Roma, occhio alla zona rossa

Roma, occhio alla zona rossa

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bol-rom3CORRIERE DELLO SPORT – R. BOCCARDELLI – C’è una sorta di Triangolo delle Bermuda nell’area giallorossa dove affogano non troppo misteriosamente difensori e possibilità di vincere le partite in controllo degli avversari. Questa zona rossa nei pressi di Stekelenburg è quella immediatamente alla destra del portiere olandese, tra il limite dell’area e l’area piccola del portiere. La Roma di Andreazzoli, quindi dalla Sampdoria in poi, ha subito 7 gol, 2 di questi su calci piazzati, gli altri 5 o direttamente dalla zona di cui stiamo parlando o dirette conseguenze di azioni portate sempre in quella zona. In particolare sono azioni che chiamano in causa più direttamente tre giocatori: Piris, Burdisso e Torosidis […].
Cominciamo dal gol di Estigarribia a Genova contro la Samp. Qui Piris e Torosidis non ci sono, ma di fatto la Roma prende gol dalla solita mattonella con Burdisso e Marquinhos che vengono attirati dal pallone, scalando verso il portatore di palla e lasciando libero il giocatore doriano che poi fa gol in diagonale. Contro l’Atalanta (partita poi vinta dai giallorossi), il primo gol di Livaja nasce da un’uscita di Piris di testa, contrastato da un suo compagno di squadra, Marquinho (?) che mette in gioco Bonaventura. Burdisso prova a chiudere ma in ritardo: tiro sbagliato, diventa un assist per Livaja che fa gol. Il secondo gol di Livaja, viziato da un fallo su Torosidis, vede stranamente il greco in marcatura su un giocatore che dovrebbe essere marcato da Piris.
Quasi identiche le azioni che portano al fallo da rigore di Burdisso su Borriello in Roma-Genoa e quella del gol di Muriel a Udine, sempre nello stesso fazzoletto di campo […]. Tutto questo per dire che la Roma ha un problema in quella zona, che Andreazzoli non è stato fortunato a trovare subito sulla sua strada gli infortuni di Castan e Marquinhos, ma anche che il tecnico toscano dovrà correre e presto ai ripari, perchè gol a parte, in quella zona la Roma difende male. C’è spesso incomprensione tra Burdisso e Piris: uno fa un movimento, l’altro lo fa contrario, mettendo in difficoltà tutto il reparto. C’è da riflettere, correggere e lavorarci su.

 

 

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