E’ arrivato il responso definitivo sull’elezione del nuovo presidente della FIGC, presso l’assemblea elettiva all’Hilton di Fiumicino. Rieletto Carlo Tavecchio con il 54% dei voti. Decisivi ancora una volta i voti rastrellati da Claudio Lotito in Serie A, uniti a quelli dell’asso allenatori, dell’AIA. Per Abodi – uscito sconfitto al terzo scrutinio con il 46% – hanno votato Lega Pro, Serie B e Assocalciatori. Presenti tutti i rappresentanti delle società, tra questi anche Baldissoni e Gandini per la Roma.
Secondo quanto riporta l’Ansa Claudio Lotito si è intrattenuto a parlare con il dg romanista Baldissoni: “E’ un suicidio andare contro. Perche’ a voi Tavecchio vi ha pure aiutato”.
L’asso Allenatori (rappresentata da Ulivieri) e l’Aia capitanata da Nicchi sostengono la candidatura di Tavecchio; Damiano Tommasi e dunque l’asso calciatori quella di Abodi. L’ex centrocampista giallorosso dichiara: “Questo è un mondo legato con le catene. Legato alle poltrone. Voglio essere chiaro e spiegare da quale parte stare, so che è l’ultima mia occasione perchè dopo due mandati lascio la presidenza dell’associazione. Ai miei ragazzi ho chiesto di restare uniti nella nostra scelta, lo dobbiamo a chi ci ha portati fin qui. Nell’altra elezione abbiamo presentato il migliore, attorno al quale abbiamo costruito una percorso. Ma non è bastato, perchè in questo mondo non funziona così. Gli atleti non devono comandare, devono avere le loro responsabilità, e noi ce la siamo presa. Non so chi sarà eletto presidente, ma il nostro appoggio al presidente Abodi fa parte del nostro percorso di partecipazione e condivisione, cosa che nonè avvenuta negli ultimi anni. Sono contento che Sara Gama abbia accettato di far parte della nostra squadra, ma spero che non venga mortificata come sono state mortificate quelle ragazze che avevano detto no al via del campionato dopo le dichiarazioni dell’ex presidente Belloli. Tante cose non sono andate a buon fine oper questo movimento, come il fondo di solidarietà. Questa è la considerazione del movimento femminile, che non sono solo le quote rose”.
“I Centri federali. Tre, quattro giorni al mese di lavoro non cambiano le cose, e nome creano posti di lavoro. Dico questo saporendo di essere nel giusto e spero che i 52 delegati votino con coerenza e coscienza”. Alla fine, un lungo applauso della sala.
Fonte: ilMessaggero.it
