Un poker con Ale

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IL MESSAGGERO (S. CARINA) – Nessun ultimatum. La Roma ha deciso di continuare la trattativa per il rinnovo di Florenzi al momento sine die. Inserire una dead-line, a questo punto della trattativa, rischierebbe di provocare una rottura. E «chi è impegnato nel trovare un’intesa, non fissa termini» è il messaggio che trapela da Trigoria. Il che non vuol dire che domanda e offerta coincidano. Anzi: le parti restano lontane. La valutazione sulle possibilità che il calciatore rimanga ad oggi sono ferme al 50 per cento. Monchi offre 2,7 milioni più bonus in un contratto stile Perotti/Manolas che nell’ultima stagione, soddisfacendo quasi tutte le voci legate ai premi, sono arrivati a guadagnarne 3,2. Quello che Florenzi vorrebbe come base per poi aggiungere bonus sino a toccare il traguardo dei 3,5 milioni. Troppi per la Roma che si aspetta un atteggiamento stile Manolas: «Ho firmato un contratto soddisfacente, sono felice a Roma e non m’interessano le voci di mercato», le parole del greco a sport.24.gr

GUERRA DI POSIZIONE – Il braccio di ferro con protagonista Alessandro invece continua. Il club giallorosso, attraverso Di Francesco, gli ha già comunicato di ritenerlo importante nel progetto tecnico che sta nascendo. Il nazionale azzurro ha qualche perplessità in più: sa di partire titolare ma conoscendo l’investimento effettuato per Karsdorp teme che a lungo andare, se l’olandese mostrerà di essersi ripreso dall’infortunio, possa di nuovo girovagare per il campo. Una volta terzino, un’altra in mediana, un’altra ancora in attacco: una duttilità che già in passato lo ha penalizzato. In questo contesto, l’Inter rimane sullo sfondo. L’interesse di Spalletti, oltre alla telefonata di un mese fa, non ha avuto seguito. Nell’ambito della trattativa per Nainggolan, ad esempio, non è arrivato nessun segnale dal ds Ausilio. E tra club di questo livello, tra l’altro in buoni rapporti, sgarbi del genere non sono contemplati. La Roma rimane chiaramente vigile ma conoscendo l’input che Nyon ha dato alla società milanese (pareggio dal 1 luglio tra entrate e uscite) è convinta di controllare la situazione e di poter agire di conseguenza. Proprio per questo motivo, Monchi rimane fermo sulla proposta avanzata a Florenzi (conoscendo anche la volontà del ragazzo che preferirebbe continuare il suo percorso in giallorosso). Il ragionamento che viene fatto a Trigoria è semplice: ad oggi è la migliore offerta che il calciatore ha sul piatto altrimenti avrebbe già portato un altro club, disposto a rilevarne il cartellino ad un anno dalla scadenza del contratto. Se non lo ha fatto è semplicemente perché nessuno, per ora, gli offre più della Roma. E se invece la squadra c’è, è disposta a soddisfarlo soltanto prendendolo a parametro zero. Ipotesi da escludere. Si va avanti, quindi, apparentemente senza fretta. Il mercato in chiude il 17 agosto: mancano 44 giorni per uscire dallo stallo del 50 per cento. La percentuale che invece Peres possa andare via, è vicina al 100. Dopo il no al Torino, al momento è il San Paolo la squadra che si avvicina agli 8 milioni richiesti dalla Roma.

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