Totti: “Visto cosa fa un campione?”

Totti: “Visto cosa fa un campione?”

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CORRIERE DELLO SPORT (P. TORRI) – Fermate il tempo, perché il ma­go ha colpito ancora. Oppure se proprio non si può, clonatelo, riproducetelo, foto­copiatelo. E’ stato, è, sarà lui la Roma, Francesco Totti da Porta Metronia, anni trentacinque il prossimo settembre, ro­mano e romanista, uomo e campione. Co­me ce ne sono stati pochi nel nostro cal­cio, capace, anche qui, a Udine, di rima­terializzare un orizzonte Champions alla sua Roma, continuando a prendersi l’en­nesima rivincita della sua carriera nei confronti di chi, da anni, lo considera un giocatore come tanti e sul viale del tra­monto. « Se continuo così posso giocare fino a 45 anni » ha sentenziato il capitano alla fine.

CUCCHIAIO – Nell’occasione ha rispolvera­to pure il suo marchio di fabbrica, il cucchiaio, quello che agli Europei del 2000 lo fece conoscere al mondo, mandando sul lettino dello psicanalista metà della popolazione olandese. Era dal ventitrè dicembre del 2007 che non ne ragalava uno, al­l’epoca trasformando il rigore del vantag­gio contro la Sampdoria, ieri sera per ga­rantire il primo vantaggio alla sua Roma. Un giocatore si vede dal coraggio, dall’al­truismoe dalla fantasia. Totti ha tutto e pure di più e ieri sera, come è giusto che sia, non ha peccato di modestia:«Un gran­de giocatore si vede nei momenti cruciali e quello era uno di questi momenti. Ho pensato di farlo, l’ho fatto. Ma, al di là dei miei gol, quello che mi piace sottolineare è che tutta la Roma ha dimo­strato, contro un’ottima Udinese, di essere una grande squadra. Per quan­to mi riguarda posso ag­giungere di non essere mai stato bene co­sì fisicamente, neppure a vent’anni mi sentivo così. Qualcuno mi ha dato per fi­nito troppo presto, non posso nascondereche certe critiche he ho sentito negli ulti­mi mesi, mi hanno fatto male. Si sbaglia­vano. Perché io posso ancora fare tutto».

CHAMPIONS – Ha già fatto tutto. Beccatevi questa sfilza di numeri. Dunque, con la doppietta di ieri sera, la terza nelle ulti­me quattro partite, è salito a 258 reti con la maglia della Roma, ma soprattutto, li­mitandoci al campionato, è arrivato a 203, soltanto meno due da un certo Ro­berto Baggio. L’obiettivo di scavalcare il divin codino nella classifica dei canno­nieri di tutti i tempi è ormai a un passo. Con le due reti realizzate all’Udinese, in questo campionato è salito a quota 11, scavalcando Marco Borriello. Gol che so­no serviti a riagganciare il treno che por­ta a quel quarto posto che vuole dire pre­liminare di Champions:«Credo che qui a Udine la Roma abbia dimostrato di me­ritare la Champions. Abbiamo giocato da grande squadra. Fantastica è stata so­prattutto la dimostrazione di carattere che tutti abbiamo dato dopo aver subito il gol del pareggio di Di Natale quando oramai eravamo vicinissimi al novante­simo. Abbiamo avuto una reazione da grandissima squadra, soprattutto ripen­sando alla brutta prestazione nel secon­do tempo contro la Juventus. Questa per noi era una partita da ultima spiaggia, l’abbiamo vinta, ora pensiamo alle pros­sime sei. Per la Champions ci siamo pu­re noi. La Lazio non la guardo, andrò a pranzo». Conun capitano, c’è solo un ca­pitano, si può. E poi, sul futuro del club, ha chiuso: «Ora aspettiamo la cessione della società perché non se ne può più».

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