Enrique, a scuola di italiano guardando le partite in tv

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CORRIERE DELLA SERA (G. PIACENTINI) – José Mourinho il suo primo giorno a Milano stupì tutti per la facilità con cui si esprimeva in italiano e il suo «non sono un pirla» passò alla storia. Fabio Capello, al contrario, fu messo alla berlina da tutti i tabloid per il suo inglese nel giorno in cui diventò allenatore della nazionale. In questa speciale classifica il nuovo tecnico giallorosso Luis Enrique è sicuramente più vicino al tecnico portoghese che al tecnico del terzo scudetto romanista. Col suo spagnolo italianeggiante (o italiano spagnoleggiante) già dal suo primo giorno a Trigoria riesce a farsi comprendere da giocatori, dirigenti e giornalisti.

IL MAESTRO ITALIANO – Il merito è senza dubbio il suo, ma anche del maestro di italiano che la Roma ha messo a disposizione di Luis e del suo staff. Claudio Bisceglia ha 34 anni, parla 4 lingue (inglese, portoghese, olandese oltre allo spagnolo) e proviene dalla scuola di interpreti di Trieste, è tifoso della Roma da sempre («mio padre è del Milan, ma quando ero piccolo i rossoneri giocavano in B e la rivalità maggiore era tra Roma e Juventus») e in questi giorni oltre ad insegnare l’italiano al tecnico e al suo staff fa anche da traduttore. Una vera e propria full immersion nella lingua italiana, resa ancora più complicata dal poco tempo a disposizione e dal fatto di dover imparare dei termini tecnici per riuscire a spiegare ai calciatori le esercitazioni da fare in mezzo al campo. Claudio prende appunti anche durante gli allenamenti, segna gli errori e poi li corregge. Luis Enrique, un perfezionista dentro e fuori dal campo, sembra essere uno studente modello che «si applica ed è molto collaborativo, riesce già a farsi capire dalla squadra e gesticola molto».

TELECRONACHE – Le lezioni in pratica durano tutto il giorno: dalla rassegna stampa della mattina – quando leggono i giornali prestando una particolare attenzione ai termini più in uso in Italia riferiti al calcio – fino alla sera quando, prima di andare a dormire, visionano alcuni filmati. Qualche giorno fa, ad esempio, hanno visto insieme una partita della Coppa America per ascoltare la telecronaca e capire meglio la terminologia giornalistica.

NUOVO ALUNNO – Da martedì Claudio ha un nuovo alunno, lo spagnolo José Angel, nuovo acquisto della Roma. L’ex difensore dello Sporting Gijon ha svolto il suo primo allenamento coi nuovi compagni e poi è stato presentato alla stampa. «Mi ha cercato il Barcellona – le sue prime parole – ma sono molto contento di essere alla Roma, che è stata la società che mi ha voluto di più. Quella giallorossa è una delle società più importanti in Europa, e credo che potremo toglierci delle grandi soddisfazioni». In Spagna lo chiamavano Cote («è un soprannome che mi porto dietro da quando ero bambino»), si ispira a Roberto Carlos («il più grande terzino sinistro degli ultimi anni») e come lui avrà la maglia numero 3, è un patito dei social network («nel mio tempo libero uso molto twitter») e si aspetta molto dal suo prossimo compagno Bojan col quale ha appena vinto l’Europeo Under 21 («è meglio averlo in squadra che contro, ma non bisogna caricarlo di troppe responsabilità») ma è stato già conquistato da Totti («non lo scopro certo io, ci toglieremo parecchie soddisfazioni insieme») e dai tifosi («non mi aspettavo un’accoglienza così calorosa»).

SEGUACI DI ENRIQUE – I metodi di allenamento di Luis Enrique hanno attirato a Riscone molti tecnici. I primi a presentarsi sono stati Franco Lerda (ex tecnico del Torino) e Francesco Conti (vice di Delneri) che sono stati raggiunti dall’ex tecnico del Palermo, Serse Cosmi.

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