Stregati da Lamela

Stregati da Lamela

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CORRIERE DELLO SPORT (R. MAIDA) – Destro, sinistro. E un cuore tenero, come i pugili buoni. Due colpi alla Fiorentinae una doppia dedica, mimata: una per la fidanzata Sofia che ha potuto festeggiare orgogliosa in Argentina, una per la nonna che ha baciato, sul polso, vestita da tatuaggio.

Erik Lamela ha risolto così una serata fredda e complicata per la Roma, consentendole di andare avanti in coppa e sfidare la Juventus, e facendo schizzare in una partita sola la dote di gol italiani: dopo quello segnato al Palermo all’esordio in serie A, è arrivato a tre.

Capita a tutti di trovarsi in situazioni casuali, non preventivate eppure favorevoli. (…) A Lamela è successo di capire prima dove sarebbe finito il flipper tra Perrotta, Nastasic, Totti e Natali,e di appoggiare con il piatto destro la palla del vantaggio, sotto le gambe del portiere della Fiorentina. Era il minuto 53. Prima, la Roma non si era quasi vista, sorpresa dall’aggressività viola e dalla genialità di Jovetic. Da lì, è cominciata un’altra partita. Un’altra notte.

E’ stata molto più cercata la seconda rete, che sintetizza in un’azione tutto quello che chiede Luis Enrique ai suoi attaccanti. Pressing alto, ferocia, qualità. E così Borini (bentornato) ha sradicato la palla dai piedi di Salifu, ha investito Totti del ruolo di rifinitore, Totti con il terzo occhio ha visto arrivare Lamela e lo ha lanciato sulla corsa davanti al povero Neto. (…) E’ sfrontato in campo quanto timido fuori, Lamela, quasi sorpreso di vedere tanti microfoni che lo attendono.«Sono contento per questa serata – dice con un sorriso leggiadro – soprattutto per la squadra. Non so se sia stata una partita impeccabile, ma abbiamo vinto ed è quello che conta. Tutto quello che faccio non sarebbe possibile senza il contributo dei compagni. Adesso le cose stanno funzionando e arrivano anche i risultati. Dobbiamo continuare così». La Roma e Luis Enrique sembrano già non poter fare a meno di lui: «Io sono a disposizione dell’allenatore e gioco dove mi dice di giocare, quando vuole che giochi. Cerco di fare la mia parte. Sono molto felice di stare in questo gruppo, mi piace vivere in Italia, per il resto spetta ad altri giudicare il mio rendimento. Forse posso fare di meglio ma è difficile dirlo oggi. Lo scopriremo più avanti. Io devo pensare a lavorare».

Non risparmia un ringraziamento a Totti, che gli ha servito un assist fantastico per il secondo gol:«Per me è un onore giocare al suo fianco. E’ un grande campione. Mi trovo a meraviglia con Francesco (…) Stiamo migliorando nell’applicazione del gioco che chiede Luis Enrique, ci conosciamo meglio. E siamo anche più fortunati. Ora però non dobbiamo fermarci. La stagione è lunga e bisogna restare uniti e concentrati per continuare a ottenere risultati»

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