Pau Lopez ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Borussia Moenchengladbach-Roma:
Nelle prime cinque giornate avete incassato 9 gol, nelle successive 6 appena 3. Quanto è il tuo merito in questo? Il tuo ruolo da regista difensivo?
“Non lo so, stiamo crescendo come squadra, nelle prime partite abbiamo incassato molti gol, ma stiamo imparando e crescendo, andremo avanti così. Siamo arrivati in tanti nuovi, così come l’allenatore, ci vuole tempo. Sappiamo che a Roma si vuole vincere giocando bene, ma stiamo crescendo tanto in ogni singola gara. Ho giocato molto con i piedi l’anno scorso nel Betis, al contrario dell’Espanyol dove non lo facevo, grazie al mister Setin che mi ha insegnato molto, poi sono andato in Nazionale grazie a lui”
Da spagnolo avete mai avuto impressione che le squadre italiane snobassero l’Europa League? Dove potete aiutare?
“Le squadre italiane sono sempre state molto forti e lo hanno sempre dimostrato. Mi piace molto questa competizione, l’ho giocata col Betis, siamo stati eliminati da una squadra francese, ma credo sia molto importante per noi. Pensiamo partita per partita, non dobbiamo porci nessun limite, vedremo dove saremo alla fine della stagione”
Chi è il più forte portiere del mondo? Da chi pensi di prendere spunto?
“Non studio nessuno, ma mi piace imparare guardando un po’ tutti, perchè da tutti si può imparare. Al momento è difficile dire chi sia il più forte, adesso Ter Stegen e Oblak sono avanti a tutti”
Avevi detto che avresti imparato l’italiano subito per rispetto di tutti. Quanto conta secondo te avere un buon impatto nel calcio italiano imparando la nuova lingua?
“E’ un discorso molto soggettivo, io l’ho detto subito che volevo imparare l’italiano velocemente, perchè è un modo per interagire più facilmente con la squadra, con lo staff e i tifosi. Con Claudio abbiamo fatto lezioni quasi ogni giorno, devo essere grato a lui per aver imparato così velocemente”
Ti dà più scarica di adrenalina quando ti passano la palla o quando un attaccante ti sta per tirare un calcio di rigore?
“Non saprei, non me lo sono mai chiesto. Cerco sempre di aiutare la squadra, da fuori può apparire rischioso a vedere quel tipo di costruzione dal basso, ma non lo è così tanto in realtà. A me piace giocare così, mi diverto di più”
