Bilancio, Fair play finanziario e Schick: ecco perché la Roma vende Dzeko

Bilancio, Fair play finanziario e Schick: ecco perché la Roma vende Dzeko

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PANORAMA.IT – G.Capuano
Il calciomercato invernale choc della Roma nasce più da esigenze di bilancio che tecniche. C’è da colmare un buco che al 30 giugno 2017 è stato di oltre 42 milioni di euro e che rischia di ripetersi a fine anno, anche se la partecipazione alla Champions attuale sta dando una mano ai conti.
Conti alla mano, cedendo Dzeko ed Emerson Palmieri subito la Roma realizza un’operazione con un impatto di 50 milioni sul bilancio: quello che serve per non andare in passivo e chiedere nuovi sforzi alla proprietà. Va detto che tutto era stato anticipato nell’ultimo bilancio della società.

Pallotta e i suoi lo avevano scritto con chiarezza analizzando il passivo della scorsa stagione e l’evoluzione attesa in questa. Un monitoraggio continuo, valutando eventuali correttivi, con la premessa che i bisogni economici e finanziari sarebbero stati soddisfatti, se necessario, anche dal “realizzo di asset aziendali” con particolare riferimento “ai diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori” il cui valore di mercato “superiore al valore contabile” rappresentava una “solida base di sicurezza per la continuità aziendale“.
Tutto chiaro, dunque. Le plusvalenze per aiutare i conti del club, anche a stagione in corso, per evitare problemi con la Uefa.


L’offerta del Chelsea sulla base di 55 milioni di euro più una decina di bonus per Dzeko (35) ed Emerson Palmeri (20), tra plusvalenza, mancato ammortamento per un semestre e risparmio sugli stipendi lordi genera un impatto positivo sul bilancio intorno ai 50 milioni. Immediati.

Dzeko, arrivato nella Capitale nell’estate del 2015 per 21 milioni, al 31 dicembre ha un peso sui conti del club di 11,5 milioni ed Emerson Palmieri si ferma a 1,6. Cederli significa due plusvalenze da 23,5 e 18,4 per complessivi quasi 42 milioni di euro cui si aggiungono le altre voci fino ad arrivare a 50.

La mission per Di Francesco non cambia. Deve arrivare almeno prima di una tra Lazio e Inter.
Patrik Schick rappresenta la sfida tecnica: farlo giocare con Dzeko si è dimostrata una scommessa persa e ora deve prenderne ruolo e responsabilità, anche per i soldi che è costato.

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