Virtus Roma, playoff: vittoria (74-70 d.t.s.) in gara 3 e semifinale conquistata

Virtus Roma, playoff: vittoria (74-70 d.t.s.) in gara 3 e semifinale conquistata

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ACEA-VIRTUS-ROMA-ACQUA-VITASNELLA-CANTU153Acea Virtus Roma-Acqua Vitasnella Cantù 74-70 (14-11, 31-31, 46-41, 59-59)

Acea Virtus Roma: Goss 17, Jones 8, Reali ne, Tonolli ne, Righetti ne, D’Ercole, Hosley 4, Mayo 16, Baron 15, Moraschini, Mbakwe 14, Kanacevic All. Dalmonte

Acqua Vitasnella Cantù: Abass, Uter, Rullo, Leunen 2, Jenkins 9, Buva 11, Marconato, Ragland 14, Aradori 22, Cusin 8, Gentile 4 All. Sacripanti
Chissà chi ha deciso che in questo caldo sabato sera romano si sarebbero dovute vivere così tante emozioni tutte insieme. Si inizia con lo staff della società che distribuisce magliette celebrative e gelati agli spettatori, in cerca di rifregerio dentro un Palazzetto che però deve ancora offrire i momenti più caldi. Appena concluso il riscaldamento delle due squadre, i tremila e più del pubblico regalano la più che scontata e meritata standing ovation ad Alessandro Tonolli, capitano della Virtus da parecchio tempo e giocatore da ancor di più, venti anni oramai, al quale è stato dedicato l’onore del ritiro della maglia, la sua numero 8, che dal prossimo anno sventolerà sul soffitto dell’impianto di Piazza Apollodoro. Ora però è il momento dei protagonisti sul parquet. E dopo la pelle d’oca per i tre minuti di applausi per Tonno, si passa alla sofferenza, all’attesa e poi all’esplosione di gioia per una Roma che riesce ad eliminare Cantù in sole tre partite, seppur sofferte, ribaltando clamorosamente il fattore campo. Come le due precedenti gare della serie, anche il terzo episodio vive sul filo dell’equilibrio, con nessuna delle due formazioni mai realmente in grado di produrre lo strappo decisivo. E forse gli dei del basket ci mettono lo zampino, decidendo che 40′ sono pochi per sapere chi dovrà andare in semifinale o se si dovrà tornare in campo lunedì per gara 4. Ma nel supplementare Roma, grazie ad un Goss strepitoso e alla ritrovata precisione dalla lunetta, nonostante le residue energie dovute all’uscita per falli di Hosley e Kanacevic e all’infortunio di D’Ercole che dopo i primi 20′ non ha più messo piede in campo, riesce ad avere la meglio su una Cantù che ha comunque dato tutto quello che aveva, di certo imprecisa, ma di sicuro mai doma. Una prestazione superlativa quella dell’attuale capitano, insieme ad un Mbakwe monstre sotto canestro (14 punti, 20 rimbalzi e 5 stoppate) e alla vena realizzativa di Baron e Mayo capaci in momenti diversi di portare i punti decisivi alla causa. Ora l’Acea si godrà il meritato riposo, con una settimana quasi intera per lavorare al meglio, in attesa di scoprire chi, tra Siena e Reggio Emilia, sarà l’avversaria della semifinale che forse si potrà giocare nella splendida cornice del PalaLottomatica, decisione questa che spetterà alla società, che farà i propri dovuti conti.

La partita. Come tutte le gare di questa serie, si inizia e si prosegue sul filo dell’equilibiro. Roma prova ad invertire il trend, producendo un mini allungo iniziale (6-1 al 4′). Aradori però chiude con un canestro da fuori un contro break di 2-10 che porta i suoi avanti 8-11 al 9′. La tripla di Baron e quella di Mayo a fil di sirena, consentono alla Virtus di chiudere la prima frazione avanti 14-11. Nel secondo quarto Cantù prova nuovamente la fuga, quando al 14′ il tabellone segna il 14-19 ospite. Un altro strappo (9-3) proietta in vantaggio l’Acea al 17′ (25-22). Cantù si risveglia, 0-9 e nuovo vantaggio (25-31 al 19′). In 1′ Roma ribalta ancora la situazione e il primo tempo si chiude sul 31-31 grazie ad un alley oop tra Goss e Mbakwe che fa venir giu le tribune del Palazzetto.

