Virtus Roma, che peccato: sconfitta di misura (83-80) a Cantù

Virtus Roma, che peccato: sconfitta di misura (83-80) a Cantù

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GossAcqua Vitasnella Cantù-Acea Virtus Roma 83-80 (23-17, 45-40, 68-59)

Acqua Vitasnella Cantù: Abass, Jones ne, Uter 6, Rullo 8, Leunen 12, Jenkins 7, Marconato ne, Ragland 16, Aradori 25, Cusin 4, Gentile 5. All. Sacripanti

Acea Virtus Roma: Goss 22, Jones 9, Tonolli ne, Righetti ne, D’Ercole, Hosley 9, Finamore ne, Baron 20, Szewczyk 10, Moraschini 4, Mbakwe 6. All. Dalmonte

Arriva l’ottava sconfitta in campionato per la Virtus, che si arrende al Pianella al cospetto di una Cantù più lucida, capace di concretizzare i possessi chiave del match, quando invece a Roma è mancata la freddezza necessaria per dare l’ultimo e forse decisivo colpo. Bene Goss e Baron in casa Acea, capaci con i loro canestri di caricarsi Roma sulle spalle, aiutati da Szewczyk, che sta lentamente ritrovando la condizione fisica necessaria per dare il proprio contributo, che può essere fondamentale per le sorti romane. Per Cantù bene il solito Aradori, autore di una super gara e il play Ragland, ottimo in fase di finalizzazione così come Leunen, pericoloso in tutte le fasi del gioco.

La partita. Inizio di gara equilibrato per le due squadre (9-8 al 4′). Cantù tenta la prima fuga, piazzando un 7-0 firmato dalla coppia Aradori-Leunen, che porta i brianzoli sul 16-8 al 7′. Roma prova a reagire e rimane in partita, con la prima frazione che si chiude sul 23-17. Aradori al 12′ sigla il +9 (29-20), ma l’Acea rientra sino al -4 (34-30) con Baron ed Hosley protagonisti. Una conclusione pesante di Goss porta Roma a -2 (42-40), prima che Rullo piazzi la tripla del 45-40 all’intervallo lungo.

Al rientro è sempre punto a punto sul parquet, al 22′ il tabellone recita 50-47 grazie ad una schiacciata di Mbakwe. In 2′ minuti però la gara gira, Cantù piazza un 10-0 di parziale per il 60-47. La tripla di Baron vale il 68-59 in chiusura di quarto, che lascia ancora qualche speranza ai suoi. Ad inizio quarto periodo, infatti, la Virtus è brava a sfruttare la pausa offensiva di Cantù, tanto che al 32′ la tripla di Szewczyk segna il -3 (68-65). Divario che si riduce ulteriormente dopo un’altra bomba, stavolta di Baron, che al 34′ da il 72-71. La schiacciata di Hosley porta Roma in parità (75-75). La Virtus però paga lo scotto dello sforzo fatto per riagguantare Cantù, che ritrova la via del canestro e grazie all’8-0 di marca Ragland al 38′ è sull’83-75. Non molla Roma che arriva sull’83-80, ma gli ultimi due liberi sbagliati da Goss tagliano definitivamente le gambe alle speranze di vittoria virtussine.

Queste le parole di coach Dalmonte in sala stampa: «Con coscienza non si può pensare di vincere al Pianella con 18 palle perse, quelle che hanno dato corsa e 5vs0 a Cantù, quindi punti facili.
Pur essendo riusciti ad azzerare i loro vantaggi, non siamo riusciti a capitalizzare quello che era il senso della partita a causa delle palle perse. Cantù è stata avanti per lunghi tratti, ma nei momenti decisivi e nelle fasi di recupero purtroppo abbiamo lasciato dei possessi determinanti, che abbiamo pagato tanto alla fine. 18 palle perse sono l’errore mortale che non dovevamo commettere e l’abbiamo commesso, unito alla poca attenzione sugli uno contro uno, altro aspetto che abbiamo pagato.
Il play? Non mi lamento dell’assenza di un giocatore chiave, non piango. Sono solo arrabbiato per aver perso una partita all’ultimo possesso, pagando tanto gli errori che abbiamo commesso».

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