Dodici difese in altrettante gare

Dodici difese in altrettante gare

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La difesa, per antonomasia, è il reparto più delicato di tutto il gioco del calcio. Non importa se la retroguardia sia a 3 o a 4, ciò che conta è l’affiatamento tra i giocatori che scendono in campo perchè devi conoscer il tuo compagno per sapere come si muoverà in una determinata situazione, dove andrà a chiudere il difensore avversario o come reagirà ad una situazione di difficoltà. Non è un caso che nella storia del gioco più bello del mondo le coppie difensive si ricordano come una litania: Baresi-Costacurta, Nesta-Cannavaro, Puyol-Pique, Aldair-Zago, Samuel-Chivu o Juan-Mexes tanto per restare a questioni di casa nostra. La Roma di oggi invece non ha un abbozzo di difesa sia perchè l’infortunio di Burdisso ha tolto ai giallorossi l’unico insostituibile sia perchè Luis Enrique continua a fare esperimenti. Esperimenti che poi si rivelano pericolosi come Perrotta terzino destro o Cassetti ormai spostato nel ruolo di centrale o, in ultimo, Taddei che fa la sponda tra la fascia destra e quella sinistra. Così facendo è vero che si responsabilizzano tutti i gioatori ma non si troverà mai quella amalgama, quella continuità di rendimento, quella conoscenza che è fondamentale per la costruzione di un reparto arretrato.

Ad Udine, contro il miglior attaccante italiano, si è vista una coppia inedita come quella formata da Juan e Kjaer, relegando così Gabriel Heinze in panchina. L’argentino, in mancanza del Bandito Burdisso, è il giocatore più in forma e con più esperienza ed avrebbe meritato di giocare se non altro perchè più smaliziato del biondo danese che oggi appare ancora troppo acerbo ed incerto.

Luis Enrique deve capire che il campionato non è fatto per fare gli esperimenti ma per dare certezze ai ragazzi, certezze che partono dall’avere un undici titolare che possa conoscersi ed iniziare a capire e comprendere tanto in allenamento quanto, soprattutto, in partita. Dopo dodici giornate la Roma ha sempre, o quasi, schierato una retroguardia differente e questo sta creando non pochi problemi alla prima stagione di Lucho. Proprio il tecnico asturiano dovrebbe capire che non si deve stupire a tutti i costi ma a volte alcune certezze non farebbero male ma potrebbero esser la base non solo per la stagione in corso ma per un futuro che potrebbe avere qualche luce in più e qualche ombra fastidiosa in meno…

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