Montella si gioca la Roma: se va in Champions il futuro è...

Montella si gioca la Roma: se va in Champions il futuro è suo

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CORRIERE DELLO SPORT – Stregati da Montella. In meno di un mese il giovane allena­tore ha conquistato tutti: dirigen­ti, giocatori e tifosi. Ha messo d’accordo opinionisti che avevano convinzioni più disparate. Ha con­quistato dieci punti in quattro par­tite, ha rimesso la Roma in corsa per la Champions League. L’obiet­tivo che gli ha chiesto la società, quello che si augurano la banca e gli americani. Mancano nove par­tite di campionato, due (o tre, se va in finale) di Coppa Italia. Due mesi e mezzo da vivere intensa­mente. Per gio­carsi la conferma. Per giocarsi la Roma. Per segui­re la strada di Guardiola, che è stato suo compagno alla Roma. Montali, che di allenatori se ne in­tende, è convinto che Montella ab­bia molte qualità, la più importan­te è quella di saper trasferire le proprie idee alla squadra.

INNOVATORE – L’Aeroplanino ha ri­portato entusiasmo in un gruppo che si era un po’ smarrito negli ul­timi tempi. Ha introdotto metodi di allenamento rivoluzionari ed è riuscito a coinvolgere tutti i gio­catori. Ha uno staff che interagi­sce con lui ai massimi livelli, un buon rapporto con i dirigenti, il capitano. Nella squadra ha ridato forza a Pizarro, elemento fonda­mentale nel suo 4-2-3-1. Anche chi non gioca rema dalla sua parte. Esemplare l’abbraccio con Bor­riello al termine del derby. Il suo principale collaboratore è Aurelio Andreazzoli, allenatore di prima categoria, per anni un punto di ri­ferimento insostituibile per Spal­letti. Grande conoscitore di calcio, Andreazzoli ha un rapporto stret­tissimo anche con Montella. Che appena è arrivato ha cambiato i metodi di lavoro. L’utilizzo del Gps satellitare, è stata una grande innovazione, introdotta per la pri­ma volta in Italia, dopo che Mon­tella l’aveva conosciuta in Inghil­terra. La società ha investito ven­timila euro per attrezzare la squadra di questi appara­ti elettronici.

Inoltre Mon­tella prima di ogni allena­mento espone nello spoglia­toio l’obiettivo fisico e tattico da raggiungere con ogni esercitazio­ne. In questo modo i calciatori si sentono coinvolti, sanno a cosa serve quello che fanno sul campo. L’uso del satellitare pesa l’eserci­tazione e il totale dell’allenamen­to, i metri percorsi, le velocità e le accelerazioni di dieci atleti al giorno. E’ un dispositivo elettroni­co che viene applicato sulle casac­che dei giocatori. Con i dati di ogni elemento in partita (quanto e co­me corre) si può ricreare qualsia­si situazione in allenamento, per riuscire così a prepararli in fun­zione del ruolo, ad allenarli a fare quel tipo di corsa che prevalente­mente gli verrà richiesta in parti­ta. Un esterno corre di più e in modo diverso rispetto a un centra­le difensivo, tanto per fare un esempio. I dati vengono raccolti dallo staff tecnico e alla luce dei risultati vengono studiate le stra­tegie e i metodi di allenamento per i giorni a seguire. Se ne occu­pa principalmente Paolo Bertelli, con l’ausilio di Emanuele Marra, un giovane preparatore che Mon­tella ha portato con sè dai Giova­nissimi e vanta anche un’espe­rienza al Cruzeiro, in Brasile.

STRATEGIA – Montella ha scelto il 4-2-3-1, ma può adottare più sistemi di gioco. Non di­sdegna il 4- 2- 4, sul quale Spallet­ti aveva comin­ciato a porre le basi prima di an­darsene. In que­sto caso servono due punte ester­ne che fanno un grande lavoro e che al momento la Roma non ha. Montella è prepa­rato, scrupoloso. Arriva a Trigo­ria al mattino alle nove e se ne va alla sette di sera. Dopo l’allena­mento resta a studiare gli avver­sari e a preparare l’allenamento del giorno dopo. Segue i lavori della Primavera, ha portato tre ra­gazzi in pianta stabile in prima squadra: Caprari, Sabelli e Vivia­ni. Il primo lo ha fatto esordire in Champions League. Nello spoglia­toio la sua leadership è incontra­stata, anche se quasi tutti i gioca­tori gli danno del tu. Ai nuovi pro­prietari l’idea di avere un allena­tore giovane non dispiace. Anche a Boston studiano Montella l’inno­vatore, ma per ora il suo interlo­cutore è Montali.

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