Alla ripresa, è sempre l’equilibrio a farla da padrone. Dal 35-38 al 26′ però, la Virtus guidata da Baron e Mayo sigla un 11-0 che la porta sul 46-38 al 29′. Aradori chiude il periodo con il libero del 46-41. Ad inizio quarto quarto Roma non riesce più a segnare. Anche Cantù commette molti errori, ma a gioco lungo una squadra col talento offensivo dei brianzoli riesce a rosicchiare punti e a diminuire le svantaggio. La Virtus resta a secco per 6′ interi e al 39′ Cantù passa avanti sul 50-51. Qui esce fuori la voglia di Goss che piazza immediatamente la tripla che riporta su Roma (53-51). Comincia lo stillicidio dei liberi con le due squadre in bonus, ma quando Baron fa 2/2 a meno di 10″ dalla fine, sul 59-56, la gara sembra chiusa. Ma invece di commettere fallo, Roma lascia tirare Aradori da solo da 8 metri, e l’azzurro piazza il canestro del pareggio che lascia attoniti i presenti e manda in visibilio i canturini giunti nella capitale, ormai anche loro privi di speranze. Coach Dalmonte predica calma e avrà ragione lui. Nell’overtime si ritrova improvvisamente la precisione al tiro. è un continuo botta e risposta, in una gara che non vuole saperne di avere un padrone. Sul 69-69 Ragland fa inviperire coach Sacripanti, commettendo fallo su Jones che non sbaglia i liberi del 71-69 al 44′. Cantù va in attacco, Ragland sbaglia da sotto, recupera il pallone, serve a Jenkins la palla per la bomba del sorpasso che però si infrange sul ferro. Baron cattura il rimbalzo, palla a Goss che subisce il fallo. Altro 2/2 per la Virtus che vola sul 73-69. Mayo poi, sempre dalla lunetta, sigilla il risultato e fa esplodere il pubblico romano, che diventa un tutt’uno con la propria squadra, ringraziandola per un miracolo sportivo che in pochi credevano possibile e che invece spalanca a Roma le porte della semifinale.

Questo il commento di coach Dalmonte al termine della gara: «Credo che nella vita bisogna avere un po’ di stile, lo stile non è sciacquarsi la bocca dopo gara 3 ma augurare buona partita all’allenatore avversario e fargli i complimenti, perché io rispetto tutti, ma se mi toccano la mia squadra o entrano nel merito del nostro lavoro divento un animale.
Detto questo, devo fare i complimenti a Cantù per quanto ci ha fatto soffrire in questa serie, abbiamo giocato 3 battaglie. I miei ragazzi sono stati straordinari, vorrei che tutti i voi vi uniste nel fare i complimenti a tutti i giocatori, perché hanno dato tutto. Si può sbagliare un tiro o un passaggio, ma era importante crederci ed è ciò che abbiamo fatto.
Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra, con sacrificio e dedizione, dimostrando di avere la forza di reagire al canestro di Aradori allo scadere, che avrebbe potuto uccidere chiunque. Il valore di questo turno va viso retroattivamente, festeggiamo in gara 3 dopo aver vinto due gare al Pianella.
Ora è importante avere ben chiaro che ogni partita che affronteremo può metterci di fronte a delle difficoltà, per cui avremo bisogno di tutti.
Voglio dedicare questa vittoria a tutto lo staff che lavora con me e a quelli che stanno attorno alla squadra, siamo un gruppo ed è giusto dare loro il giusto merito. Chiudo con Tonno: ho avuto la fortuna di allenarlo sia a Brescia nelle giovanili che qui, è un esempio assoluto sia come giocatore sia come uomo. E tutti dovrebbero prendere esempio da un uomo come lui».

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