‘Voi siete pazzi’

‘Voi siete pazzi’

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Nordista Romanista di Pino Vaccaro

“Voi siete pazzi”; “mettere in discussione Fonseca è una follia”. Pazzi e folli. Opinioni, per carità, ma se gente di calcio rodata come Juric e soprattutto Daniele De Rossi si spingono a tanto, evocando una sorta di insulto alla follia, in una posizione diametralmente opposta al vecchio Erasmo da Rotterdam, forse varrebbe la pena ascoltarli quando difendono Paulo Fonseca. Usano termini forti per criticare i contestatori del mozambicano. Folli e pazzi. Epiteti coloriti, per dare però una dimensione corretta a tutta la faccenda. La domanda fisiologica è: la Roma si trova dove ci si aspettava potesse stazionare oppure sta deludendo rispetto alla vigilia? Aspettative realistiche.

La Roma quinta in classifica lo scorso anno, perché oggi dovrebbe essere nettamente più avanti se nel frattempo alla rosa sono stati aggiunti solo Kumbulla, Pedro e Borja Mayoral? E ha perso nel contempo pure lo “Zaniolone”, il più forte di tutti. Personalmente non lo capisco. Basterebbe compiere una riflessione onesta per rendersi conto che se oggi la Roma è in lotta per una posizione in Champions lo deve molto al lavoro del proprio allenatore. Oggi il portiere è un problema grosso: statisticamente si incassano gol quasi a ogni tiro in porta. Una roba imbarazzante e poi ci si chiede come mai il Milan di Donnarumma sia primo in classifica. Il tiro al piattello contro Fonseca a ogni inciampo è un gioco sadico al quale francamente non partecipo. La banalità delle sconfitte negli scontri diretti è un ritornello che non mi appassiona. Guardo con attenzione la classifica e continuo a pensare che il quarto posto, con i limiti strutturali della rosa, sarebbe una grande impresa alla fine del torneo. Arrivarci senza un portiere affidabile è come saltare da una parte all’altra di un crepaccio senza corde di sicurezza. Molto spesso accade che ci si sfracelli al suolo. Continuo a pensare che questa non sia una rosa da Champions, ma che il suo lavoro abbia fatto immaginare a “pazzi e folli” che lo fosse per davvero. Kardsdorp ad esempio è lo stesso giocatore già venduto, rottamato da trequarti di tifoseria, che il mister ha fatto resuscitare come da un cimitero indiano. Villar, sempre quello che giocava in B in Spagna e che oggi milita nell’under21, non certo nella nazionale maggiore, è una sua invenzione. Ibanez, quello al quale Gasperini faceva scaldare la tribuna o la panchina a Bergamo, per far giocare Toloi e Palomino, è il frutto della sua visione.

Oggi il centravanti titolare è Borja Mayoral, accolto con un certo scetticismo dai più, di certo non con camionate di tifosi in trepidante attesa all’aeroporto. E i suoi numeri spagnoli invitavano di fatti alla cautela: oggi grazie al lavoro di Fonseca si intravede un prospetto di attaccante di livello. Il piccolo Pipita è diventato tale tra le mani dello staff giallorosso: lo dicono le differenti statistiche da un anno all’altro. Il problema è che le altre sono trascinate da Ronaldo, Ibra, Immobile, Lukaku, Muriel e Zapata. Gente che fa gol a raffica. La Roma è guidata dal giovane Borja Mayoral e dallo svagato e evanescente ppDzeko. La Roma è aggrappata al gioco confezionato da un allenatore bravo, che non è Conte o Allegri, ma che sta facendo alla grande il proprio mestiere regalando l’illusione di poter competere con rose nettamente più attrezzate. A proposito di follia e pazzia mi è toccato assistere in questi giorni all’elogio di Pioli. Alzi la mano chi lo vorrebbe a Roma. Un bravo allenatore, per carità, ma che in tanti anni di carriera non mi pare abbia mai avuto questi grandi guizzi. Eppure oggi di colpo tanto per screditare il lavoro di Fonseca, è  persino acclamato da diversi tifosi della Roma per i quali il suo zampino sarebbe stato decisivo per determinare la grande stagione rossonera. Mi chiedo: non è che magari se la Roma avesse Donnarumma in porta e Ibra davanti, magari in vetta ci sarebbe la squadra di Fonseca?

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