Lo Stadio che s’ha da fare

Lo Stadio che s’ha da fare

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tor di vallePiove tanto, forse troppo in questo periodo a Roma. Oltre ai danni alla città però, l’acqua sta sciogliendo quei veli di bugie che si stanno da tempo raccontando sul futuro stadio della Roma. Falsità o mezze verità riguardo l’area di Tor di Valle, scelta dalla società di Pallotta per ospitare la casa dei tifosi giallorossi, in un futuro si spera il più breve possibile. C’è chi, approfittando dei guai meteorologici degli ultimi giorni, racconta di disastri ambientali nella suddetta zona (dove, con buona pace degli ambientalisti, il Tevere non è esondato neanche stavolta). A queste persone, bisognerebbe rivolgere delle domande, per invitarle ad una riflessione, o per dar loro uno spunto di approfondimento per rendere sensate le future polemiche.
Il progetto dello stadio è già stato visto? Si è già certi che le opere di urbanizzazione e di riassetto della viabilità e dei trasporti saranno assenti o insufficienti? Che non saranno in grado di garantire un deflusso sicuro degli spettatori? Che le “buche” del Torrino mineranno l’incolumità dei tifosi?
Osservando bene Google Maps, servizio internet accessibile a tutti, si nota come in quell’ansa siano presenti un ippodromo oramai abbandonato, un depuratore dell’Acea ed una centrale termoelettrica. Lungo tutto quel tratto del Tevere l’argine è rialzato ed in cima corre una pista ciclabile. Quali sarebbero “gli abitanti di Tor di Valle” cui la costruzione dello stadio nuocerebbe o minerebbe la sicurezza più di che non oggi?
L’A.S. Roma si è già impegnata a garantire la copertura economica delle opere necessarie alla riqualificazione ed alla fruibilità della zona, oltre che, naturalmente, ad occuparsi dei “circenses”. Per il “panem” rivolgersi alla politica, locale e nazionale.

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