Roma penosa, serve un’impresa

Roma penosa, serve un’impresa

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CORRIERE DELLO SPORT (L. FERRAJOLO) – L’Inter fa un passo verso la finale di Coppa e di questi tempi è già tanto. Le basta un bagliore im­provviso di Stankovic, perchè per incenerire questa Roma ormai ci vuole davvero poco. E’ incredibile come la Roma si stia sgretolando in questo sofferto finale di stagione. Che fosse ormai al capolinea si sa­peva, ma che ci arrivasse così, pe­nosamente, sulle ginocchia, nessu­no lo immaginava. Se poi, come in questo caso, le togli anche Totti, di­venta davvero una squadra inguar­dabile.

SUFFICIENTE – L’Inter non ha fatto molto di più, intanto perchè non ce n’è stato bisogno e poi perchè ha ca­pito che su quel gol di Stankovic, ar­rivato alla fine del primo tempo con un siluro da oltre venti metri, avrebbe potuto campare di rendita. Che abbia prenotato la finale, non c’è dubbio, ma se avesse avuto qual­che ispirazione in più, avrebbe po­tuto chiudere il conto subito, già al­l’Olimpico. E invece anche l’Inter è un po’ cotta, ha giocatori come Mi­lito irriconoscibili e altri come Sneijder che ci hanno abituato a ben altro. Rispetto alla Roma, però, non ha perso completamente la testa, le coordinate del suo gioco, e anche se si muove su ritmi bassi, senza gli slanci di un tempo, resta almeno un abbozzo di squadra.

SPARITI – La Roma no, è sparita del tutto. E’ sparito Vucinic, che dopo nove minuti ha sbagliato un altro gol facilissimo, dopo quello ciccato clamorosamente contro il Palermo. E’ stata la premessa di un’esibizione esangue e indecente. Non ha fatto di più Borriello, uscito nella ripresa per un colpo alla testa e tutta la squadra, nonostante i tentativi di­sperati di Pizarro, non ha trovato uno schema, uno straccio di azione, geometrie elementari. Gioca all’im­pronta, aspettando il dribbling di Vucinic o di Menez, o confidando nell’errore dell’avversario. Senza Totti, poi, il buio è totale. Nei primi 45, sia pur a fatica, ha costruito un paio di palle gol, regolarmente sprecate, ma nella ripresa, la sua impotenza è diventata plateale: pur tenendo palla, non è mai riuscita a insidiare Julio Cesar.

FUTURO – L’Inter si è limitata al mi­nimo, ma può darsi che la vittoria, dopo due ko molto pesanti, almeno l’aiuti a finire bene la stagione e ma­gari a puntare alla Coppa. Il ritorno si giocherà fra tre settimane, è dif­ficile immaginare cosa sapranno of­frire quella sera due squadre che per cinque anni sono state grandi e nobili rivali in campionato ma che adesso sembrano finite. E se l’Inter qualche sprazzo ce l’ha ancora, del­la Roma ormai è rimasto poco o niente. Bisognerà ricostruirla bene e in fretta, compito non facile per gli americani in arrivo.

INGUARDABILE – Nel primo tempo l’unica vera occasione l’ha creata la Roma, ma il gol l’ha segnato l’Inter. Una prodezza di Stankovic allo sca­dere del tempo, con la complicità di Doni, che ha ormai i riflessi di un elefante. Non si può dire che Roma e Inter siano in salute e coerente­mente lo hanno ribadito con ostina­zione sin dall’inizio. Ritmi bassi, molti errori, ribaltamenti continui, senza un vero padrone. Meglio in avvio l’Inter, poi più Roma, ma sem­pre senza bagliori. Dopo appena tre minuti Stankovic ha trovato il gol, ma non quello buono. Su un lancio di Cambiasso, Juan ha anticipato Doni travolgendolo, ma il tap in di Stankovic è stato annullato da Riz­zoli per una spinta dell’interista a Juan. Poco dopo la grande occasio­ne della Roma: Borriello è andato bene sull’out e ha regalato a Vucinic un assist perfetto. Da tre metri il montenegrino l’ha deviata fuori, ri­petendo l’errore colossale fatto con­tro il Palermo. L’Inter ha protestato per una deviazione col braccio di De Rossi, che ha interrotto uno scambio in area tra Stankovic e Mi­lito. Al 23 invece Rizzoli ha grazia­to Maicon: il brasiliano, già ammo­nito, è entrato su Riise come un tir rischiando il secondo giallo. La Ro­ma ha preso un po’ di campo, con cross da destra ha creato qualche pericolo, Vucinic ha continuato a sbagliare anche gli appoggi più fa­cili, Lucio ha anticipato di un soffio Perrotta a due passi dalla porta e proprio allo scadere il vantaggio, un po’ a sorpresa e casuale, dell’Inter. La Roma ha perso palla sulla tre­quarti, Cambiasso ha appoggiato a Stankovic, su cui Juan ha chiuso in ritardo. Il serbo da oltre venti metri ha cercato la porta con un destro molto bello, su cui Doni, tanto per cambiare, si è fatto un pisolino.

STORDITO – Nella ripresa la partita non è cambiata. La Roma è andata a caccia del pari, ma con un calcio sempre approssimativo, nonostante gli sforzi di Pizarro, il più lucido. Pallide anche le repliche dell’Inter in contropiede, perchè Milito non si è mai visto e Sneijder ha sbagliato molto. Dopo 18 minuti Montella ha dovuto sostituire Borriello, stordito da una testata di Juan, con Menez. Stucchevole e noioso il possesso palla della Roma, incapace di affon­dare e creare pericoli a Julio Cesar. A due minuti dalla fine, Doni ha evi­tato il raddoppio dell’Inter, uscen­do su Pazzini, lanciato in contropie­de.

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