Virtus Roma, non basta il cuore: sconfitta in volata (75-84) con Sassari

Virtus Roma, non basta il cuore: sconfitta in volata (75-84) con Sassari

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MNG_4061_copiaAcea Virtus Roma-Banco di Sardegna Dinamo Sassari 75-84 (18-29, 34-46, 54-59)

Acea Virtus Roma: Ejim 4, Triche 7, Jones 10, D’Ercole 3, Sandri 2, De Zeeuw 2, Kushchev ne, Finamore ne, Gibson 22, Stipcevic 1o, Morgan 15, Pullazi ne All Dalmonte.

Banco di Sardegna Dinamo Sassari: Merella ne, Logan 17, Sosa 8, Sanders 12, Devecchi ne, Lawal 6, Chessa, Dyson 21, Sacchetti 7, Vanuzzo ne, Brooks 10, Todic 3 All. Sacchetti

Non basta uno strepitoso terzo quarto alla Virtus Roma per avere la meglio su una Sassari che nel primo periodo infila un 7/8 da tre punti che avrebbe ucciso anche un gigante. La squadra di Meo Sacchetti dimostra, ancora una volta, di dipendere tremendamente dal tiro dai 6.75, che quando va dentro non lascia scampo a nessuno ma, non appena le percentuali iniziano a scendere, rende i sardi una squadra non particolarmente brillante nel costruire azioni pulite a difesa schierata. Di contro, la Virtus è stata si brava nel recuperare anche 16 punti di svantaggio, ma non è poi riuscita a completare la rimonta, fermandosi sempre ad un passo dal traguardo. In una serata in cui Triche non ha praticamente mai visto il canestro, a prendersi l’Acea sulle spalle ci hanno pensato Gibson, Stipcevic e Morgan. La guardia ex Pistoia, oltre i 22 punti, è stato prezioso in termini di rimbalzi (6) con 2 recuperi e 3 assist. Il centro Morgan ha mostrato lacune difensive, alle quali ha provato a sopperire con 15 punti e 9 rimbalzi, mentre il play slavo ha messo insieme 10 punti, 9 rimbalzi e 6 assist.  Ancora sottotono il belga De Zeeuw, così come la prestazione di Jones è stata luci e ombre. I sardi hanno confermato di essere una delle poche squadre a potersi giocare la vittoria finale del campionato, con stranieri freddi nei momenti decisivi (Dyson e Logan su tutti) ma che dovrà presto trovare un’alternativa al gioco perimetrale, come dimostrano le tre sconfitte senza appello in Eurolega. Ennesima nota negativa per un arbitraggio incompetente, scarso e senza personalità, che nelle decisioni più importanti ha sfavorito la Virtus, facendo infuriare staff tecnico e pubblico.

La partita. Parte forte Sassari, che al 4′ è avanti di 7 (4-11) con Logan già mortifero dall’arco. Roma, con i canestri di Gibson e Morgan riesce a rientrare (11-14) al 7′. La Dinamo però inizia il festival della tripla e piazza uno 0-13 che al 9′ la porta sull’11-27. Vantaggio che alla prima sirena si riduce leggermente (18-29) grazie ai tre liberi di Gibson in chiusura. A metà secondo quarto, i sardi allungano ancora (23-39) inarrestabili dalla lunga distanza. Al 18′, sembra che la gara abbia già preso la via dell’isola (28-44) sulla tripla di Sanders. Mini break Roma (6-2) e si va al riposo lungo sul 34-46.

Al rientro la Virtus ha un’altra faccia, l’atteggiamento è più aggressivo e il Banco di Sardegna smette di essere mortifero. Dal 41-52 del 24′, Roma mette insieme un 11-1 che la porta a contatto (52-53) scaldando definitivamente il pubblico. Fino al 30′ regge l’equilibrio e il canestro di Todic porta all’ultimo periodo sul 54-59. La Virtus al 33′ è ancora li (59-61), poi per 2′ le retine rimangano inviolate. 60-61 con l’1/2 dalla lunetta di Gibson. Il tiro da tre della guardia americana viene sputato beffardamente dal ferro e sul ribaltamento Logan piazza il tiro del 60-66, chiaro segnale di come l’Acea non possa mai vincere stasera. Infatti i romani si spengono, Sassari trova i canestri della sicurezza (64-73) al 38′ e la partita sostanzialmente finisce qui. Rispetto alla gara di Supercoppa di inizio ottobre comunque, il divario tra le due formazioni si è accorciato, segno dell’ottimo lavoro che coach Dalmonte sta facendo con i propri ragazzi, capaci di diventare una squadra che può risultare pericolosa per qualsiasi avversaria, anche la più blasonata o accreditata.

Queste le parole di coach Dalmonte al termine dell’incontro: «Ho detto alla squadra che un mese fa a Sassari non giocammo, oggi invece credo che abbiamo in parte sprecato la partita. E non voglio sembrare presuntuoso. Dobbiamo tenere presente ciò che abbiamo fatto in queste 4 settimane, questa trasformazione testimonia che stiamo seguendo la linea giusta e che dobbiamo mantenerla senza fare passi indietro. La gara è stata segnata dai primi 10′, in cui abbiamo subito tiri che dovevamo contestare di più.
Mentalmente siamo riusciti a ritornare sulla partita, non riuscendo mai a trovare il pareggio o il vantaggio che avrebbe potuto darci qualcosa in più a livello emotivo. Dobbiamo mantenere questa linea, imparando da quanto sprecato per essere in grado di chiudere queste partite in futuro.
Abbiamo bisogno dell’apporto di tutti, anche di chi gioca 3 o 5 minuti, in modo che ognuno possa essere utile alla squadra, senza fare troppe “facce” quando si viene chiamati in causa. E con questo intendo dire che non voglio vedere facce strane, nè da chi gioca 3’ nè da chi gioca 39’».

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