Tutto su Abraham

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IL TEMPO (A. AUSTINI) – A Roma fa caldo, il telefono di Tiago Pinto si incendia. Sono le ore decisive per il mercato del club giallorosso, che non vede l’ora di salutare Dzeko e spera di accogliere Abraham al suo posto il prima possibile. L’inglese del Chelsea è, da giorni, l’obiettivo numero uno. Ieri una giornata cruciale sull’asse Trigoria-Londra. La Roma ha sparigliato le carte con una maxi-offerta che sembra aver convinto il club di Abramovich: 45 milioni di euro cash, pagabili in cinque anni. Non più, quindi, un prestito con obbligo di riscatto, bensì un trasferimento a titolo definitivo.

A questo punto manca l’ultimo tassello, per nulla marginale: l’ok del giocatore. José Mourinho sta provando in prima persona a convincere Abraham ad accettare l’offerta giallorossa, che per quanto lo riguarda prevede un contratto superiore ai 3 milioni netti che percepisce ora al Chelsea. Ma non sono i soldi il problema, bensì i dubbi sul lasciare la Premier League e Londra, dove vive con la sua fidanzata inglese. E dove potrebbe restare, giocando nell’Arsenal, l’altro grande pretendente dell’attaccante. Mourinho ha fatto tutto il possibile nella telefonata «motivazionale» con il ragazzo, che ha ringraziato, si è detto onorato dalla proposta, ma ha chiesto ancora qualche giorno di tempo prima di dare una risposta definitiva.

Lo ha chiamato anche Arteta, Abraham sta per fare una scelta delicata per la sua vita professionale, a questo punto è tutto in mano a lui. Anche perché l’Arsenal continua a pareggiare le offerte presentate dalla Roma al Chelsea, alimentando l’asta. «Tammy – rivela Tuchel – negli ultimi sei mesi non era felice qui e aveva un motivo per non esserlo. Forse è colpa mia che non mi sono fidato di lui come di altri, valuteremo la sua situazione».

Il tecnico l’ha convocato per la Supercoppa Europea di stasera, ma l’addio al Chelsea è solo questione di giorni. Così come quello di Dzeko alla Roma, ormai un separato in casa. Al punto che la società lo ha fatto allenare da solo in un campo diverso dal resto della squadra ieri alla ripresa a Trigoria, dove in mattinata è passata velocemente anche la moglie Amra.

La presenza del bosniaco viene ormai percepita come un problema, dopo che il giocatore ha chiesto di essere ceduto alla vigilia dell’amichevole con il Betis, una volta ricevuta l’offerta dell’Inter. Con i nerazzurri è tutto fatto, accordo biennale da 6 milioni netti e indennizzo di un paio di milioni alla Roma, manca solo l’ok per far partire il bosniaco verso Milano: da oggi in poi ogni giorno è buono, non è detto che si aspetti l’arrivo del suo erede, stavolta è davvero finita.

Abraham è il profilo scelto da Pinto e Mourinho per sostituirlo, ma trattandosi di un affare ancora a rischio è inevitabile restare seduti su altri tavoli. Isak, Edouard e Azmoun i nomi più concreti per l’eventuale piano-B. Per il resto, non c’è accordo con il Milan per Florenzi: i rossoneri lo vogliono in prestito con diritto di riscatto, la Roma chiede di inserire l’obbligo. Intanto nell’allenamento di ieri Pellegini ha subìto una ginocchiata sulla coscia destra e si è dovuto fermare. Oggi gli esami, ma non dovrebbe trattarsi di nulla di grave. Venduti, infine, già 7500 biglietti per l’amichevole di sabato all’Olimpico contro il Raja Casablanca. La prima gara dell’era post-Dzeko. E, magari, di Abraham.

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