Chievo-Roma, le interviste. Luis Enrique: “Oggi non era calcio, ma pallanuoto”

Chievo-Roma, le interviste. Luis Enrique: “Oggi non era calcio, ma pallanuoto”

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Queste le interviste dei protagonisti al termine dell’incontro tra il Chievo e la Roma.

DE ROSSI A SKY

Sei stato bravo anche a pallanuoto.
“Si sembrava di stare a Catania. Era veramente impossibile giocare a pallone”.

Un risultato che non vi serve a niente.
“Si non serve a niente. Ma non penso che oggi abbiamo perso le nostre possibilità di qualificarci e i nostri obiettivi. Nonostante non siano finite al 100% perchè il calendario e gli scontri che ci sono dicono il contrario. E’ un campionato da rivedere sotto tanti punti di vista e secondo me oggi in mezzo all’acquazzone abbiamo fatto molto meglio rispetto a tante partite in cui il campo era buono e si poteva giocare a pallone, come impegno, come concentrazione. Se avessimo avuto la stessa concentrazione in altre partite avremo sicuramente tanti punti di più”.

A cosa ti riferisci quando parli di campionato da rivedere?
“Siamo settimi a cosa mi riferisco? Mi riferisco al discorso che abbiamo pochi punti rispetto a quelli che speravamo di avere, alle squadre che ci sono vicine e che non hanno fatto un campionato strepitoso neanche loro. Le squadre si sono aspettate e noi speravamo di avere un colpo di coda che quest’anno non c’è mai stato”.

Che idea vi siete fatti sulla situazione di Luis Enrique?
“Ho detto qual è la mia idea. Dovete chiederlo a lui, alla società e ai tifosi anche. Non a me”.

 

DE ROSSI A MEDIASET

Partita falsata?
“Non è oggi che abbiamo perso terreno, dove dovevamo dare il colpa di coda abbiamo fallito. Una vittoria ci avrebbe riportato vicino al 3° posto, ma noi non vinciamo mai”.

Luis Enrique resta?
“Non so, la società ha le idee chiare, mi dispiace perchè è una persona per bene che merita di più, io mi trovo bene con lui, ha sicuramente le sue colpe, come tutti noi, ma non è così scarso come si vuole far credere a Roma”.

 

DE ROSSI A ROMA CHANNEL

Rammarico per questa stagione.
“Si, perchè basterebbe qualche punto in più per essere in corsa Champions. Dopo un’annata non positiva ti ritrovi a 3 punti dal posto Champions che era insperato prima dell’inzio del campionato. Con 3 pareggi in più, con un pizzico di cattiveria in più potevamo farli. Ma la squadra è giovane, come nascita, è nata in agosto, si è persa nella voglia di voler vincere a tutti i costi certe volte”.

Far andare via Luis Enrique sarebbe buttare all’aria un progetto?
“No, certo sapete quanto sono legato a lui, ma il calcio si gioca anche senza Luis Enrique, come siamo passati sopra a Spalletti che era un altro grande. Buttare all’aria no, però la società ha fatto un grande gesto a riconfermargli la fiducia, è una cosa non molto italiana. Comunque non vuol dire che non abbia sbagliato, abbiamo sbagliato tutti. Io non ho mai visto una squadra che non si è impegnata, al massimo disattenta”.

Anche Ferguson ha avuto tempo.
“Può essere un buon esempio, che potrebbe far ben sperare. Abbiamo visto come ha agito il Man Utd che gli ha dato fiducia ma anche investito in maniera pesante per molti anni. Sono sicuro, spero vivamente, che anche la società nostra faccia questo. Tutti siamo qui per questo, per vedere la Roma vincere. Un anno così lo avevo messo in preventivo, però adesso basta”.

Qual è stato il limite della squadra?
“Sono stati tanti, non è bello che io dica quali e chi sono i responsabili. La squadra si è dimostrata fragile soprattutto in partite in cui doveva fare il salto di qualità. Potrebbe essere questo un anno di prova anche se è una bestemmia dirlo, un anno di esperienza”.

