Tre punti vista Champions

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IL MESSAGGERO (U. TRANI) – Senza sudare, anche perché il gelo e l’umidità dell’Olimpico non lo hanno permesso, la Roma supera 3 a 1 la Spal, rispettando il pronostico e tornando al successo, il 6° nelle ultime 7 gare di campionato, dopo il pari di domenica a Marassi contro il Genoa. I 3 punti dell’anticipo finiscono velocemente in cassaforte. E soprattutto si vedono subito in classifica, per restare in zona Champions e avvicinarsi alla vetta: Napoli a +4 ma con una gara in più. L’esibizione, pur facilitata dall’espulsione iniziale di Felipe, è stata di sostanza e convincente. I giallorossi non si sono mai placati, nemmeno quando hanno messo al sicuro il risultato. Nessun calcolo, dunque, pensando alla sfida di martedì contro il Qarabag, decisiva per entrare tra le migliori 16 d’Europa. Atteggiamento sempre propositivo, con invasione della metà campo avversaria, e raccolto ricco di emozioni e gol. Con record del torneo di tiri: 37 (15 in porta).

TURNOVER RAGIONATO – Di Francesco ha usato la solita rotazione per andare a dama. Senza esagerare, si è accontentato di 4 novità Per affrontare la Spal terzultima: Manolas per Fazio, Gonalons per lo squalificato De Rossi, Pellegrini e Under, titolare l’ultima volta il 25 ottobre contro il Crotone, rispettivamente per Nainggolan e Perotti, preservati per la Champions (e fuori dalla lista dei 21 convocati). Il 4-3-3, del resto, dà garanzie a prescindere dagli interpreti. Fondamentale,nella circostanza, il lavoro dei terzini Florenzi e KolarovPellegrini e Strootman, invece, hanno agevolato il compito di Gonalons, riuscendo entrambi anche a fare centro per la prima volta in stagione. Il turnover è continuato in corsa: fuori Gonalons, già ammonito, per Gerson,con Strootman play. Meglio non rischiare di perdere l’unico regista a disposizione per la trasferta di Verona. Dentro poi, al posto di Under, anche Schick che si deve abituare a giocare alla destra di Dzeko. Nel finale si rivede, dopo il grave infortunio del 28 maggio, il mancino Emerson, in campo per Kolarov e 23° giocatore utilizzato in stagione.

AVANTI CON IL ROSSO – La Spal, solo 2 punti finora conquistati in trasferta, si complica il match da sola, rimanendo presto in inferiorità numerica: espulso, al minuto 11, Felipe che ferma, con trattenuta plateale, Dzeko lanciato verso Gomis da Kolarov. L’arbitro Abisso estrae prima il giallo e, quasi 2 minuti dopo, decide di cacciare il difensore, su suggerimento del Var. Dzeko anticipa l’intervento di Semplicidalla panchina e firma il vantaggio su invito di El Shaarawy, interrompendo il digiuno di 8 partite (7 di campionato: l’ultima rete in serie A, a San Siro, il 1° ottobre contro il Milan). Come è successo con De Rossi contro il Genoa, l’espulsione cambia la storia della partita. Anche perché l’aggiustamento tattico è postdato: esce Bonazzoli,quando ormai la Roma è già avanti, per Mora e abbandonare il 3-5-2 di partenza: ecco il 4-4-1, abbassando a destra Lazzari e a sinistra Mattiello e isolando in attacco Paloschi.

TIRO AL BERSAGLIO – Gomis si rende subito conto che la gara diventa più impegnativa: il portiere respinge il colpo di testa di Manolas e ipnotizza Dzeko. Ma tra le due parate, subisce la rete di Strootman, sinistro su tacco di El Shaarawy che si dedica più ai compagni che a se stesso, pure se Gomis è da applausi su un suo tiro da fuori. La Roma si diverte, la Spal, già rimaneggiata prima di arrivarenella Capitale, no. Pellegrini, di testa su cross di Kolarov, segna il tris ad inizio ripresa. Manolas si distrae e atterra Mora: rigore. Viviani spiazza Alisson, ma deve ripetere l’esecuzione. Che il portiere stavolta para. L’ex regista giallorosso fa però gol sulla respinta, rendendo il viaggio della Spal meno deludente.

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