Totti, sorriso con vista sull’Europa

Totti, sorriso con vista sull’Europa

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IL ROMANISTA – D. GIANNINI – Minuto ottantadue di Roma-Udinese: l’Olimpico scoppia in un boato. Francesco Totti è concentrato sulla partita, eppure trova il tempo per alzare lo sguardo verso il tabellone per vedere cosa è successo. Juventus-Lazio 2-1 dice il maxischermo e sotto il nome del marcatore: Alex Del Piero. Passa un niente e Francesco va a raccogliere l’assist di Osvaldo, segna il suo gol numero 212, fa vincere la Roma e rilancia le ambizioni di centrare un posto in Champions.

Che i due gol, quello di Torino e quello di Roma, siano arrivati praticamente insieme è un caso. O forse no. Un’amicizia di vecchia data quella tra i due simboli delle due squadre nemiche da sempre. Un’amicizia più forte della rivalità, un’amicizia che traspariva già tanti anni fa, quando in nazionale recitavano insieme le barzellette su Totti. Con Alex piegato in due dalle risate. Alex e Francesco in 20 anni di calcio si sono incontrati decine di volte, mercoledì con i loro gol hanno dato alle rispettive squadre un pezzetto di tricolore e un pezzetto d’Europa. Pezzetti che tra dieci giorni uno potrebbe togliere all’altro. Perché tra due domeniche ci sarà Juve-Roma. Di più, il loro ultimo Juve-Roma. A fine stagione Del Piero e i bianconeri si dovrebbero dire definitivamente addio. Totti, invece, rimarrà l’unica bandiera del nostro calcio e continuerà a stabilire record. Il prossimo magari proprio tra 10 giorni per diventare il capitano della prima squadra ad aver vinto allo Juventus Stadium. O meglio, la prima squadra dei grandi. Perché c’è già stata una Roma che ha sbancato il nuovo impianto gioiello della “Signora”: la Primavera di Alberto De Rossi nella finale di andata di Coppa Italia. Ma quella è un’altra storia. Totti ce la metterà tutta per vincere l’ultimo scontro diretto con Del Piero, anche perché vorrebbe dire avvicinarsi ancora di più al terzo posto.

Prima però ci sono la Fiorentina e tre punti da prendersi per non rendere inutile la vittoria sull’Udinese. E anche fisicamente non sta malaccio. Ieri ha fatto fisioterapia e ha un dolore al costato, ricordo di in colpo ricevuto mercoledì sera. Nulla che possa però fermarlo. Traduzione: se Luis Enrique vorrà, lui ci sarà. Ed è difficile che il tecnico giallorosso possa decidere di privarsene. Troppa la differenza tra la Roma con e senza di lui. E non solo tra quella di mercoledì sera e quella di Lecce, che pure lo aveva fatto soffrire a distanza. Lo dicono i numeri: 1,9 punti a partita con lui in campo, 0,9 quando non c’è. E poi tutti gli effetti collaterali. Benefici, ovviamente. Come nel caso di Osvaldo, che stravede per Totti come persona («è un bravissimo ragazzo e un grandissimo professionista») e, inutile dirlo, come giocatore. Quando partono insieme dall’inizio, la Roma viaggia a ritmo da scudetto e Pablo segna a raffica. Magari anche tra due giorni. Per prendersi un altro pezzetto di Champions.

 

 

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