 

LUIS ENRIQUE A SKY

E’ difficile parlare di partita di calcio oggi.
“Si non è mai stata una partita. Era più pallanuoto”.

Le squadre hanno fatto il possibile.
“Tutte e due le squadre hanno fatto di tutto per vincere la partita. Hanno fatto quello che si poteva fare”.

Cosa è mancato in queste ultime quattro partite?
“Credo di aver parlato già molto della partite precedenti. Parlo di questa che per me non era una partita di calcio. E’ un punto che non serve a nulla perchè noi avevamo bisogno di vincere. Oggi era molto difficile”.

Pjanic non ha giocato perchè è andato male nelle ultime uscite?
“No, è un calciatore che mi piace tantissimo. Ho molta fiducia in lui ma aveva anche qualche problema alla caviglia. Dopo aver visto questo sono contento che non abbia giocato”.

Cosa l’ha delusa di più della squadra?
“Non ho nessuna cosa in particolare da recriminare ai miei ragazzi. Siamo stati una squadra irregolare e lo sappiamo, ma oggi per me non è il momento di parlare di quello che devo rimproverare alla mia squadra”.

Possibile che guardando la classifica vi siate dimenticati di crescere come squadra?
“No quello non lo penso. Abbiamo sempre pensato domenica dopo domenica. Abbiamo fatto qualche partita buona e tre quattro volte abbiamo avuto la possibilità di arrivare al terzo posto ma abbiamo sempre sagliato. E quando succedeva non si arrabbiavano solo i tifosi ma anche noi. Qualche volta siamo stati vicini, altre lontani”.

In questa stagione avete mostrato una bellissima fase offensiva, mentre la fase difensiva è mancata sempre.
“I numeri sono lì e dimostrano che qualcosa è mancato. Per quanto mi riguarda ho cercato di lavorare non solo sul piano offensivo ma anche su quello difensivo. Ma dobbiamo migliorare sotto questo aspetto per essere più contundenti e cattivi”.

De Rossi lo vedi meglio come centrale di difesa o a centrocampo?
“Io senza dubbio lo vedo come regista, chiaramente, neanche come interno. In emergenza può fare i due ruoli, ma lui è un regista”.

Quest’anno ne ha presa tanta di acqua, Catania o oggi. Questa pioggia le fa venire voglia di tornare in Spagna?
“E’ una bella battuta perchè anche in Spagna piove. Il mio futuro? Dovete aspettare la fine della stagione”.

Il primo anno in Italia l’ha stressata molto?
“Non è stato un anno felice, no. Non so cosa succederà in futuro ma l’allenatore sa che deve accettare delle critiche, i risultati sono lì e quelli devono giudicare l’allenatore”.

 

LUIS ENRIQUE A MEDIASET

Sul campo?
“Partita da pallanuoto, non era calcio”.

Il campionato italiano l’attrae ancora la sua idea è praticabile da noi?
“Si come no, ma alla fine della stagione si valuterà tutto”.

Cosa ha funzionato di meno in questa stagione?
“Tante cose influiscono, per quanto riguarda la classifica è quasi finita ma proviamo fino alla fine. E’ stato sempre difficile per noi cambiare la partita quando l’avversario andava in vantaggio e questo vuoil dire qualcosa, ma non rimprovero nulla ai ragazzi che ce l’hanno sempre messa tutta”.

Sui tifosi.
“Sono sempre stati rispettosi con i ragazzi e deve essere così perchè abbiamo sempre bisogno di loro, non abbia nulla da rimproverare ai tifosi e dobbiamo fare moltissimo per arrivare al loro livello”.

De Rossi ha detto a fine partita: “Non è colpa del campo. Non vinciamo mai”, da cosa dipende?
“Non lo so chiedetelo a lui, qualche volta mi sembra che abbiamo vinto!”

