Il derby che sogna Pallotta

Il derby che sogna Pallotta

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james-pallottaCORRIERE DELLO SPORT – M. EVANGELISTI – Non crediate poi che negli Usa siano meno strani o più lucidi di noi nel trattare la materia. Uno dei pochi veri grandi derby nel senso italiano del termine che lo sport americano conti è la sfida – prima rara perché le due squadre giocavano in leghe diverse e s’incontravano solo in fasi avanzate del campionato, adesso molto più inflazionata – tra i White Sox e i Cubs di Chicago nel baseball. Le due squadre vanno avanti a prendersi a bastonate, talvolta neppure in senso figurato, dal 1900. Resa dei conti nella città del vento, la chiamano poeticamente, ma tanto vento non doveva esserci quel giorno del 1945 quando il signor Billy Sianis tentò di raggiungere il suo posto allo stadio dei Cubs portandosi dietro un caprone e lo fermarono sui gradini. Mica per niente: per il cattivo odore che il vento non disperdeva. E lui, furioso, maledisse la sua squadra profetizzando che mai e poi mai i Cubs avrebbero vinto il campionato. La previsione si è avverata, benché i tifosi anche in tempi recenti abbiano tentato di esorcizzare l’incantesimo popolando le tribune di capre e caproni. Per fare soldi con il calcio servono grandi numeri. Quindi è possibile che il derby sognato da Pallotta debba tenersi in uno stadio come quello di Ann Arbor, dove periodicamente s’incontrano per il campionato di football universitario i Michigan Wolverines e gli Ohio State Buckeyes. Lì dentro possono trovare posto 109.901 persone (…)

RECORD DOPPIATO – Il derby in questo momento non è una tappa verso lo scudetto, né per la Roma né per la Lazio. Ma è capitato che lo fosse. Probabilmente capiterà di nuovo. E allora Pallotta ricorderà bene come nel 2008 i Boston Celtics, di cui è socio anzi comproprietario, abbiano conquistato il titolo di basket statunitense (lì lo chiamano titolo mondiale) battendo nella finali della Nba i rivali di sempre, i Los Angeles Lakers. Hanno riperso contro gli stessi nel 2010. Andiamo, spuntarla sempre non si può. (…)

Se poi il calcio fosse football professionistico e il derby fosse un Super Bowl, la partita finale, lo scontro che smuove i presidenti e fa esporre alla Casa Bianca il cartello “chiuso per partita”, allora lo vedrebbero in televisione quasi cento milioni di americani e un miliardo di persone in tutto il mondo. (…)

IL NEMICO SU CAMPO DI BASKET – Laggiù negli States la considerano la rivalità più fiera, intensa e spietata nell’intero panorama degli sport di squadra. E poco importa che a scendere in campo siano ragazzi ancora in preparazione alla vita. North Carolina e Duke sono divise da dieci miglia. Volendo si passa a piedi dall’una all’altra, percorrendo la Via del Tabacco. Un allenamento di mezza maratona, non di più. In mezzo un pianeta di differenza. North Carolina è università pubblica, Duke è privata. E’ un derby vero anche questo. (…) Classi lavoratrici contro ricchi, gente del posto contro nuovi arrivati. C’è tutta l’America in quelle partite.

LA LUNGA STORIA DELLE DUE CITTA’ – Il derby d’America, l’America della Costa Orientale, la striscia della civiltà presunta, da esportare verso il West. E anche il vero derby di Pallotta, Boston contro New York, la sua Boston nello sport più americano di tutti. Il baseball è in gran parte Red Sox contro Yankees e la storia degli Stati Uniti è in gran parte Boston contro New York, la città più europea del Nuovo Continente contro la megalopoli più americana, cosmopolita, simbolica. Boston ha vinto l’ultima, e Pallotta neanche è potuto andare allo stadio perché aveva da spiegare alla stampa italiana i problemi – a suo dire del tutto temporanei – della Roma. New York è in vantaggio nel bilancio generale. (…)

LA FORZA CONTRO LA FANTASIA – Tutto è relativo. In America derby è per esempio quello del football universitario tra Michigan e Ohio, Stati confinanti e con in mezzo una strisciolina di terreno con la città di Toledo per la quale si fece anche una guerra e alla fine andò all’Ohio. Se non è derby (c’è tutta la nazione in mezzo) è il massimo della rivalità il duello senza fondo tra Boston Celtics e Los Angeles Lakers. Le due squadre si sono incontrate per la prima volta nel 1948. I Celtics hanno conquistato 17 titoli, i Lakers 16: le franchigie più vincenti del campionato Usa di basket. Boston, di cui Pallotta è comproprietario, è la squadra del fiato corto e del duro allenamento. (…)

 

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