Viva l’Italia che non ha paura: 3-0 alla Turchia

Viva l’Italia che non ha paura: 3-0 alla Turchia

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Trentuno anni dopo Schillachi al Mondiale, l’Olimpico ha colmato di gioia la lunga attesa per un nuovo grande torneo a Roma e stavolta ha triplicato la festa dei ragazzi del Sud: Berardi, Immobile e Insigne hanno battezzato come meglio non si poteva l’Europeo, in una serata di affiato tra gli italiani e la bella Nazionale di Mancini, che ha demolito la Turchia nel secondo tempo, dopo averla spossata nel primo.

La premessa ambientale non è estranea al copione della partita. Che cosa fosse l’atmosfera di uno stadio col pubblico, per quanto ridotto a un quarto della capienza, lo avevano dimenticato per primi gli attori dello spettacolo.

Per restituire il sentimento, qualcuno ha rischiato di scivolare all’inizio nella frenesia: il luccichio degli orecchini di Insigne ha lampeggiato su colpi di tacco e tagli arditi, interrotti dalla difesa infoltita ad arte da Gunes. Mancini ha intimato calma ai discepoli vestiti di bianco, forte del sistema memorizzato da tre anni: l’attacco a cinque, coordinato dalla lineare regia di Jorginho e Locatelli, sostituto più lanciatore di Verratti, con Spinazzola ala impetuosa e Barella guastore.

Come riporta la Repubblica, la Nazionale ha sfoggiato felici variazioni sul tema: Immobile ha aperto corridoi arretrando e Berardi si è infilato in area spesso, a destra e a sinistra, mentre Insigne faceva il pendolo in rifinitura. La Turchia ha contrapposto un gioco all’italiana vecchio stile: copertura massima, raddoppio delle marcature e contropiede affidato alle veroniche di Çalhanoglu e alle imbeccate verticali per il veterano Yilmaz.

La nuova regola sul fatto di mano ha fornito materiale per tre reclami italiani: l’ultimo, per la manata di Celik al cross di Spinazzola, ha meritato il consulto Var, l’inflessibile olandese Makkelie è rimasto della sua idea. Ma per il gol era questione di poco. Nell’intervallo le mosse dei due ct sono state gli inserimenti dell’ala Under, ben nota ai romanisti, e di Di Lorenzo per Florenzi: proprio il nuovo terzino ha inaugurato la fase dei più riusciti assalti.

Sul secondo della serie Berardi ha armato un potente cross dal fondo, che lo juventino Demiral ha sospinto nella propria porta. Il giacchio, più che rotto, era ormai tritato e le successive occasioni per Spinazzola, Locatelli, Insigne e Berardi hanno indotto Gunes a rivoluzionare la mediana: invano, perché sull’arioso assist di Berardi per il destro di Spinazzola, respinto dal portiere, si è avventato Immobile. Lo sciagurato portiere turco ha poi innescato con un passaggio regalo a Berardi il flash del 3-0 rugbistico: meritato il luccichio finale degli orecchini di Insigne. L’Italia ha incassato il ventottesimo risultato utile di seguito e la nona partita di fila senza subire gol. Ora attende la Svizzera, che avrà un giorno in meno di riposo e sarà reduce dal faticoso viaggio a Baku, dopo il duello col Galles.

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