Zeman: Visto? So adattarmi

Zeman: Visto? So adattarmi

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CORRIERE DELLO SPORT – R. MAIDA – Incredibile eccezione: al gol di Perrotta, il gol del sorpasso, l’imperturbabile uomo delle panchine ha esultato. E’ stato in quell’attimo di umana felicità che Zeman ha percepito la svolta: terza vittoria consecutiva, come Luis Enrique a gennaio, però con cinque punti in più del predecessore che giocava in orizzontale. Adesso i conti cominciano a tornare, anche se la Roma ha faticato 86 minuti per piegare il Siena. La classifica non è migliorata tanto ma la sicurezza del gruppo sì. «Sono soddisfatto – spiega – per la risposta che abbiamo dato dopo il gol incassato. A Pescara avevamo giocato la partita più brutta, stavolta siamo stati bravi. Soprattutto nel secondo tempo, perché nel primo eravamo stati lenti. E’ chiaro che stiamo meglio fisicamente, tanto che nel finale abbiamo approfittato degli spazi. Ma bisogna migliorare, essere continui per novanta minuti per ottenere risultati»

.CAMBIAMENTI – Stavolta ha esagerato con le novità: al posto dell’infortunato Osvaldo, ha piazzato Pjanic sulla linea degli attaccanti. E anzi, come Cosmi ha osservato in sala stampa, la Roma ha spesso giocato con il 4-4-2. Zeman ovviamente nega di aver rinnegato il suo calcio: «Volevo giocare con tre attaccanti stretti per lasciare spazio alle due coppie esterne, Bradley e Piris da una parte e Balzaretti e Florenzi dall’altra. Mi pare che sia in parte successo, nonostante le caratteristiche di Pjanic che è un costruttore più che un finalizzatore. Io non sono cambiato, sono troppo vecchio per cambiare» . (…) Al terzo gol, che ha certificato la vittoria, ha sorriso: «E’ stata una bella azione. Una ripartenza a tre perfetta. Prima avevo mostrato le due dita per chiedere di giocare sul secondo palo. E si è avverato» .

LE MOSSE – Come due settimane fa contro il Torino ha azzeccato il cambio: fuori Tachtsidis, dentro Perrotta. «Ma a me Tachtsidis è piaciuto – chiarisce Zeman – e gliel’ho anche detto mentre usciva. Ho sentito qualche fischio che non condivido. Ha fatto girare la squadra e ha offerto un ottimo pallone a Florenzi nell’azione del pareggio. Magari è calato alla distanza. Ho preferito accentrare Bradley perché a un certo punto della partita ci eravamo spaccati e mi serviva più equilibrio» . Vero. Ma perché Perrotta e non Marquinho, o addirittura Nico Lopez con il ritorno di Pjanic a centrocampo? «Osservo gli allenamenti. E Perrotta ha le caratteristiche giuste per inserirsi, lo ha sempre fatto in carriera. Il gol viene da una respinta corta della difesa ma i suoi movimenti, con Pjanic che creava spazi, erano giusti in quel momento della partita» . Tutto è bene ciò che finisce bene, insomma. E dalla prossima settimana la Roma riabbraccerà tanti giocatori importanti: De Rossi, Osvaldo, Stekelenburg, forse Lamela. «Sarà un vantaggio per noi avere tutti a disposizione – precisa – Ma non è detto che giochino contro la Fiorentina. C’è tempo per decidere» . (…)

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