Virtus Roma, piena fiducia in Morgan

Virtus Roma, piena fiducia in Morgan

SHARE

thumbs_MNG_7130-copiaQuasi sempre, le aspettative cambiano il giudizio su di un giocatore, a seconda dell’attesa creata introno ad esso. Caso emblematico Jordan Morgan. Il centro proveniente da Michigan University, in questo inizio di stagione, ha diviso moltissimo l’opinione della piazza Virtus Roma, in relazione alle prestazioni offerte tra Serie A ed Eurocup. Per alcuni uno dei più scarsi mai visti nella Capitale, per altri un giocatore sopravvalutato, per altri ancora un onesto operaio del parquet. A scatenare poi lo stupore, sono state le dichiarazioni del gm Alberani che, un paio di giorni fa, ha definito così l’ex Wolverines: “Morgan è un giocatore limitato e costa quel che costa. In fondo, rende di più di quanto abbiamo speso per lui. Vogliamo di più da Jordan, ma non ha talento fisico e mentale per essere dominante“. Allora, si dirà, cosa si aspetta a tagliarlo?

Fiducia. Innanzitutto, come forse qualcuno dimentica, nello sport professionistico l’utilizzo dei media per spronare i giocatori è pratica comune. In questa maniera, lo staff dirigenziale vuole testare le reali qualità umane del ragazzo, tentando di stuzzicare un giocatore che, si, in alcune gare ha pagato lo scotto dell’inesperienza e del “timore” rispetto ai diretti avversari, ma che nel corso della stagione, numeri alla mano, ha mostrato enormi progressi, tecnici e di personalità. In società sono convinti che per mezzi possa essere un giocatore da doppia cifra fissa di rimbalzi, con potenzialità per essere estremamente utile alla causa virtussina tanto in attacco quanto in difesa, ed è questo che fa così innervosire lo staff. Sicuramente, anche il discorso economico ha il suo peso. Come noto, l’Acea non ha un budget che consenta di cambiare in corsa, soprattuto in maniera così avventata.

Le cifre. Il rendimento di Morgan tra Serie A ed Eurocup è abbastanza simile. In Italia, Jordan viaggia alla media-partita di 9.1 punti e 6.7 rimbalzi, con il 51.5% da 2, il 77.8% ai liberi e un 10.1 di valutazione, in “soli” 22.2 minuti di utilizzo. Fuori dai confini 9.7 punti, 7.5 rimbalzi, 1 assist e 15.2 di valutazione, in 21 minuti. Il tutto, confrontandosi con avversari diretti di grande talento ed esperienza, spesso risultando migliore di essi, come nel recente confronto col centro della Nazionale e di Cremona Cusin, che ha uno stipendio enorme rispetto a quello dell’americano.

Il confronto. Altro enorme peso che si porta dietro, è il confronto con i suoi due predecessori, Lawal e Mbakwe. Entrambi hanno avuto un impatto strepitoso nel corso delle loro stagioni romane, facendo spesso la differenza sotto le plance. Ma è altresì vero che agli inizi nessuno dei due sembrava poter essere quello che poi è diventato, solo grazie al paziente lavoro di Calvani prima e Dalmonte poi. Giudicare Morgan, bollarlo come un “pippone” o una “sola”, dopo pochi mesi, i primi della sua esperienza post college, da solo fuori dagli Stati uniti, è assolutamente sbagliato, ingeneroso e poco lungimirante. Che non ci si trovi di fronte al miglior giocatore d’area di ogni epoca è banale e ridondante da affermare, ma con altrettanta certezza, anche dall’interno della società, si notano ottimi passi in avanti e ci sono motivi per ben sperare su Morgan, che quando viene innescato dai compagni in movimento (Stipcevic spesso lo utilizza nel pick&roll), può essere un problema per qualsiasi avversario. E, forse, il fatto che i propri compagni gli diano così tanta fiducia, cercandolo come punto di riferimento, ha ben più importanza di qualche opinione personale per partito preso o buona per difendere la propria idea.

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.