“Anche io ci andai, in anticipo rispetto ad altri. Ero curioso di scoprire un altro mondo attraverso il mio lavoro. Oggi i motivi sono altri, prettamente economici. Ma così come si parte, spesso si torna in Europa, dove c’è la Champions”.

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