Biglietti, scatta la rivoluzione

Biglietti, scatta la rivoluzione

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CORRIERE DELLO SPORT (A. Ghiacci) – Si comincia dai biglietti omaggio, «uno dei primi problemi da risolvere» . Lo ha dichiarato proprio il nuovo direttore generale della Roma Franco Baldini.

E comunque lo si era capito già l’anno scorso, in una delle prime apparizioni del presidente giallorosso Thomas DiBenedetto nella Capitale. Il tycoon statunitense, a quei tempi, aveva ancora soltanto l’idea di poter comprare la Roma. Poco più di un anno fa, il 25 settembre 2010, la Roma ospitava l’Inter, poi battuta 1-0 grazie a un colpo di testa di Vucinic. DiBenedetto, in tribuna con i suoi consiglieri, guardò verso la zona vip, tribuna Monte Mario e dintorni, e chiese a quanto venivano venduti i biglietti per quei posti: «Sono tutti omaggio» fu la risposta. DiBenedetto, raccontano, fece una smorfia tra lo stupore e una fitta allo stomaco. Era un brutto segno, soprattutto per colui che già pensava al futuro investimento e delle pratiche in uso in Italia non sapeva nulla.

NUMERI – All’Olimpico, per ogni partita interna della Roma, tra i 1.000 e i 1.500 tagliandi tra inviti, tribuna autorità, d’onore, ospiti Coni sono omaggio, ingressi gratuiti. E non nei settori più popolari, ma nei seggiolini in cui il tagliando di appartenenza costerebbe tra i 70 e i  300 euro (considerando i prezzi applicati dal club giallorosso in questa stagione). Facile comprendere che alla fine il mancato incasso sia una cifra consistente, specialmente se calcolato sull’intera stagione. Ora il problema è che la Roma si muove, ha scelto di muoversi, su altri binari, più internazionali. Come in America (stile DiBenedetto) o in Inghilterra (ultima esperienza professionale di Baldini): in quei Paesi i posti migliori sono quelli che costano di più. Anche perché sono quelli dove la partita si vede meglio e le comodità sono molte di più. Il Coni rivendica i suoi 800 biglietti concordati nel momento della stipula del contratto d’affitto dell’Olimpico (affitto che costa circa 3 milioni di euro a stagione), i parlamentari (900) e gli arbitri (33.000) hanno comunque la possibilità di andare gratuitamente alla partita in tutta Italia, gli sponsor sono ospiti del club nell’ambito degli accordi annuali.  I conti però non tornano più: la Roma ha intenzione di fare chiarezza assoluta su questo punto.

PREZZI – E sempre in tema di biglietti c’è stato più di qualche malumore quando il club giallorosso ha comunicato i prezzi al pubblico (quello normale, non vip) della partita con il Milan, in programma sabato 29 ottobre. Con Cagliari, Siena, Atalanta e Palermo la Roma aveva adottato la stessa politica di prezzi, con il Milan c’è stato un aumento in tutti i settori, con eliminazione oltretutto di tutte le agevolazioni per curve e distinti. Il settore di Curva è passato da 13 a 22 euro; i Distinti Sud hanno avuto un incremento di 15 euro, da 20 a 35; le due categorie in cui è divisa la Tribuna Tevere sono aumentate rispettivamente di 28 e 31 euro; in Monte Mario le quote sono salite di 47, 61 e 100 euro. E i tifosi sono rimasti spiazzati. La società ha fatto sapere che in sede di presentazione della campagna abbonamenti era stato detto che per l’acquisto  del tagliando per la singola partita, nei match clou, le sfide di cartello, i prezzi avrebbero subito un aumento. Ma il pubblico romanista non capisce come una politica di “riconquista” dei tifosi possa passare per aumenti del genere.

PASSIONE – Nei prossimi tempi, con il passare delle partite, si capiranno le scelte della Roma. Intanto però un calcolo sarebbe facile facile: domani all’Olimpico arriva il Palermo, oltre ventimila persone hanno scelto di acquistare il biglietto, ai prezzi adottati finora. Compresi i 17.000 abbonati ci saranno circa 40.000 persone. Tra otto giorni sarà il turno del Milan, con i prezzi che sappiamo. Basterà vedere quanta gente deciderà di spendere di più per non perdersi la partita con i rossoneri, confrontare i dati, e fare tutti i conti del caso.

 

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