Una Roma faraonica

Una Roma faraonica

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Due giorni fa avevamo detto che esaltarsi fa parte del nostro dna. E allora esaltiamoci perché finalmente abbiamo rivisto una squadra che gioca bene, che difende con gli attributi, che incontra la dea bendata. C’è un po’ di tutto nella vittoria della Roma sul campo del Sassuolo, terreno ostico per tutti, dove erano già cadute Napoli e Juventus, le regine del campionato. E con questo 0-2 si fa tris con i precedenti  delle passate stagioni, dove la formazione di Garcia sconfisse quella di Di Francesco con un altro 0-2 e uno 0-3. I giallorossi, viste le numerose defezioni, si presentano con un 4-2-3-1. Spalletti rispolvera Maicon e inserisce subito il neo acquisto Perotti nell’undici iniziale, impostandolo da falso nueve. L’ex Genoa non avverte né la stanchezza né l’emozione e sfodera subito una prestazione maiuscola. Il vero punto di forza sono però le ali d’attacco, Salah ed El Shaarawy, che colpiscono all’inizio e alla fine del match, riportando la piramide al centro del villaggio. Il numero 11 ammutolisce il “Mapei” con il suo classico mancino a giro dopo appena 11’. I capitolini dominano la prima frazione e sfiorano più volte il raddoppio. I segnali sono bellissimi, ma l’infortunio di De Rossi riporta la calma.

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Nella ripresa i tanti infortuni e la stanchezza si fanno sentire. Salah spreca un’altra occasione colossale in contropiede, poi è monologo Sassuolo. La Roma soffre ma tiene bene, fino agli ultimi quattro minuti. L’irruenza di Nainggolan costa il rigore e  il rosso al belga. Questa volta però Szczesny fa la giusta preghiera e Berardi spara alto, in direzione dei sostenitori giallorossi partiti per l’Emilia. L’ultimo guizzo di un instancabile Perotti regala a El Shaarawy la palla del ko. Spalletti porta a casa la seconda vittoria consecutiva e pensa già al posticipo di domenica, che vedrà avversaria la Sampdoria. Il calendario è ora dalla parte della Roma, che può decidere se tornare grande o accontentarsi di fare l’Europa League. Una grande nota di merito va fatta assolutamente ai nuovi arrivati, entrati con la giusta mentalità, compreso Ervin Zukanovic, protagonista di due ottime prestazioni. Antonio Rudiger continua a crescere, e bisogna evidenziare come la linea difensiva che ha chiuso la partita, ovvero Gyomber-Rudiger-Zukanovic-Emerson Palmieri, fosse assolutamente inedita. Da lavorare c’è ancora tanto, ma si comincia a sentire aria nuova. Bentornati!

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