Un punto che non serve a niente

Un punto che non serve a niente

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bol-rom3IL ROMANISTA – C. ZUCCHELLI – Cinque punti nelle ultime sei partite di campionato. Una difesa che è praticamente la peggiore della serie A, un portiere che sbaglia l’impossibile, un allenatore che accusa la squadra e un direttore generale che prima della partita si dice, al contrario, soddisfatto dei suoi giocatori. Se la domenica della Roma si salva dall’incubo è solo perché Diamanti colpisce 2 volte in 5 minuti la traversa e quindi i giallorossi riescono ad uscire dal Dall’Ara con un punto. Un pareggio, quello contro il Bologna dell’ora di pranzo, (3-3 reti di Florenzi, Osvaldo e Tachtisidis da una parte e Gilardino, Gabbiadini e Pasquato dall’altra), che non serve a nulla per la squadra di Zeman, che passa due volte in vantaggio, si fa raggiungere e superare, acciuffa il pareggio e rischia, nel finale, prima di vincere con un colpo di testa di Osvaldo che Agliardi toglie dalla porta e poi di perdere col sinistro di Diamanti che fa tremare per due volte la porta romanista.

Nei 90 minuti del Dall’Ara ci sono sei gol e a farla da protagonista sono le difese, entrambe imbarazzanti. Quella della Roma, soprattutto coi centrali, si addormenta un minuto sì e l’altro pure e deve fare i conti con un portiere che, evidentemente, non è ancora pronto per giocare ad alti livelli. Se lo sarà mai nessuno può dirlo o saperlo, ma ad oggi sembra un delitto, dichiarazioni a parte, tenere Stekelenburg in panchina. Le telecamere inquadrano spesso l’olandese, seduto malinconicamente a vedere i compagni che passano in vantaggio dopo soli 9’: pallone stoppato sulla trequarti da Florenzi, Totti riceve, da dentro l’area la ridà al centrocampista che si inserisce benissimo e batte Agliardi. Per l’ex Primavera è il quarto gol stagionale, terzo in campionato dopo quello sempre al Bologna e quello all’Inter. La Roma sembra entrata bene in campo, Pjanic reclama un rigore sacrosanto per un fallo di Kone che lo travolge, ma al 16’ arriva il pari dei padroni di casa: tiro di Gabbiadini, Goicoechea respinge male sui piedi di Gilardino che anticipa tutti e pareggia. I giallorossi non si scompongono e un minuto e mezzo dopo, Pjanic scende benissimo sulla destra, mette in mezzo un pallone morbido che Osvaldo, approfittando di una dormita colossale dei centrali del Bologna, di testa deve solo spingere in rete. La partita è vivace, la squadra di Pioli macina gioco e al 26’ Gabbiadini riceve al limite dell’area, entra, si gira, lascia sul posto Burdisso e lascia partire un sinistro debole che Goicoechea riesce a far entrare in rete nonostante sia sul suo palo.

La Roma accusa il colpo, Diamanti d’esterno serve ancora benissimo Gilardino che prima del riposo colpisce l’esterno della rete. Nella ripresa si teme il solito calo dei giallorossi. E l’inizio lo conferma, visto che al 9’ Pasquato, appena entrato al posto di Gabbiadini approfitta di un’incomprensione tra Goicoechea e Burdisso dopo un cross di Diamanti (il primo esce e toglie la palla al secondo che lo aveva anticipato) e batte il portiere uruguagio realizzando il primo gol in serie A della sua vita. La Roma sembra in debito d’ossigeno, Balzaretti si fa male (problema al flessore destro) ed entra Dodò, Florenzi non ce la fa più e tocca a Marquinho mentre poi Piris lascia il posto all’esordiente Torosidis. Pericoli però Agliardi non ne corre, almeno fino alla mezzora quando Totti su punizione mette un pallone morbido in area che Tachtsidis spinge in rete di testa anticipando tutta la difesa del Bologna. Il gol galvanizza la Roma che con Osvaldo, colpo di testa su assist di Bradley, va a un passo dal 4-3. Il Bologna reagisce e colpisce due legni: prima Diamanti da casa sua colpisce l’incrocio, poi su punizione prende la traversa. Per la Roma sono le cose migliori di giornata.

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