Totti e arbitro, Spalletti fuori di testa

Totti e arbitro, Spalletti fuori di testa

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IL TEMPO (F. SCHITO) – Tornare all’Olimpico contro la Roma non è cosa semplice per Luciano Spalletti. Il tecnico toscano ha dato vita al suo solito show in panchina, ha strigliato i suoi, si è beccato i fischi – prevedibili – dei suoi ex tifosi e alla fine ha rimediato anche rosso mostrato da Rocchi nel finale. Spalletti però non si è limitato ai novanta minuti, ha proseguito anche nel post, togliendosi qualche sassolino che gli era rimasto a lungo nelle scarpe. «Sono contento che vi vedo numerosi – le sue parole rivolte ai giornalisti presenti in sala stampa -, vi avevo visti un po’ scarsi le ultime volte…». Al tecnico nerazzurro il pari sta bene: «Le due squadre hanno giocato una buonissima partita per vincerla fino alla fine. Inter e Roma hanno condotto il match nella maniera giusta, con la mentalità corretta e una qualità importante. Tutto sommato, il pari è da accettare. Uno può dire una cosa, un altro ne può dire un’altra, ma finiamo sempre in equilibrio». Ovviamente il tema più caldo ha un nome e un cognome ben preciso, quel Francesco Totti che ieri si è fatto portavoce delle rimostranze romaniste relative al comportamento in campo di Rocchi. Al “Club”, Fabio Caressa fa una battuta al tecnico di Certaldo: «Luciano, se arrivavi due minuti prima trovavi Totti». Vulcanica la reazione di Spalletti che vuole definitivamente fare chiarezza sulla sua posizione, alimentando nuovamente delle polemiche che sembrano ormai interminabili nell’eterno duello a distanza con l’exnumero 10: «Mi avrebbe fatto piacere salutarlo. Voi giornalisti dite qualcosa che non è corretto dire, dite sempre che io l’ho fatto smettere e questo non è vero. Io non l’ho fatto smettere, la società sapeva da un anno che sarei andato via a fine stagione, appena è iniziato quell’anno ho detto che non avrei rinnovato il contratto. Lui poteva continuare e invece ha smesso». Prosegue ulteriormente lo sfogo del tecnico dell’Inter: «Poi c’è un’altra cosa da precisare, dite che l’ho mandato via da Trigoria». Il tecnico si riferisce all’intervista rilasciata dall’ex capitano giallorosso ai microfoni di Rai Sport, andata in onda prima di Roma-Palermo, in cui Totti chiedeva maggior rispetto. «Io non ho mandato via nessuno, siccome era Totti e il capitano gli ho detto che non avrebbe fatto parte della panchina quel giorno. Non potevo portarlo in riunione per dire che non giocava. Questo episodio è avvenuto con Vito Scala, Andreazzoli e il team manager della società Manolo Zubiria. Lui ha deciso di andare via, non l’ho mandato via io». Tornando alla partita il tecnico si è espresso sugli episodi caldi: «Il presunto fallo su Zaniolo lo devo rivedere, ma mi hanno detto che era dubbio. Voglio anche rivedere il fallo di Manolas su Icardi nel finale, Manolas gli ha dato una delle sue solite tranvate, lui non sarebbe mai arrivato sul pallone, Mauro sì. L’arbitrato di Rocchi secondo me è stato corretto, compresa la mia espulsione». Salvo poi tornare appositamente davanti ai microfoni di Sky per sottolineare il presunto torto subito dall’Inter: un fallo da rigore su Icardi. Nella capitale, alla luce delle prestazioni del ragazzo, in molti sono convinti che l‘arrivo di Zaniolo abbia avuto un peso maggiore nell’economia di gioco della Roma, rispetto a quanto fatto a Milano da Nainggolan: «Zaniolo ha fatto una bella partita, Di Francesco sta facendo venir fuori le sue qualità. Non è stata una decisione tecnica cederlo, è entrato dentro un’operazione che riguarda diversi giocatori, plusvalenze, movimenti, costi, vedremo a fine stagione chi ne trarrà maggior vantaggio».

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