Nasce la Roma di Pallotta

Nasce la Roma di Pallotta

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CORRIERE DELLO SPORT – R. MAIDA –

Nasce la Roma di Mark Pannes. E quindi di James Pallotta, il socio finanziatore che ha seguito in conference call dagli Stati Uniti la cerimonia d’insediamento del suo uomo di fiducia del fondo Raptor. Il Consiglio di amministrazione di Trigoria, durato meno di due ore, ha approvato ufficialmente l’ingresso di Pannes, manager che già da mesi lavorava sui progetti di sviluppo della società (soprattutto nel marketing) e che ieri ha partecipato alla riunione. Thomas DiBenedetto, anche lui collegato telefonicamente da Boston, resta presidente della Roma. Ma il suo sarà un ruolo di rappresentanza: le deleghe operative passano a Pannes. DiBenedetto sarà una specie di ambasciatore della società, senza grandi poteri.

DIVISIONI – Non ci sono rotture. «E nemmeno divergenze» garantisce Cappelli, avvocato di Unicredit ed ex presidente: «Tutto procede secondo i programmi» . Però Pallotta ha preteso e ottenuto un ruolo decisionale più attivo, che DiBenedetto ha accettato per evitare di uscire di scena. Il suo referente sarà Pannes, che per il momento non percepirà compensi perché la società «Raptor Accelerator», di proprietà di Pallotta, ha avuto un contratto di consulenza dalla Roma. E quindi viene già “stipendiata” come azienda.(…) «Sono felice di essere entrato nella mia seconda famiglia.Vogliamo competere ad alto livello per far diventare la Roma uno dei migliori club del mondo» ha detto il nuovo delegato dopo la nomina.

 

LE MOSSE – Come previsto, hanno lasciato il Cda i soci Michael Ruane e Richard D’Amore. Al loro posto, oltre a Pannes, è stato cooptato Brian Klein, un manager molto stimato negli Stati Uniti: è anche un esperto di calcio, essendo membro del consiglio della «Us Soccer Foundation», l’ente che si occupa della crescita del movimento per conto della federazione statunitense. Klein, peraltro, condivide diversi investimenti in America con Pallotta, a testimonianza che anche questa scelta è attribuibile al socio “forte” della cordata.

 

CALENDARIO – Durante il Cda di ieri è stata convocata l’assemblea degli azionisti per il 30 gennaio (il 31 gennaio in seconda convocazione), che dovrà deliberare la ricapitalizzazione. Non sono state toccate le cifre della prima tranche: 50 milioni. Il fruscio del denaro, però, potrebbe sentirsi a febbraio, forse addirittura a marzo, con tempi più lunghi rispetto alle intenzioni iniziali.

 

IL RESTO – Ancora non si conosce invece con esattezza la distribuzione dei compensi: è stato ratificato solo quello di Fenucci, che come consigliere percepirà circa il 20 per cento del suo stipendio da amministratore delegato, quindi circa centomila euro netti, avvicinandosi alle cifre percepite dagli altri dirigenti, Baldini e Sabatini. Presto dovrà essere affrontato il discorso del compenso di DiBenedetto, ovviamente, ma per adesso non ce n’è stato il tempo. Di sicuro, dalla Roma il presidente guadagnerà meno di quanto aveva chiesto: lo stesso trattamento economico di Rosella Sensi, superiore al milione netto annuo, non è pensabile. Bypassato anche l’argomento De Rossi, il cui futuro resta affidato alla tessitura di Baldini che ne sta trattando il rinnovo contrattuale con il procuratore. Si è invece parlato dello stadio: «Siamo al kick off» , al calcio d’inizio, spiega Cappelli. Il Cda ha dato mandato a un consulente immobiliare di individuare l’area più adatta. Soltanto dopo la scelta definitiva del luogo potranno essere avviate le pratiche per ottenere le autorizzazioni a costruire
15-12-2011

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