La Roma ai raggi X: analisi di fase difensiva e offensiva nelle...

La Roma ai raggi X: analisi di fase difensiva e offensiva nelle ultime 7 gare. Il gioco di Fonseca c’è, manca precisione sottoporta

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Foto Pruneti

FOCUS CGR – Sono giorni delicati in casa giallorossa, con Paulo Fonseca da una parte costretto a fare i conti con la marea di infortuni che ha colpito la squadra soprattutto negli ultimi 10 giorni (ben 4 calciatori operati a Villa Stuart nell’ultima settimana) e dall’altra Gianluca Petrachi nell’occhio del ciclone mediatico (per buona parte indirizzato artatamente), dopo lo sfogo contro l’arbitro Massa. Sotto questa ampia coltre di fumo e di difficoltà, c’è una classifica che vede la Roma a un punto dal quarto posto (attualmente occupato dal Napoli) ma in lotta con almeno altre sette-otto squadre per le posizioni europee, con Juve-Inter e Atalanta al momento ben più staccate in vetta.

FASE DIFENSIVA – La sosta per le Nazionali, genera inevitabili periodi di approfondimento su ciò che finora è stato prodotto dalle singole squadre e dai rispettivi tecnici. Nel caso della Roma, Paulo Fonseca è finito spesso sul banco degli imputati in queste ore, per la presunta assenza di un gioco e di un’identità tattica, che a parere di qualcuno, inciderebbe sui risultati altalenanti della squadra. La visione delle partite disputate dai giallorossi da Roma-Sassuolo al match controverso contro il Cagliari, l’analisi degli schieramenti e dei numeri, indicano una realtà completamente diversa. La Roma dopo le prime due uscite stagionali con Genoa e Lazio, a tratti imbarazzanti per quanto subito e per le difficoltà mostrate dai singoli in tutte le fasi di gioco, ha cambiato vistosamente marcia. Il 4-2-3-1 eccessivamente spregiudicato, si è tramutato in un 3-2-4-1 in fase di possesso, con l’alternanza vicino ai centrali di un terzino o di uno dei due mediani. Questo schieramento ha conferito alla difesa una maggior protezione, con Pau Lopez che spesso e volentieri ha assistito da spettatore non pagante a ampie porzioni dei match disputati nell’ultimo mini-ciclo. Gli accorgimenti difensivi apportati dal lusitano, hanno prodotto risultati visibili: in 7 gare la Roma ha subito 7 reti, di cui 4 su calcio piazzato o rigore, 3 su azione e 2 clean sheet contro Istanbul e Lecce. Per capire da dove nasce la scelta di cambiare atteggiamento in fase difensiva, vi rimandiamo ad un nostro precedente approfondimento. Un dato però spicca: nelle sette sfide prese in esame, la Roma ha concesso complessivamente 26 tiri verso lo specchio della propria porta, di media 3,5 a partita. Nelle prime due sfide 22 su 38 totali subiti da Genoa e Lazio.

FASE OFFENSIVA – In attacco la Roma ha avuto un andamento particolare, su cui molto probabilmente ha inciso l’improvvisa impennata di infortuni. Con Perotti e Under sempre ai box in questo ciclo di gare, la squadra giallorossa ha realizzato 13 reti, rimanendo a secco solo contro l’Atalanta. 8 siglati contro Sassuolo e Istanbul, i restanti 5 contro Lecce, Bologna, Cagliari e Wolfsberger. Alla lettura di questo numero parziale, sembra che il meccanismo offensivo si sia ingolfato. La realtà però è un’altra. Sul piano della produzione offensiva, la Roma è cresciuta dal match contro il Sassuolo a quello col Cagliari:

Contro l’undici di De Zerbi si è visto il volto più scintillante della prima Roma di Fonseca, con 4 reti segnate nei primi 40 minuti di gioco. In realtà il possesso palla è stato inferiore ai neroverdi e la Roma ha mostrato una precisione sotto porta decisamente superiore alla media delle gare successive. Spicca un dato su tutti: contro il Sassuolo la Roma ha calciato 9 volte su 14 dall’interno dell’area (realizzando 4 gol e colpendo 3 pali). Contro il Cagliari la Roma ha tirato ben 16 volte su 17 dall’interno dell’area, segnando solo grazie all’autogol di Ceppitelli. Non c’è stata gara in questo ciclo in cui la Roma non abbia prodotto presupposti da rete e creato il maggior numero di occasioni da gol rispetto all’avversario:

104 i tiri totali
51 tiri nello specchio della porta
58 occasioni da gol
74 tiri dall’interno dell’area di rigore

Numeri che dimostrano la bontà del lavoro che Fonseca sta predisponendo anche nella fase offensiva. La media del possesso palla è cresciuta notevolmente: 57%, con picchi del 68% (vs Cagliari), 65% (vs Wolfsberger) e 62% (Vs Lecce). Manca evidentemente incisività sotto porta. Dzeko ha realizzato 5 gol da inizio stagione, Kluivert 2, Under è fermo a 1 in due gare, Zaniolo 1, Mkhitaryan 1, Pellegrini e Perotti sono ancora a secco, così come Kalinic. Troppo poco se si guarda ad altre squadre italiane. Bisogna migliorare? Sicuramente sì, ma non tanto sul piano della produzione complessiva, quanto invece sulla precisione, la cattiveria, la freddezza sotto porta. Alla Roma mancano seconde punte in grado di realizzare un gran numero di gol stagionali (in passato Salah-El Shaarawy-Perotti sano). Under forse è l’unico che avrebbe questa possibilità, ma da quasi 10 mesi è attanagliato da continui guai muscolari che ne hanno frenato la crescita.

Dzeko Kjaer 1

 

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