Viviani: “Gran derby”

Viviani: “Gran derby”

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IL ROMANISTA (V. META) – Sarà che l’ultimo che ha giocato l’ha vinto 7-1, sarà che lui il derby ce l’ha in casa con il padre Mauro ex giocatore della Lazio, fatto sta che per Federico Viviani quella con i biancocelesti non può essere una sfida come le altre.

Fino a poco più di un mese fa c’erano tutte le premesse perché in quello di domenica prossima non fosse un semplice spettatore, visto che nelle gerarchie di Luis Enrique non era certo l’ultimo. Poi però si è visto scavalcare pure da Simplicio e con ogni probabilità domenica il derby se lo guarderà da casa, tifando Roma naturalmente: «Sarà una grandissima partita come sempre – ha detto Viviani, in campo ieri con l’Under 20 -. C’è già molta attesa fra i tifosi e anche fra i giocatori, è sempre una sfida particolare. Chi parte favorita? Non lo so (ride, ndr), però speriamo di vincerlo noi e di portarci a casa questi tre punti». Nel 3-1 con cui l’Under 20 di Di Biagio ha piegato in rimonta la Polonia nel Quattro Nazioni Viviani aveva per la prima volta la fascia di capitano al braccio, lui che ha esordito in nazionale meno di un anno fa con l’Under 19. «Una grande emozione e anche un onore – ha detto sfiorando la fascia -. Ringrazio il mister per avermi dato questa possibilità». I ringraziamenti di Viviani, però, non finiscono qui. Dai pubblici complimenti di Luis Enrique è passato un po’ di tempo, ma le sue presenze con la Roma sono ferme a quella sera di fine estate all’Olimpico quando contro lo Slovan Bratislava in Europa League Federico fu semplicemente il migliore in campo.

«Non finirò mai di ringraziare il mister per avermi dato l’opportunità di allenarmi e giocare con la prima squadra per tutta l’estate. Il ritiro di Riscone è stata sicuramente un’esperienza importante per me, mia ha aiutato a crescere come uomo e come giocatore, anche perché quando lavori tutti i giorni a contatto con tanti campioni ci sono tante di quelle cose che puoi “rubare” con gli occhi. Luis Enrique mi ha fatto giocare tutte le amichevoli e poi anche in Europa League e per questo posso solo ringraziarlo». Oggi Viviani torna a Trigoria, non per prepararsi al derby ma alla sfida con la Reggina, prima in classifica nel girone della Primavera e avversaria sabato della squadra di De Rossi: «Ma il mio impegno è sempre totale» assicura Federico e c’è da credergli visto che nelle prime quattro partite con la Primavera è stato puntualmente il migliore in campo in una categoria che ormai è roba sua. «Io do sempre il massimo ogni volta che gioco. So che in prima squadra ci sono tanti giocatori bravi, ma l’importante è continuare a impegnarmi. Rispetto le decisioni della società, poi è chiaro che il mio sogno è giocare nella Roma. Cercherò di riuscirci».

In attesa di tornare a infilarsi la maglia numero 92, Viviani racconta il Luis Enrique visto dal campo: «Sicuramente ha portato tante novità e si stanno vedendo. Credo che con il tempo arriveranno anche i risultati. Se le abbiamo viste sul campo? Certo, con lui tutta la settimana si lavora per preparare la partita e assimilare i suoi schemi. Andrà sempre meglio». Nessun rimpianto per l’incrocio dei pali scheggiato con un calio di punizione dei suoi a metà primo tempo contro la Polonia che avrebbe suggellato un’altra prestazione di forma e sostanza nel cuore del centrocampo azzurro. In campo con lui dal primo minuto altri due romanisti, Stefano Pettinari e Paolo Frascatore, quest’ultimo rilevato a un quarto d’ora dalla fine dall’amico Simone Sini, che completava il quartetto giallorosso di Di Biagio. Dopo essere andata sotto nel primo tempo, l’Under 20 ha trovato il pari con Laribi, bravo a calciare al volo deviando una punizione di Viviani) e ha completato la rimonta con una doppietta di Giacomo Beretta, servito prima dallo stesso Laribi e poi da Falcone.

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