Reja ha dato spessore, Lucho corra ai ripari

Reja ha dato spessore, Lucho corra ai ripari

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CORRIERE DELLA SERA (B. TUCCI) – Il campionato è cominciato così come era facile prevedere: con la Lazio che dimostra tutto il suo valore e con la Roma che deve correre ai ripari in gran fretta se non vuole trovarsi impelagata in una zona pericolosa della classifica. D’altronde, l’estate è stata determinante per il futuro di biancazzurri e giallorossi. A Formello, si è agito con tempestività e discernimento; a Trigoria, ci si è mossi tardi e in extremis si sono trovate soluzioni frettolose che oggi provocano il mal di pancia non solo alla squadra, ma soprattutto ai tifosi che speravano in una «rivoluzione» con risultati concreti e soddisfacenti.

Vorrei fare due esempi emblematici: alla Lazio Reja implorava una punta che finalizzasse il gioco della squadra. Gliene sono state comprate due di spessore, e cioè Klose e Cissè. Alla Roma, ugualmente, occorreva una punta dopo la dolorosa partenza di Vucinic. È stato acquistato Osvaldo, pagandolo più di Mirko. Ora, mi chiedo: passi per i giovani che sono stati raccapezzati in Europa e oltre Oceano. Si sono azzardate scommesse che possono più o meno riuscire. Ma per Osvaldo? Lo si conosceva: aveva già calpestato i campi di Fiorentina, Lecce ed Atalanta. Con quali risultati? Assai scarsi, mi pare. Ed allora, perché portarlo all’ombra del Colosseo, sborsando una cifra incredibile? Misteri del calcio mercato o manovre in cui il tifoso non si riesce a raccapezzare? Insomma, ora si pagano, come è ovvio, gli errori del passato. Tanto più che il mister seduto in panchina ha perso la bussola, visto come si è comportato sia nei preliminari europei che nella prima partita di campionato. «La culpa è di tutti», sostiene in una lingua italo-spagnola. E no, caro Lucho, la «culpa» è soprattutto la sua, se la squadra non ha cervello, se gioca per linee orizzontali, se è lenta da morire, se non riesce a trovare la strada della porta. (…)

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