Stadio Roma, ecco il modello

Stadio Roma, ecco il modello

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CORRIERE DELLO SPORT (P. TORRI) – Mister Tom DiBenedetto vorrebbe portarlo a Ro­ma. E’ Fenway Park, la casa dei Red Sox, una delle franchi­gie storiche della Major League. Uno degli stadi simbolo del baseball americano. Nel 2012 festeggerà i cento anni duran­te i quali è stato a più riprese restaurato, rimodernato, cam­biato, migliorato. Tutto deciso e fatto con l’obiettivo di far­ne un punto di riferimento per Boston, ma soprattutto per i tifosi dei Red Sox che, oggi, se vogliono, possono viverlo set­te giorni su sette. Un posto dove andare anche quando non ci sono partite.

MODELLO – Fenway Park,dunque, dopo le parole del nuovo presidente (anche se per l’ufficialità del titolo bisognerà aspettare ancora qualche settimana), non può che essere un modello per il nuovo stadio della Roma che gli americani considerano un punto fonda­mentale del lorobusiness plan,la chiave indispensabi­le per poter puntare a un fu­turo di successi. Proviamo a scoprire, allora,Fenway Park,per capire come potrà essere la futura casa della Roma, quella che dovrà ga­rantire un’impennata verso l’alto della voce ricavi, indi­spensabile, con la prossima introduzione del fair play fi­nanziario, per poter investi­re perché più si incasserà, più si potrà spendere.

SUITE – Nello stadio dei Red Sox, per esempio, ci sono qua­ranta luxury suiteche sono state completamente rinnovate nel 2007. Dunque, garantirsi una di questesuiteper l’inte­ra stagione dei Red Sox, costa 283.000 dollari (moltiplicate per quaranta). Che, magari, può pure sembrare una cifra spropositata, anche se ognuna può ospitare da otto a quat­tordici persone che, in occasione delle gare, oltre al bigliet­to d’ingresso hanno garantita la cena, il tutto in un ambien­te lusso, parquet di ciliegio, cucina ultramoderna, impianto audiovideo. E’ chiaro che non sono a disposizione di singoli tifosi, ma di società, aziende, sponsor. Tanto è vero che da anni vanno a ruba e ci sono decine di aziende in lista d’atte­sa per potersene garantire una.

BIGLIETTI – Alla stessa maniera vanno a ruba i biglietti per le partite.Fenway Parkha una capienza di 37.493 posti (37.065 per le gare in notturna) e, in questo senso, c’è da immagina­re che per lo stadio della Roma si dovrà lavorare su nume­ri maggori (cinquanta-sessantamila), se non altro perché Boston ha un terzo degli abitanti della nostra capitale. Uno dei dati più incredibili suFenway Parkè che dal 15 maggio 2003 mai, diciamo mai, è rimasto un biglietto invenduto. Da 640 partite, la società dei calzini rossi ai botteghini espone il cartello delsold out,esaurito, sempre e comunque.

REGOLE – All’interno dello stadio (e questo sarà bene che ven­ga metabolizzato da tutti) c’è un codice di comportamento che prevede regole molte precise, chi non le rispetta viene espulso dallo stadio, talvolta per sempre. Il costo dei bigliet­ti va da un minimo di 12 dollari a un massimo di 165, per poi aumentare quando ci sono le gare dei play-off. All’interno diFenway Parkci sono tre megaschermi che consentono agli spettatori di rivedere tutte le azioni della gara, così come ca­pita a chi sta seduto sul divano di casa davanti al televisore. Altri aspetti curatissimi la viabilità, l’accesso allo stadio, i parcheggi. L’impianto dei Red Sox è a poche centinaia di metri da un’autostrada, comodissimo per i tifosi che arriva­no da fuori Boston. Intorno allo stadio ci sono migliaia di parcheggi che, peraltro, non sempre sono esauriti. Ma per il semplice motivo che per arrivare aFenway Parki citta­dini di Boston preferiscono la metropolitana, fermata di Kenmore, si scende e si entra direttamente. Sognare uno stadio così a Roma, si può? Si deve.

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