#AskPauLopez, lo spagnolo: “Bello allenarsi con i tifosi. Roma passo in avanti...

#AskPauLopez, lo spagnolo: “Bello allenarsi con i tifosi. Roma passo in avanti nella mia carriera”

SHARE

Nella consueta video-intervista della società giallorossa sui social, Pau Lopez ha risposto così alle domande poste dai tifosi:

Che effetto ti ha fatto l’affetto dei tifosi ieri al Tre Fontane?
“E’ sempre bello allenarsi con i tifosi, è bello che loro vedano l’allenamento. E’ stata una giornata diversa, bella per tutti e magari possiamo rifarla un’altra volta”.

I bambini ieri erano impressionati dalle vostre parate…
“A volte ci facciamo male quando pariamo, è un po’ aggressivo per il fisico, a volte ci possiamo fare male”.

Che cosa ti ha convinto a scegliere la Roma?
“Un po’ tutto. E’ una società storica in Italia. La prima volta che mi hanno detto che la Roma mi voleva, non ho avuto nessun dubbio a venire qui. E’ un passo avanti nella mia carriera, sono felice della scelta, questi 6 mesi sono stati molto positivi e credo che le mie prestazioni siano in crescita”.

Per un portiere quali sono le differenze tra Liga e Serie A?
“Qua si lavora di più sulla tecnica, almeno con Savorani. Si lavora su tutto, ma questa è la principale differenza. Non so come si lavora nelle altre squadre, ma qua è così. La piccola differenza nel fare la respinta buona e una così e così”.

Come ti stai trovando con il preparatore dei portieri Savorani?
“L’allenatore dei portieri è molto famoso (ride, ndr). Da quando sono arrivato la prima cosa che mi ha detto Petrachi è che Savorani lavora bene ed è bravo. Savorani è molto bravo, è molto concentrato su ciò che fa. Tutto ciò che mi dice poi succede in partita”.

La tua migliore parata in carriera?
“Non lo so. Una quella fatta quest’anno contro il Bologna, l’altra contro il Valladolid”.

Si pensa qualcosa dopo una parata?
“Non si pensa a niente, si pensa all’azione seguente. Il lavoro del portiere è difficile. Puoi fare una parata incredibile e dopo puoi sbagliare e si perde la partita. Bisogna essere concentrati per fare tutto”.

Come fai a stare calmo quando i difensori ti passano palla quando sei pressato dagli avversari?
“E’ una cosa che ho imparato l’anno scorso al Betis, quindi ho imparato a giocare con i piedi. E’ più facile di ciò che sembra, chi vede le partite pensa sia rischioso giocare così”.

Dipende anche dall’intesa con i compagni…
“Sì, al 100%. Devono darti la linea di passaggio”.

Cosa porteresti su un’isola deserta?
“Niente. Posso stare senza il telefono, internet…Persone? Scelgo figlie e moglie (ride, ndr)”.

Quale posto nel mondo ti è piaciuto di più?
“Non lo so. New York è bellissima, anche Miami. Mi piace anche molto Barcellona, città incredibile per vivere”.

Ti dà fastidio la gente che suona il clacson? (ride, ndr)
“Qua a Roma si usa no? (ride, ndr). Si usa di più di Barcellona e Siviglia. Se me lo fanno a me sì, altrimenti è uguale”.

Hai sempre giocato in porta?
“Ho iniziato a giocare in porta poi ho cambiato. Ho giocato a basket per un anno perché i miei amici a scuola giocavano a pallacanestro. Poi sono tornato portiere fino ad adesso”.

Hai un idolo che ha influenzato la tua carriera?
“No, mi è sempre piaciuto cercare di prendere qualcosa che mi possa servire, sia dal calcio che ad esempio dal tennis, come la mentalità di Nadal, che è incredibile”.

Perché hai scelto il numero 13?
“In Spagna il portiere ha sempre l’1 o il 13. Quando ho iniziato a giocare erano occupati, quindi ho preso il 25. Poi ho cambiato e ho sempre giocato con il 13. Posso giocare con l’uno il 13, è uguale, ma ci ho giocato a lungo con questo numero”.

Che consiglio daresti a un portiere per la sua crescita?
“Lo stesso che mi ha detto mio padre: in porta devi divertirti. Il calcio è divertimento, è il consiglio più bello si possa dare. A volte i genitori mettono pressione sui figli, ma penso questo non vada bene. I bambini devono giocare per divertirsi, poi si vedrà dove arrivano”.

In allenamento pari i rigori a Perotti e Kolarov?
“Non paro rigori in partita, non sono un portiere bravo a parare i rigori. Mi dispiace. Ci sono portieri che hanno intuizione, non è il mio caso. Se c’è un rigore in partita, è meglio pensare alla prossima azione (ride, ndr)”.

Ti piace qualche giovane portiere?
“Un portiere che non conoscevo e mi è piaciuto molto quando l’ho visto è Meret del Napoli”.

Qual è l’aspetto migliore di vivere a Roma?
“La città è bellissima. Sono fortunato perché vivo anche al centro, mi piace come i tifosi mi parlano quando li incontro. E’ una cosa bella di Roma”.

I tifosi ti danno consigli?
“Ancora no”.

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.