Nainggolan: “Mi manca tutto di Roma, tornerei di corsa”

Nainggolan: “Mi manca tutto di Roma, tornerei di corsa”

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Un Radja Nainggolan a cuore aperto quello ascoltato nella diretta Instagram di Damiano “Er Faina”. Il belga ha più volte espresso la voglia di tornare a Roma:

Tu sportivamente parlando odi più la Juve che la Lazio…
“Io non odio nessuno. Io non sono mai andato alla Juventus perché vincere uno scudetto facendo 5 partite all’anno non lo sentirei mio. Per paura di non giocare all’inizio ho deciso di fare un altro percorso. Da lì nascono le mie dichiarazioni. Preferisco giocare contro i più forti cercando di vincere”

Tu hai perso solo due derby no?
“Si solo due”

Tu pensavi realmente di vincere in semifinale?
“A parte lo stato in cui stavo. Io dico sempre la verità. Io pensavo veramente di vincere, come tutti i derby. La sconfitta più brutta è stata in Coppa Italia, il ritorno l’abbiamo vinto ma siamo usciti”

Vai via da Roma a malincuore. Se fosse stato per te non saresti mai andato via…
“Io sono andato via per rispettare soprattutto me stesso. Uno ha fatto delle cose alle mie spalle, a mia insaputa. Per come sono fatto io non potrei neanche salutare una persona del genere. Visto che vuoi che vado via decido io dove andare. Nessun problema nello spogliatoio”

Quando sei arrivato a Milano però la scena l’abbiamo vista tutti…
“Nulla togliere ai tifosi dell’Inter però se tu mi chiedevi se ero più contento di essere arrivato all’Inter o più triste di aver lasciato la Roma io ti dicevo che ero più triste di essermene andato”

Torneresti alla Roma?
“Alla Roma sì. Se ci fossero i presupposti io tornerei. Ho vissuto anni bellissimi, una piazza che mi vuole bene e a cui io voglio bene e ho dato tutto”

Cosa ti manca più di Roma?
“Le serate. No no scherzo (ride, ndr). Mi manca tutto di Roma. Ho rivisto da poco la partita contro il Barcellona e quando sentivo l’inno ho scritto un sacco di cose al gruppo. Venendo quella partita ancora mi venivano i brividi. Era talmente un mondo naturale per me a Roma che mi manca. Sono successe queste cose qua poi. Vediamo. La porta è sempre aperta”.

Cosa è mancato in quella semifinale di Champions?
“L’andata. Noi prendevamo pochissimi gol su calcio piazzato e loro ce ne hanno fatti due. Forse un po’ la paura, un po’ lo stadio. Anfield dà i brividi. La campagna in Champions però di quell’anno è stata devastante. C’era il cartellino rosso di Alexander Arnold pure. Io ho sbagliato un passaggio corto ma Manolas non voleva prendere l’ammonizione. Io ne sono uscito a testa alta. Ero triste per quel momento, mi ha fatto molto male. Nei due gol che ho fatto dopo non ho esultato perchè stavo con la testa a quell’errore. Li abbiamo distrutti al ritorno”.

Che effetto ti fa tornare a Roma?
“La prima partita all’Olimpico l’ho fatta quest’anno col Cagliari. Penso che quando una persona va via a testa alta da una società, quello che conta è aver dato tutto. Ricevere così tanto affetto significa che qualcosa di buono ho lasciato”

Nel caso, torneresti senza trovare Totti e De Rossi…
“Rimarranno la storia della Roma. Io ci tornerei perché le partite importanti, l’ambiente, mi mancano…”

Differenze tra i derby di Roma e Milano?
“Tutta la vita…se guardi lo stadio San Siro ti fa molto più effetto, però a Roma lo vivi tutta la settimana, poi c’era De Rossi che ti caricava per tutta la settimana”

A fine carriera vorresti rimanere nel mondo del calcio?
“Vorrei uscirne per com’è messo il mondo del calcio, però tornando di nuovo a Cagliari, mi piacerebbe lavorare soprattutto con ragazzi piccoli che magari hanno difficoltà ad esprimersi”

Alleneresti Juve o Lazio magari?
“Non ci penso proprio a far l’allenatore ancora”

Differenze tra Spalletti alla Roma e all’Inter?
“E’ un allenatore che calcisticamente per me è il più forte che ho avuto, per come vede le partite…come uomo è uno che se c’è da combattere, anche di andare addosso ai giocatori lo fa, è il suo carattere”

Sugli altri? Allegri, Garcia…
“Allegri l’ho vissuto poco ed ero un ragazzino. Ho visto Conte per un mese e la sua mentalità è incredibile”

Giocatore più forte?
“Scontato dire Totti. Ti dico Pjanic che da mezzala faceva uscire ancora di più le sue qualità, Dzeko è la punta più forte con cui ho giocato. Più di Dzeko o Icardi? Lui fa tutto…”

Portiere più forte con cui ho giocato?
“Alisson. Szczesny era forte però da quando ha giocato contro l’Atletico Madrid in Champions, e fece tipo 20 parate, pensai questo non lo ferma più nessuno”

Quando Pjanic è andato alla Juve gli hai detto, in amicizia, che ca**o vai a fare?
“Gliel’ho detto, certo. Che vai a fare in una squadra che già vince…però poi non è cambiato niente nel nostro rapporto”

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