 

LUIS ENRIQUE A ROMA CHANNEL

L’unico test importante oggi è stato per la difesa, Kjaer ha fatto molto bene per esempio.
“Oggi era ingiocabile, Kjaer che pure faceva uno sforzo molto intenso perchè era un pò infortunato, ha fatto di tutto per essere con la squadra, ha fatto un partitone gli faccio i complimenti. Questa è diventata una partita di pallanuoto, non è la prima volta che succede questo, siamo abituati a vedere che succede qualcosa di strano. Per noi questa era una giornata molto importante, era nei limiti della giocabilità, era molto meglio che non si giocasse. Le squadre hanno messo tutto in campo, però quel che si voleva fare non c’è stato per niente”.

De Rossi si aspettava che quest’anno andasse così, però c’è stato qualche calo di inesperienza.
“Questo si deve vedere alla fine, in qualche partita è mancata esperienza, in qualche altra la personalità, è mancato un pò tutto, ci sono cose che si ripetono nel tempo e che bisogna risolvere, sempre se ci sono soluzioni. Ora dobbiamo fare 6 punti e sperare in qualcosa di straordinario delle squadre davanti”.

Poi parlerete con la società.
“Si, per fortuna ho una società che ha avuto fiducia in me dall’inizio, per quello sono venuto qua e adesso finirà la stagione, vedremo cosa pensa la società, cosa penso io e cosa pensano i calciatori, cosa abbiamo fatto bene e male, cercare di arrivare a qualche conclusione”.

E’ contento che la squadra sia con l’allenatore?
“Ho sempre visto tanto rispetto da loro, dopo sconfitte pesanti sono stati messi in difficoltà ma hanno cercato sempre di rispondere al meglio. Non siamo riusciti a ottenere quel che cercavamo”.

 

SABATINI A SKY

La lettura della partita? Sembrava una piscina.
“Onestamente mi sembra una sintesi definitiva. Una partita difficile giocata in un campo impraticabile”.

Questo 0-0 di certo non da la spinta per giocarsi l’Europa del prossimo anno.
“Noi questa analisi non la facciamo oggi dopo questa partita ma è già parecchi giorni che guardiamo alle nostre faccende. Siamo all’inizio di un percorso e sappiamo che dobbiamo continuare a lavorare ed  integrare l’organico come si deve. Per quello che comporta l’impegno anche emotivo e sportivo verso la nostra gente e quello che pensiamo di dover essere. Siamo molto attivi e non in una posizione di staticità. Stiamo facendo quello che dobbiamo fare”.

State considerando l’ipotesi che Luis Enrique lasci a fine anno?
“No anche se nel calcio bisogna prendere in considerazione tutte le possibilità e tutte le probabilità. Non siamo distanti dalla fine quindi guadagnamo qualche giorno per capire le intenzioni di Luis che vive nell’incertezza che credo sia determinata dal fatto di pensare di essere un peso per la squadra, che possa essere un impedimento per l’attività futura della squadra, qualsiasi squadra verrà costruita o integrata. Ma mancano pochi giorni ed è inutile oggi fare illazioni”.

Pensa che abbiano inciso più che le sconfitte, le contestazioni a Roma?
“Luis è un allenatore giovane ma è un uomo esperto perchè ha giocato a calcio ad alti livelli. Non sarà questo decisivo ma il pensiero che avrà lui stesso rispetto alla squadra e di come lui potrà essere il conduttore della stessa senza avere dalla sua tutte le componenti”.

Oggi ha detto: “non è stato un anno felice”. Quanto la società aspetterà di sapere le sue decisioni? Vi siete già fatti delle idee?
“Aspetteremo la fine del campionato tra dieci giorni. Noi continuiamo a sperare che lui voglia rimanere perchè al di là del consenso o meno sappiamo che potrà produrre grandi risultati. Speriamo che la sua decisione sarà favorevole alla Roma. Lui deve tener conto che il nostro non è un sostegno accademico ma reale. Lui deve riflettere con tranquillità e poi prendere la decisione migliore”.

Ci sono dei giocatori che andranno via? Si parlava anche di Osvaldo.
“No assolutamente. Osvaldo è un grande attaccante e solo un pò esuberante. E’ un attaccante di grande spessore: rimarrà a Roma e sarà lui a dover guidare il reparto l’anno prossimo”.

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