Lamela super, gia’ fa il Totti

Lamela super, gia’ fa il Totti

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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) – Quella caviglia un po’ così ha spaventato tutti coloro che hanno a cuore la Roma. Lamela non sta bene, non guarisce, chissà che giocatore avrà a disposizione Luis Enrique? Non è altro che l’interrogativo di qualche giorno fa, quando il tecnico dell’Argentina (under 20) Walter Perazzo ha tenuto a riposo Erik per l’inutile partita contro la Corea. Poi, a placare i timori, è intervenuto il papà del calciatore, rassicurando tutti. Tant’è che Lamela è sceso regolarmente in campo negli ottavi di finale contro l’Egitto e ha segnato due gol, portando la sua nazionale ai quarti di finale e lui in testa nella classifica dei marcatori con 4 gol insieme con lo spagnolo Vasqueza. Il trequartista argentino, maglia numero 10 addosso, ha regalato numeri d’alta scuola ed è stato freddissimo dal dischetto per ben due volte, al 42’ e al 64’ (il gol degli egiziani viene siglato da Mohammed Salah al 70’). Con questa doppietta ha dato la vittoria per 2-1 ai sudamericani, che affronteranno ai quarti il Portogallo il 13.
Il botto di mercato è Lamela, ha detto proprio Sabatini a Riscone di Brunico, forse quando ha capito che prendere Pastore (altro suo pupillo) sarebbe stato molto difficile. Tutti ora aspettano Lamela. Bene. Ma quando arriva? Non si sa. I patti tra il giocatore e la Roma sono: una settimana di vacanza dopo il mondiale, poi il viaggio verso la capitale. Ora dipenderà da quando terminerà l’avventura dell’Argentina in Colombia. Diciamo che, ad occhio e croce, considerando l’Argentina una delle favorite per la vittoria finale, è facile prevedere l’arrivo di Lamela a Roma per la fine di agosto e quindi a disposizione di Luis Enrique per la seconda di campionato, Roma-Cagliari del 11 settembre. Il tecnico asturiano intanto lo sta seguendo attentamente in queste performance colombiane. Sa che Lamela può fare l’esterno d’attacco del tridente, sia a destra sia a sinistra. Ma sta anche pensando di utilizzarlo, o quantomeno provarlo, nei tre di centrocampo. Un esperimento rischioso e al tempo stesso affascinante.

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