Burdisso ci crede: “A Donetsk la svolta”

Burdisso ci crede: “A Donetsk la svolta”

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Obiettivo rimonta: la Roma parte domani mattina per Donetsk, casa dello Shakhatr. Ad attenderla, i 50 mila della nuovissima Donbass Arena, dove la squadra giallorossa dovrà cercare i gol per l’impresa: si ripartirà dal 2-3 del 16 febbraio all’Olimpico. Quel giorno c’era Ranieri, l’Ucraina segnerà invece il battesimo europeo da tecnico di Montella. Che per la gara di martedì dovrà però fare i conti con alcune assenze importanti come quelle di Cassetti e Menez.

A DONETSK CON TOTTI-VUCINIC – Anche per questo, il neo tecnico prepara la Roma migliore. In avanti, spazio a Totti al centro dell’attacco e Vucinic in appoggio come esterno sinistro del 4-2-3-1. Resterà fuori, almeno all’inizio Borriello, protagonista a Lecce, nell’immediato dopo gara, di una lite con Menez: lamentele in campo del francese per un pallone mai ricevuto dall’attaccante, qualche espressione troppo colorita. Poi, dopo il fischio finale, il primo duro faccia a faccia tra i due in campo, con Montella a fare da mediatore. Inevitabile lo scontro nello spogliatoio: spinte reciproche, insulti, con Menez particolarmente agitato. Ieri a Trigoria le scuse del francese davanti a tutta la squadra, che domani non seguirà in Ucraina per la squalifica rimediata nella gara di andata. In ogni caso, sulla trequarti Montella si affiderà a Perrotta con Taddei a destra e la coppia Pizarro-De Rossi al centro del campo. Giochi fatti anche in difesa, dove vicino a Mexes e Juan, toccherà a Burdisso agire da esterno
destro per l’assenza di Cassetti.

“CON LO SHAKHTAR LA SVOLTA” – Non certo una soluzione inedita: già a Lecce l’argentino ha sostituito proprio Cassetti in quella posizione (l’esterno era infortunato) come a Milano contro il Milan 2010. Il difensore ex Inter è carico: “Sono pronto, se il mister vuole farmi giocare in quel ruolo io ci sono”, giura il centrale, pronto ad adattarsi sulla fascia. E, soprattutto, a giocare per una gara che già alla vigilia ha i tratti dell’impresa: “Sono fiducioso – giura Nicolas – perché siamo la Roma e non possiamo dimenticarlo. Abbiamo tanta storia, anche in questi ultimi anni, e poi la gara dell’Olimpico l’abbiamo fatta noi, tranne quei dieci minuti fatali”. Ribaltare la sconfitta interna può essere la chiave per dimenticare il periodo buio e ritrovare la Roma di un anno fa. Ne è convinto Burdisso: “Penso a questa partita come ad una svolta, se facciamo una buona gara e vinciamo per noi cambia tutto, e gli ultimi mesi saranno diversi”.

“RISPETTO RANIERI MA SERVIVANO NOVITÀ” – “Burdisso ti guarda sempre negli occhi”, aveva detto Ranieri solo poche ore fa per ricordare la stima verso il centrale argentino. Guardando virtualmente negli occhi l’ex tecnico, proprio come faceva nello spogliatoio di Trigoria, Burdisso spiega i motivi della rinascita della squadra dopo il tracollo di Genova e l’arrivo di Montella: “Nello spogliatoio della Roma c’era armonia, si poteva lavorare bene e parlare, in tanti ci siamo confrontati con Ranieri, e in tutti noi è rimasto grande rispetto per lui. Ma il cambio di allenatore ha portato qualcosa di nuovo, cambiano le motivazioni, cambia il modo di giocare. Avevamo bisogno di novità. Ora siamo in un altro periodo e vogliamo fare bene”. Anche perché domenica la Roma giocherà il terzo derby della stagione, dopo i quattro vinti da Ranieri negli ultimi due anni. Stavolta, uno spareggio o quasi per il quarto posto: “Ora pensiamo a Donetsk, il derby viene dopo. Non possiamo permetterci di non andare in zona Champions e sarà una lotta fino alla fine, sarà dura ma noi siamo forti”.

“AMERICANI? NESSUNA TENSIONE” – Intanto, continua la trattativa tra Unicredit e il gruppo americano per la cessione della Roma. Trattativa che, entro dieci giorni potrebbe arrivare alla fumata bianca. Dagli Stati Uniti attendono di ricevere la bozza di accordo con i dettagli rivisti da Unicredit dopo aver inviato la propria già da qualche giorno. Dopo il derby, il gruppo statunitense potrebbe sbarcare a Roma per chiudere in un tavolo face to face tra DiBenedetto e Fiorentino il discorso e definire l’accordo. La squadra attende e Burdisso si fa interprete del pensiero comune. Smentendo anche quanto Ranieri aveva affermato sulle distrazioni arrivate dall’imminente cambio di cambio di proprietà: “L’arrivo degli americani non ha portato un allentamento della tensione, in campo la tensione è sempre alta. Un cambio così potenzia il momento che sta vivendo una squadra: se stai bene vai meglio, se stai in bilico vai giù, ed è quello che è successo alla Roma”. Chiaro, semplice. Burdisso.

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