Conti: “Adesso basta sparlare della Roma”

Conti: “Adesso basta sparlare della Roma”

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IL MESSAGGERO (U. TRANI) – Lotito, Reja e a fine serata l’affondo di Lichtsteiner: «I rigori li danno solo alla Roma». Su questa frase detta all’Olimpico dal difensore svizzero è montato il dilemma tra i dirigenti giallorossi già lunedì quando ormai era notte. Rispondere o no alle accuse indirette e dirette della Lazio, compatta contro la squadra di Montella che adesso è più vicina, anzi è proprio lì a un punto dai biancocelesti nella corsa alla zona Champions.
«Basta parlare di noi, alimentando sospetti». Solo Bruno Conti, a metà giornata, prende di petto la situazione. Anche perché la gens romanista si attende una difesa in pubblico. La replica, insomma, ci sta tutta. Perché parlano i rivali e addirittura il presidente federale Abete inizialmente si fa scappare una considerazione (poi doverosamente corretta nel pomeriggio da Firenze), affermando candidamente che i giallorossi «sono favoriti».
Gian Paolo Montali è contrario allo scontro verbale. Per certi versi si allinea alla strategia del passato. «Il profilo basso» è lo storico refrain degli anni di presidenza di Rosella Sensi, ancora al vertice del club ma proprietaria uscente. I suoi dirigenti in carica si interrogano per ore se è il caso di replicare alla Lazio, di andare allo scontro. «Meglio far parlare loro» è la sintesi del pensiero di chi sta a Trigoria, più che mai concentrato sulla sfida decisiva di sabato sera contro il Milan quasi campione. Gli avvocati, anche quelli del gruppo DiBenedetto, si attivano, chiamandosi tra loro e contattando lo staff dirigenziale in carica, per capire se è il momento di intervenire. Da Unicredit il messaggio è di non cadere nella polemica: la Banca crede che, in un finale così incerto di stagione, possa diventare un boomerang. E’ anche il giorno delle squalifiche, dei sei turni divisi equamente tra De Rossi e Perrotta. Le motivazioni per i due espulsi di Bari sono sul tavolo del legale romanista Antonio Conte che farà il possibile per restituire almeno il secondo a Montella, magari per l’ultima giornata di campionato. E battaglia anche lì, in sede di giustizia sportiva, e Conte non si tira indietro.
Ma Bruno Conti, uno che conosce bene il clima della città, non accetta le nuove allusioni della Lazio. La sua posizione è semplice: ognuno è libero di esprimere quello che sente dentro, ma guardando solo alle proprie partite, senza coinvolgere gli avversari. «Non capisco perché continuino a tirarci in ballo. Non vogliamo scendere di livello e infilarci in una polemica che non serve a nessuno, soprattutto al calcio italiano. In questi anni abbiamo fatto pochissime polemiche arbitrali e solo per cose che riguardavano noi, senza mai occuparci di altri. Meglio pensare al calcio giocato, ci godiamo questa Roma che non si arrende mai. E questo ci fa ben sperare».
Lotito, tanto attento al comportamento delle istituzioni calcistiche di cui fa parte, sarà almeno contento della stangata di Giampaolo Tosel. «Di sicuro è esagerata la squalifica di Perrotta», la reazione di Bruno Conti da Trigoria, in merito ai provvedimenti presi dal giudice sportivo. «Non ci stanno le tre giornate per una pacca. Su De Rossi erano nell’aria quei turni di stop, per il tipo di intervento di Daniele. Quello di Simone, invece, non è stato assolutamente un gesto violento». E qui interviene anche Montali: «Me l’aspettavo per De Rossi, non per Perrotta. Probabilmente il caso Ibrahimovic ha fatto giurisprudenza». «Meglio lasciar perdere…» conclude Conti. «Anche perché noi dobbiamo pensare solo alle nostre partite, a noi stessi. Il quarto posto dipende ormai solo da noi. Se continuiamo a vincere, anche soffrendo come a Bari, possiamo farcela».

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