Nuova Roma, ecco la holding

Nuova Roma, ecco la holding

SHARE

CORRIERE DELLO SPORT (P. TORRI) – Noto studio notarile della Capitale, zona Parioli, mattinata di ieri. Intorno al tavolo il padrone di casa, gli avvocati Bladissoni e Cam­bareri dello studio Tonucci in rap­presentanza di DiBenedetto e soci, l’avvocato Massimo Tesei dello stu­dio Carbonetti e la collega Stefania Lo Curto dello studio Grimaldi per conto di Unicredit. Obiettivo: costi­tuire la Holdco che dovrà inglobare il pacchetto di azioni della Roma. Obiettivo raggiunto. La nuova so­cietà si chiama “Roma holding Spa” (il tutto preceduto da un acronimo con le iniziali dei va­ri protagonisti), co­stituita al sessanta per cento dalla As Roma DiBenedetto LLC, il restante qua­ranta da Unicredit. E’ un nuovo passo, imprescindibile pe­raltro, verso il defi­nitivo passaggio di consegne della socie­tà giallorossa, come da accordi scritti e sottoscritti prima a Roma, poi a Boston.

PASSAGGIO – Oggi è previsto un ulterio­re, doppio, passaggio. Il primo è una conseguenza di quello che è succes­so ieri, cioè il deposito della nuova società alla Camera di Commercio. Il secondo è il deposito della capar­ra di dieci milioni, come previsto dai contratti, soldi che dovranno ap­parire su un preciso conto corrente. Sei di questi dieci milioni dovranno essere depositati dagli americani, il resto, come da percentuali di acqui­sto, dall’Istituto Bancario di piazza Cordusio. Non ci sono segnali, di nessun tipo, che tutto questo non ac­cada. Anche se, pur non sorpren­dendo, continuano a circolare voci più o meno destabilizzanti. Comequella che, ieri, ha accreditato il possibile ritorno (ritorno?) del ma­gnate egiziano Sawiris per l’acqui­sto della società giallorossa con un’offerta intorno ai centotrenta mi­lioni di euro. Sembra strano, tutta­via, che in Egitto non sia arrivata la notizia dell’avvenuta cessione della Roma agli americani, defnita nei dettagli il quindici aprile scorso a Boston con tanto di annuncio in con­ferenza stampa e comunicato uffi­ciale dell’avvenuta vendita. Certo, è vero, ci sono altre tappe da onora­re prima di dare per definitiva la cessione, ma visto tutto quello che è successo, non riusciamo a intravve­dere il minimo se­gnale di un eventua­le disimpegno, chia­miamolo così, di Di­ Benedetto e soci. Che siano, allora, ul­teriori manovre per provare a destabiliz­zare una situazione ormai definita in tut­ti i dettagli? Intanto, ieri, queste voci han­no contribuito a un inspiegabile, per certi versi, aumento del titolo giallorosso in Borsa, quotato alla fine al di sopra della cifra di 0,681 per azione fissata negli accordi di ces­sione. Speculatori che scommetto­no sul futuro?

TAPPE – Come detto, dopo il versa­mento della caparra previsto nella giornata di oggi, la nuova proprietà dovrà assolvere ad altri obblighi. Cioè la richiesta di autorizzazione all’Antitrust (che potrebbe dare una risposta prima dei quaranta giorni previsti), la convocazione dell’as­semblea degli azionisti che dovrà azzerare l’attuale Cda giallorosso e nominarne uno nuovo, il lancio del­l’Opa.

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.