Virtus Roma, ad un passo dall’impresa: sconfitta (73-79) contro Milano

Virtus Roma, ad un passo dall’impresa: sconfitta (73-79) contro Milano

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Virtus Roma-A|X Armani Exchange Milano 73-79 (29-16, 43-30, 58-62)

Virtus Roma: Cusenza ne, Moore 3, Alibegovic 15, Rullo ne, Dyson 15, Baldasso 7, Pini 3, Farley ne, Spinosa ne, Jefferson 15, Buford 9, Kyzlink 6. All. Bucchi.

A|X Armani Exchange Milano: Della Valle 5, Mack 10, Micov 15, Biligha, Moraschini 2, Rodriguez 11, Gravaghi ne, Tarczewski 15, Nedovic 6, Cinciarini 2, Burns, Scola 13. All. Messina.

Un vero peccato. Perché nel pomeriggio romano la Virtus Roma va vicina a battere una delle corazzate d’Europa, la più attrezzata per la vittoria finale del campionato italiano. Una grande gara quella degli uomini di coach Bucchi, costretti ad arrendersi solo di fronte alle rotazioni più profonde di un roster completo, per fisico e qualità, come quello degli ospiti. Testimonianza di ciò è la valutazione complessiva finale, che vede i milanesi spuntarla per 86-74. Ma c’è tantissimo di buono da portarsi a casa, oltre allo spettacolo fantastico di un PalaEur aperto anche nel terzo anello, con 7591 anime in festa, presenti e partecipi per tutto l’incontro. C’è un Amar Alibegovic carico come non mai a scaldare i cuori dei presenti, in decisa crescita ad ogni uscita, autore di 15 punti e 8 rimbalzi. Ottime cifre anche per Jefferson (15, 9 rimbalzi e 2 assist) in campo però per soli 26 minuti, tenuto in panchina per troppo tempo dal problema dei falli commessi. Sprazzi di classe cristallina da Dyson (15, 3 rimbalzi e 4 assist) ma nel secondo tempo non riesce ad incidere come dovrebbe e potrebbe, limitato dall’arcigna difesa di Cinciarini. Sotto tono per la prima volta in stagione Buford (9), così come Kyzlink, che non indovina mai il ritmo della partita. Messina trova risorse importanti da Tarczewski (15 e 8), contando poi sull’immenso talento dei veterani Scola (13+4) e Rodriguez (11), silenzioso per larghi tratti ma capace di piazzare le zampate determinanti. La Virtus ha comunque mostrato di essere in costante crescita, avendo già affrontato diverse avversarie sulla carta più attrezzate ed essendosi messa in una situazione di classifica che le consente, al momento, di mantenere un buon vantaggio sulle dirette concorrenti per la salvezza, sperando che il pubblico di questo pomeriggio possa essere sempre al fianco di un gruppo di giocatori capace di regalare emozioni e senso di appartenenza alla causa.

La partita. Primi minuti di gara in sostanziale equilibrio, ma è la Virtus a piazzare la prima zampata allungando sul +12 (20-8), grazie ad una difesa solida e all’ispirazione offensiva di Jefferson e Baldasso. Continua il momento positivo dei padroni di casa, cattivi ed efficaci al tempo stesso, che vanno al riposo sul +13 (29-16). Nel secondo quarto il pallino del gioco è sempre in mano a Roma, che stringe le maglie difensive e fa imbufalire Messina, incapace di trovare il quintetto giusto nonostante le infinite risorse a disposizione. E’ uno spettacolo di basket quello offerto dai capitolini, cosa che li porta addirittura a toccare il +16 (40-24) al 16′, grazie al canestro di Jefferson. Moore mette la tripla di tabella, Rodriguez risponde dalla lunetta e si va all’intervallo lungo sul 43-30.

Al rientro dagli spogliatoi è tutta un’altra Milano, evidentemente strigliata a dovere da Messina. Nonostante al 24′ il tabellone dica 51-40, si ha la sensazione che gli ospiti abbiano invertito la rotta rispetto all’apatico primo tempo e infatti, colpo su colpo, i rossi rientrano. Sporcando tutte le linee di passaggio in difesa, costruendo attacchi fatti di pazienza ed esecuzione, Cinciarini e soci ricuciono lo strappo, mettendo la testa avanti a pochi secondi dalla penultima pausa, con la tripla sulla sirena di Rodriguez buona per il +4 (58-62). Nell’ultimo periodo Milano allunga anche sul +5 (62-67 al 34′) ma Roma non si disunisce, restando sempre a contatto ed impattando sul 71-71 al 36′ grazie ad una devastante schiacciata di Alibegovic in contropiede, che fa saltare in piedi tutto il PalaEur, unita al libero di Jefferson per il +1 (72-71). Dopo una gara di insulti subiti da Messina, Della Valle piazza la tripla dall’angolo per il 72-74 del 38′ che, assieme al canestro di Tarczewski (72-76), di fatto chiude i giochi, regalando a Milano la prima vittoria dopo due sconfitte di fila e lasciando Roma con un po’ di amaro in bocca, per un’impresa difficile ma vicina all’essere completata.

Le parole di coach Piero Bucchi al termine della gara: “Voglio partire dal bel pubblico di oggi e ringraziare i tifosi, e poi dai ragazzi in campo ai quali faccio i complimenti perché ci hanno provato fino in fondo. Complimenti a Milano e a Ettore, credo la differenza l’abbia fatta la maggiore freschezza loro alla fine grazie alle rotazioni più lunghe: abbiamo fatto una buona partita, di grande cuore e intensità, ma le rotazioni che ha Milano sono importanti e il poter contare su una panchina del genere pesa. Ripenso a qualche nostro errore da sotto che ha probabilmente segnato la partita, senza però voler colpevolizzare nessuno dei ragazzi. Finché siamo riusciti a giocare con la freschezza giusta abbiamo fatto davvero delle belle cose, è un buon segnale, prenderemo tanti spunti per migliorare e fare meglio, siamo stati bravi, non ci siamo risparmiati, è dagli errori contro squadre così forti che si impara. Complimenti ai ragazzi”.

Foto: Federico De Angelis

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