Totti: Firenze no, Inter forse

Totti: Firenze no, Inter forse

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totti-zeman1IL ROMANISTA – C. ZUCCHELLI – Francesco Totti non ce la fa. Il Capitano romanista ieri pomeriggio è stato sottoposto a un’ecografia che ha certificato un’elongazione al retto femorale della gamba sinistra. Niente di grave, con 3 o 4 giorni di stop e fisioterapia Totti guarirà, ma per la partita di domani contro la Fiorentina non ci sono possibilità di recupero. La speranza è quella di riaverlo a disposizione domenica sera contro l’Inter ma, per quanto Totti sia imprescindibile per questa squadra, rientrerà solo se il fastidio sarà passato. Meglio non forzare ed evitare guai peggiori, come già scelto di fare a Catania quando Francesco, pur non essendosi allenato per un paio di volte in settimana, aveva dato la sua disponibilità. Zeman lo aveva infatti inserito nella formazione titolare, lui aveva provato a riscaldarsi, pur con un grosso tutore a proteggere la gamba, ma dopo 10’ si è consultato con Vito Scala e col medico e ha deciso di rinunciare.

A Totti dispiace non andare a Firenze coi compagni: alla Coppa Italia ci tiene e sa che la sua assenza, con un attacco ridotto ai minimi termini, complica e non poco la sfida contro il suo amico Montella. Il Capitano si porta dietro il problema muscolare già da un paio di settimane: aveva saltato gli ultimi allenamenti a Orlando proprio per questo, ma la sua generosità lo ha poi portato a giocare a Napoli in condizioni non ottimali e su un campo molto pesante e in condizioni pessime. Al Massimino ha provato fino all’ultimo, poi è stato costretto ad alzare bandiera bianca e ha seguito la partita in panchina.

Diciannove gare di fila in campionato, questo la stagione finora di Totti, che se non dovesse farcela per l’Inter rientrerà la domenica dopo a Bologna, in uno stadio dove ha segnato alcuni dei gol più belli della sua carriera. La sua assenza, inutile pure dirlo, peserà tantissimo sulla Roma, trascinata fino a questo momento dalle giocate del suo Capitano, il primo a mettersi completamente a disposizione di Zeman, il primo a seguirlo in tutto e per tutto facilitato anche dal fatto di aver lavorato col boemo già quindici anni fa. Nonostante la carta d’identità diversa, nonostante un paio di operazioni e una placca nella caviglia, Totti era il punto fermo di Zeman allora e lo è anche oggi. Il suo contratto scade tra un anno, l’intenzione sua è quella di continuare a giocare finché il fisico glielo consentirà – e indipendentemente da chi sarà l’allenatore dei giallorossi in futuro se l’avventura con Zeman si dovesse interrompere – l’intenzione della Roma sembra essere la stessa come ha confermato il presidente Pallotta da Orlando il giorno in cui è stato annunciato l’accordo con Parnasi per la costruzione del nuovo stadio. Vederlo in campo fino al 2016 non è un’utopia ma è il futuro, sapere che domani non sarà lui a guidare la Roma in una partita difficilissima è il presente. Un presente amaro, per Totti, che come ogni romanista sta vivendo male questo momento. La speranza è che, quando rientrerà, non ci sarà solo il campionato ma anche una semifinale di Coppa Italia da giocare

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